Venerdì, 14 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2745

A Trento il corso di formazione del Consiglio d'Europa
SPIRAL: NUOVE METODOLOGIE PER VALUTARE IL BENESSERE DEI CITTADINI

Si è concluso stamani a Trento, presso la sede della Provincia, il seminario promosso dal Consiglio d'Europa per la diffusione della metodologia Spiral, per la definizione e la valutazione del concetto di "benessere" e basata sul coinvolgimento dei cittadini. Alla formazione hanno partecipato una ventina di persone, metà delle quali provenienti dal Trentino, e la restante parte da diverse regioni d'Italia. Il metodo Spiral è già stato adottato dal Comune di Pergine; l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, presente all'incontro, si è detta interessata a sperimentarlo con la rete delle donne elette del Trentino.-

Cos'è realmente il benessere? Come viene percepito dai cittadini? Esistono discrepanze fra tale percezione e quella delle amministrazioni pubbliche, ma anche di altri decisori, ad esempio gli imprenditori? Questo il quesito che il Consiglio d'Europa si è posto. Partendo dall'obiettivo della coesione sociale, definita come la capacità della società di assicurare il benessere a tutti, generazioni future incluse, attraverso la co-responsbilità di tutti gli attori sociali, pubblici e privati, il Consiglio d'Europa ha proposto nel suo Piano d'azione per la coesione sociale una metodologia partecipativa (denominata metodologia Spiral) per definire il benessere e sviluppare degli indicatori di progresso coinvolgendo i cittadini. Questa metodologia, sviluppata nell'arco di 7 anni insieme a un centinaio di città, villaggi, istituzioni pubbliche (scuole, ospedali e così via), ma anche imprese e professionistidi diversi paesi europei, permette di costruire dei piani d'azione locali con un'ampia concertazione, aventi come fine ultimo il benessere di tutti, così come definito da ogni comunità, e rivolti, in particolar modo, a orientare le politiche locali, così come quelle regionali e nazionali, per renderle più vicine alle aspettative dei cittadini.
Questo approccio è particolarmente utile nel difficile momento di crisi attuale, poiché aumenta l'efficacia delle politiche pubbliche e delle azioni della società civile in generale, puntando sulle risorse esistenti, siano esse materiali o immateriali. Esso fornisce pertanto una buona base per la definizione di una strategia partecipativa per combattere le situazioni di povertà, rafforzando la coesione sociale e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile, integrando diverse fonti di finanziamento e risorse.
La metodologia propone i seguenti passaggi, ognuno da sviluppare a seconda delle esigenze locali e dei contesti differenti:
- costituzione di un comitato di coordinamento che rappresenta i diversi attori del territorio (ente locale, società civile, imprese e quant'altro) e che si fa garante dello svolgimento del processo;
- espressione dei criteri (formulazione scritta sintetica di idee) di benessere da parte di gruppi omogenei di cittadini partendo da tre domande a risposta aperta (più eventualmente una quarta posta successivamente)
- analisi delle situazioni di malessere / benessere / povertà / esclusione sociale nelle loro multi-dimensionalità (legami tra diversi tematiche) utilizzando i criteri dei cittadini di cui sopra;
- elaborazione qualitativa e quantitativa dei dati e sviluppo di sintesi divulgabili con l'ausilio di un software appositamente progettato per questo scopo;
- restituzione e validazione dei risultati del lavoro di elaborazione con la partecipazione dei cittadini e successiva elaborazione di proposte di azioni per rispondere alle esigenze emerse;
- costruzione di un piano d'azione concertato per la lotta contro la povertà e il benessere di tutti facendo leva sulle risorse esistenti, possibilmente con lo sviluppo di una Carta delle responsabilità sociali condivise a livello locale;
- valutazione partecipata e condivisa dell'impatto sul benessere delle azioni realizzate e pianificazione strategica per migliorare i piani d'azione.

Dopo le iniziative di formazione, come quella svoltasi ieri e oggi a Trento, a formazione il Consiglio d'Europa fornisce un appoggio a distanza. Una seconda formazione può essere organizzata per analizzare i risultati e sviluppare ulteriormente il processi. È anche possibile utilizzare la piattaforma web https://spiral.cws.coe.int per scambiarsi informazioni tra differenti attori e scaricare documenti.
In Trentino questa metodologia partecipativa è già stata adottata dal Comune di Pergine e ha portato fra le altre cose al recupero e alla messa a disposizione dei cittadini di alcuni spazi pubblici. -