Sabato, 29 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2950

In futuro l'esperienza proseguirà con focus tematici
SULLE ROTTE DEL MONDO: DAL FORUM LE NUOVE PAROLE CHIAVE

L'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha partecipato oggi al "Forum delle Associazioni e dei Missionari partecipanti alle quattro edizioni di Sulle Rotte del Mondo" che si è' tenuto in Sala Depero nel palazzo della Provincia. Nel pomeriggio ha portato il suo saluto il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. Nelle conclusioni al dibattito l'assessore Beltrami ha individuato i temi e le parole chiave emersi in questa edizione. "Innanzi tutto non ci sono più paesi poveri e paesi ricchi - ha detto - ma in tutti i paesi ci sono nuove ricchezze e permangono o addirittura crescono sacche di povertà. E questo va tenuto presente nel considerare le attività di solidarietà internazionale, se necessario abbandonando i vecchi schemi di valutazione. Inoltre la solidarietà oggi deve essere uno stile di vita, la scelta di vivere prendendosi cura gli uni degli altri, a casa nostra così come nei paesi lontani. Bisogna ripensare anche gli stili di vita della stessa società occidentale perché provocano a loro volta nuove povertà. Un altro tema emerso dal confronto con i nostri missionari è quello di affiancare carità e giustizia. Voglio inoltre ricordare la straordinaria testimonianza offerta dalle associazioni di volontariato nello stand in piazza Duomo; prossimamente bisognerà andare maggiormente incontro ad esse nel loro operato nei vari territori. Tra le parole chiave emerse da questo straordinario confronto ci sono ancora l'essere trasparenti e genuini, favorire l'autonomia delle popolazioni con cui si vive, investire in formazione ed educazione alla solidarietà. In questi quattro anni abbiamo conosciuto ed incontrato gli oltre cinquecento missionari trentini che operano in tutti gli angoli del mondo e li abbiamo incontrati in un'ottica di rispetto, di armonia delle differenze. Un appello uscito con forza oggi è quello, rivolto ai missionari, di accogliere i giovani ed essere per essi fonte di ispirazione. E' importante infine continuare a lavorare in rete. In questi anni ci siamo infatti conosciuti e non ci siamo più persi di vista. Continuiamo così. Dalle esperienze che raccogliamo dalle tante persone che lavorano nei cinque continenti prendiamo infine il nutrimento per far sì che l'autonomia non sia chiusa in sé stessa ma aperta al mondo".-

"Penso - ha aggiunto il presidente Dellai - che questa sia una manifestazione molto importante nella nostra vita comunitaria. Questo costruire rete con i nostri missionari nelle varie parti del mondo ha rafforzato non solo dentro l'istituzione ma dentro tutta la nostra comunità la consapevolezza su questi temi. Perché sul terreno della solidarietà e della cooperazione non può esserci un governo che stanzia del denaro o promuove una legge e tutto è risolto. O questo è un impegno di comunità oppure semplicemente non è. Anche questa edizione, ne sono convinto, ha rafforzato la sensibilità dei trentini. Le stagioni della ricchezza degli ultimi decenni non hanno travolto l'anima solidaristica del Trentino. Abbiamo conservato questa forte attenzione che si esprime in mille iniziative di aiuto, coltivando rapporti autentici con il resto del mondo. Questo ci fa ben sperare per il futuro anche se sappiamo che i prossimi anni saranno anni di difficoltà sul piano economico e finanziario e c'è il rischio elevato che si reagisca alle incertezze e alla diminuzione delle risorse pubbliche con una regressione culturale che si esprime in atteggiamenti di chiusura o in fenomeni di populismo. Il Trentino non è immune a questi fenomeni ma ha degli anticorpi su cui noi dobbiamo investire molto. Anche questa iniziativa, come altre che si stanno facendo, ci aiuterà a tenere la rotta per il futuro. E' poi molto importante la cooperazione di comunità. La nostra esperienza dice che le cose più belle le abbiamo fatte quando piccole comunità locali del Trentino si sono messe in relazione con piccole comunità di altri paesi ed è nato un rapporto costante fatto di interscambio. Altro punto importante è la formazione. Noi abbiamo promosso la nascita di una scuola per la cooperazione allo sviluppo che sta già lavorando e che dovrà farlo sempre di più nel futuro. Richiamare la centralità delle politiche di cooperazione allo sviluppo ha anche una valenza educativa e formativa dell'opinione pubblica. Riportare l'attenzione sui valori veri aiuta tutti a dare un peso alle cose. Il percorso che abbiamo costruito in questi anni in Trentino credo sia irreversibile. Anche in futuro il Trentino saprà quindi dimostrare che l'autonomia non è un fatto di chiusura ma invece un modo esigente di vivere la cittadinanza globale senza essere disponibili ad essere omologati."
In mattinata il cantautore Goran Kuzminac ha partecipato al Forum dove ha anche proposto la sua musica.Sempre in mattinata è stata presentata l'esperienza della comunità di Saint Martin, in Kenya, guidata da padre Gabriele Pipinato, una comunità il cui motto è "tutto attraverso la comunità", e quindi, necessariamente, il volontariato.
Quello di oggi è stato un confronto partecipato e ricco di suggestioni. Nel pomeriggio Monsignor Giuseppe Sandri ha parlato della sua esperienza in Sudafrica. Suor Celestina Brigadoi, missionaria in Bolivia, ha ricordato le sue sensazioni quando è partita da Predazzo e per la missione. Silvia Valduga, laica in Nicaragua, ha detto di aver apprezzato il confronto fra storie, punti di vista ed esperienze diverse che ha potuto vivere grazie a "Sulle Rotte del Mondo". Fratel Gabriele Garniga, che lavora in Sri Lanka, ha ricordato le sue esperienze di cooperazione e formazione di personale locale nel campo della meccanica e dell'edilizia; a Trento ha detto di aver sperimentato la fraternità e la forza per affrontare i problemi, anche con nuove idee da assimilare e portare dove presta la sua opera. Franco Sartori, che opera come educatore in Albania, ha posto l'accento sulle qualità dell'Albania, oltre i preconcetti, ed ha aggiunto di aver acquisito a Trento, grazie alle numerose testimonianze che ha seguito, molte informazioni su tanti paesi; ha apprezzato anche la qualità' degli interventi di solidarieta' di cui ha sentito la descrizione. Nicoletta Gatti, docente, ha sottolineato quanto sia importante per i religiosi avere una mente aperta, inclusiva; pensiero creativo e comunicazione sono, secondo lei, altri elementi molto importanti.

Ieri sera la città ha salutato i missionari anche con una serata di musica alla sala della Filarmonica, che si è rilevata davvero un momento importante di incontro fra le culture. Dai gruppi musicali e di balli provenienti dall'Est Europa al coro dell'Ana, passando per le percussioni africane di Mamadou, la serata è approdata infine alla sua "tradizionale" conclusione, sempre emozionante: l'Inno al Trentino cantato in coro da tutti i missionari, assieme sul palco.
(lr) -