Giovedì, 30 Agosto 2012 - 02:00 Comunicato 2562

I Suoni delle Dolomiti ha fatto tappa alle Cattedrale Vegetale di Arte Sella
SOLLIMA E LESKOVAR, PAESAGGIO SONORO CON VIOLONCELLO

Di fronte a un pubblico di circa mille persone i due artisti hanno proposto un concerto interamente dedicato agli alberi e al paesaggio-

Ce l'hanno insegnato gli storici della Scuola delle Annales, che la storia non è solo quella politica e delle date, ma si ciba di tutto, dai viaggi alle esplorazioni, dagli usi alla quotidianità. Non stupisce quindi pensare che ci sia anche una storia del paesaggio studiato non solo attraverso le sue variazioni nel tempo, ma anche nella percezione degli uomini, della cultura, nel modo in cui gli occhi delle diverse generazioni l'hanno visto e di come l'uomo si è via via posto al suo interno o anche all'esterno. Non stupisce così vedere proprio in questi anni un fiorire di pubblicazioni in tema, comprese le sue infinite declinazioni di paesaggio urbano, giardini e campagne, e allo stesso tempo scoprire che anche la musica, e in questo caso due musicisti del calibro di Giovanni Sollima e Monika Leskovar, sembrano inserirsi per chissà quale alchimia delle idee in questo flusso di domande e scoperte che segna la ricerca e il sentire a livello internazionale.
Quello proposto a I Suoni delle Dolomiti nelle bellissime ambientazioni di Arte Sella è stato un viaggio nel tempo all'insegna del paesaggio naturale nella storia. Ad assistere a questa originale performance c'erano un migliaio di persone, che hanno riempito le "navate" aeree della Cattedrale Vegetale. Come in ogni viaggio che contempli l'emozione, alla fine, non è stato importante se tutto sia stato trattato con completezza, ma semplicemente se quanto proposto abbia raggiunto o meno il suo scopo.
La risposta è ovviamente sì, perché con grandissima semplicità, molta emozione e bravura, all'interno delle composizioni proposte si sono sciolti non solo generi diversi come la classica, il rock, il pop, il folk e la sperimentazione – e a questo Sollima ci ha sempre abituato – ma anche tantissimi riferimenti che via via il musicista e compositore palermitano ha suggerito. Tra le note e le melodie hanno fatto capolino non solo i grandi compositori come Marais Marin ("Suite in Re minore") o Claude Debussy ("Prelude a l'aprés midi d'un faune") oppure Robert Schumann, ma anche figure che hanno segnato a proprio modo le tappe di un sodalizio molto particolare tra uomo e natura. È sembrato quasi naturale sentire citare Stendhal (e la sua sindrome) in occasione del primo brano "Stendhal Suite", perché a volte la bellezza della natura ci segna quanto una grande opera d'arte, o anche Virginia Woolf e persino Leonardo Da Vinci. La parte barocca è stata rappresentata non da figure di filosofi, scienziati o scrittori, ma dalla stessa musica.
Poi Sollima e Leskovar sono arrivati al presente, quello dei brani "Resonance Wood" e "Family Tree", inseriti anche nel cd "We Were Trees", e a quello più immediato e vicino visto che all'interno dell'ora e mezza di esibizione Sollima ha regalato anche un pezzo composto la mattina stessa che ha intitolato "Brano vegetale" . Sono stati molti i momenti emozionanti che il pubblico ha sottolineato con applausi e i due violoncellisti non si sono certo tirati indietro regalando anche alcune composizioni a firma dello stesso Sollima da "The interpretation of Dreams" a "Leaves Postcards" e "The dangerous Prevalence" e cimentandosi in un incredibile pezzo a due su un solo strumento.
www.isuonidelledolomiti.it -