Sabato, 25 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 469

Presentate a Fornace le nuove regole per una "Filiera di qualità"
STANDARD MINIMI DI QUALITA', PREZZI DI RIFERIMENTO, STOP ALLE LAVORAZIONI ESTERNE: IL PORFIDO TRENTINO VOLTA PAGINA

Sta tutto in 12 articoli e quattro prospetti allegati. Estremamente conciso, com'è lo stile degli operatori del settore. Ma rappresenta una piccola "rivoluzione" nel comparto lapideo trentino. È il regolamento per la "Filiera del porfido di qualità", presentato a Fornace da Mariano Gianotti e Diego Laner, rispettivamente presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine ed amministratore unico dell'omonima società che ne è il braccio operativo, alla presenza dell'assessore provinciale Alessandro Olivi. Il regolamento rappresenta il primo passo per la costituzione di una rete di Distretto. L'adesione alla filiera è volontaria, le singole aziende avranno tempo fino a giugno, ma stringenti saranno gli impegni assunti: il rispetto di standard di qualità, codificati nelle caratteristiche tecniche della materia prima e dei singoli prodotti e dalla previsione di una forchetta di tolleranza sugli scarti; prezzi minimi di riferimento, per evitare un'eccessiva concorrenza "intestina" sul prezzo; l'obbligo di controlli, di formazione del personale e di misure per la sicurezza. Ed ancora il divieto di dare all'esterno le lavorazioni del grezzo, che dovranno rimanere in azienda o essere affidate ad imprese della filiera. A gestire il tutto, controlli compresi, sarà un nuovo organismo, il Tavolo operativo di filiera, che si avvarrà dell'Ente sviluppo porfido (Espo) quale soggetto gestore di filiera.-

[allegato "Fornace - Porfido_1.JPG" eliminato da Arianna Tamburini/U. Stampa/PAT]
[allegato "Fornace - Porfido_2.JPG" eliminato da Arianna Tamburini/U. Stampa/PAT]
[allegato "Fornace - Porfido_3.JPG" eliminato da Arianna Tamburini/U. Stampa/PAT]
Un ulteriore deciso passo in avanti verso una maggiore qualità ad un prezzo adeguato, che consenta la crescita delle aziende e dell'intero comparto del porfido trentino. Questi gli obiettivi del regolamento di "Filiera", che rilancia un impegno recentemente certificato dall'Osservatorio Nazionale Distretti Italiani che pone proprio il Distretto del porfido e delle pietre trentine al primo posto nel ranking nazionale per "qualità della vita".
"È un momento di svolta – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all'Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – perché per la prima volta alcuni stimoli che la Giunta provinciale aveva voluto racchiudere in un Atto di indirizzo, nell'agosto scorso, sono state recepite dal protagonismo delle imprese e dalle parti sociali, che hanno codificato una serie di regole condivise, chiare, attente anche ad un processo di fedeltà ai valori del territorio e delle istituzioni, che sono il presupposto indispensabile per fare uscire il comparto da un potenziale isolamento e dal rischio di frammentazione".
"Credo non ci sia un solo motivo - ha concluso Olivi - per non aderire ad una filiera di questo tipo, che individua importanti obiettivi alti e di prospettiva. Ritengo infine un atto di responsabilità non scegliere scorciatoie, non pensare di vivere ancorati a rendite di posizione, ma immaginare che se ognuno condivide un pezzo di questa catena con gli altri, è l'intero sistema che si rafforza".
"Per la prima volta proponiamo agli operatori una filiera del porfido di qualità - ha ribadito Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo e amministratore unico della Distretto del porfido e delle pietre trentine Srl – che significa maggiore qualità del prodotto, prezzi adeguati, regole precise, un'importante spinta alle aggregazioni e alle sinergie. Spero che questo progetto abbia un'adesione molto alta tra le aziende: solo così saremmo tutti più forti. Sono convinto che raggiungeremo gli obiettivi, anche perché questo è l'ultimo treno: non ci sarà un'altra possibilità, qui ci giochiamo il nostro futuro".
Un concetto ripreso da Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, che ha ricordato come circa 20 mila persone vivano in Trentino grazie al porfido e al suo indotto. "La "battaglia del grezzo" ha portato ad una competizione commerciale al limite della demenzialità – ha riconosciuto Gianotti - con un prezzo di vendita che scende anche sotto al prezzo di costo. E' evidente come in questo panorama la qualità diventi del tutto incerta. Il regolamento rappresenta l'occasione per voltare pagina, forti del fatto che spesso nel mondo il porfido trentino è più noto delle Dolomiti, dal Canada ad Hiroshima".
Altre sollecitazioni, nella stessa direzione, sono venute dai rappresentanti di categoria: Marco Stenico, vicepresidente di Confindustria Trento, Roberto De Laurentis, presidente dell'Associazione Artigiani e Mario Bertolini in rappresentanza del sistema Cooperazione. Di marchi e iniziative di qualità ha parlato Andrea Angheben, direttore di Espo, l'Ente Sviluppo Porfido con sede ad Albiano, che è entrato nel merito delle singole disposizioni contenute nel regolamento.
Quello presentato oggi dal Distretto del porfido e delle pietre trentine, frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto i diversi attori del sistema, è il regolamento per la "Filiera del porfido di qualità". Il documento, che costituisce il primo passaggio concreto per la costituzione di una rete di Distretto, è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Diego Laner e che comprendeva due rappresentanti delle associazioni di categoria di industriali ed artigiani, due persone indicate dai comuni della val di Cembra e due membri designati dalle organizzazioni sindacali.
Primo obiettivo di filiera è la qualità. Non solo di prodotto, ma anche aziendale, e di processo, certificando il prodotto dall'estrazione fino alla posa in opera, con la creazione di un marchio specifico di riconoscimento. Viene posta anche la massima attenzione al rispetto delle norme e dei regolamenti attualmente in essere, compreso i disciplinari cava o gli accordi sottoscritti con le parti sociali, creando un sistema eticamente e socialmente avanzato.
Importante infine lo sforzo per favorire gli scambi di materiale fra tutti i soggetti della filiera senza nessuna prevaricazione, e l'obbligo di lavorazione del materiale con maestranze proprie o in alternativa ai soggetti facenti parte della filiera. Questo per creare valore aggiunto a tutto il sistema e a valle della filiera, rispettando i prezzi minimi di vendita e di interscambio fra gli aderenti.
Ma ecco, nel dettaglio, alcuni dei passaggi strategici codificati dal regolamento. Qualità aziendale. Rispetto delle normative ambientali, normative sociali e contributive ed ad un orientamento sempre più forte all'adeguamento a normative ambientali di tipo volontario, tra cui EMAS ed EcoLabel; è raggiunta anche attraverso la formazione permanente delle maestranze e degli imprenditori.
Qualità della materia prima. Rispetto dei criteri identificativi della qualità della materia prima e delle tolleranze, con i relativi controlli, Ad ad ogni categoria di grezzo viene assegnato un prezzo che determina a sua volta il prezzo del prodotto finito.
Qualità di prodotto. Marcatura CE e rispetto delle regole del marchio "Porfido trentino controllato".
Qualità di posa in opera. Rispetto delle regole in materia di lavoro, verificato in parte mediante controlli, in parte mediante autocertificazioni di lavori eseguiti nel rispetto delle procedure convenzionali, rispetto dei prezzi minimi, etc.
Qualità dei servizi. Creazione di un apparato di servizi tecnici e logistici coordinato ed efficiente.
Accesso alla Filiera. Obbligatorio impegnarsi a lavorare i semilavorati con proprie maestranze o, in alternativa, cedere il materiale solo ad aziende facenti parte della Filiera medesima. Per farlo le aziende adottano un sistema (software) per equilibrare il rapporto prezzo/qualità di grezzo e prodotto finito, garantiscono la correttezza della circolazione del materiale grezzo ed adottano i prezzi di riferimento indicati nello stesso regolamento.
Controlli sulle caratteristiche minime di semilavorati e grezzo. Effettuati con cadenza almeno annuale dall'organo di controllo, tollerano una percentuale di scarto fisiologica del 10%. In caso di contenzioso possono essere effettuati anche a chiamata.
Tavolo operativo di garanzia. Organo di controllo composto da 4 persone esterne al mondo produttivo diretto del porfido, composto oltre che dal rappresentante di Espo, soggetto gestore della Filiera, da un rappresentante delle Amministrazioni Comunali più rappresentative del porfido, da un rappresentante di Confindustria e da un rappresentante dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese. Le nomine saranno convalidate dal Tavolo di Coordinamento.
Segreteria operativa. Ruolo svolto dall'Espo (Ente sviluppo porfido) che dovrà verificare periodicamente il rispetto del regolamento e dei requisiti da parte delle aziende aderenti.
Agenzia per la gestione dello scarto. Figura tra gli intenti programmatici. Contributo determinante nell'attivazione della Agenzia sarà dato dal parere dei frantoisti locali da riunire in apposito gruppo di lavoro.

Servizio fotografico e video a cura dell'Ufficio stampa
Interviste audio a Olivi e Laner. -