Venerdì, 09 Marzo 2012 - 02:00 Comunicato 609

Su proposta dell'assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami Giovanazzi
SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE: APPROVATA L'INTEGRAZIONE AL PROGRAMMA 2012

Su proposta dell'assessore Lia Beltrami Giovanazzi, la Giunta provinciale ha oggi approvato l'integrazione della programmazione annuale 2012 riferita alle iniziative di solidarietà internazionale programmate dalla Giunta provinciale. Si tratta di progetti particolarmente rilevanti per la gravità delle situazioni e l'importanza dei bisogni che affrontano. Si tratta nella generalità dei casi di programmi e progetti di educazione e formazione delle competenze locali che abbiano come scopo il sostegno, la valorizzazione e il rafforzamento di queste competenze e risorse in un'ottica di autosviluppo sostenibile. Inoltre rispondono a un diretto interesse istituzionale, e sono innovative sia per quel che riguarda la metodologia, privilegiando le forme di coordinamento e di sinergia tra i differenti attori coinvolti, sia per le tematiche e i gruppi di destinatari a cui si rivolgono. Tutte queste iniziative rientrano nell'ambito degli otto obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, delle Linee guida e di indirizzo di programmazione stabiliti dalla cooperazione italiana e dei criteri internazionalmente adottati in materia di efficacia degli aiuti, rispettando quanto è previsto dall'accordo tra Stato e Regioni del 18 dicembre 2008.-

Le integrazioni alla programmazione annuale 2012 delle iniziative di solidarietà internazionale oggi approvate riguardano nello specifico questi progetti.
1. Mozambico: rafforzamento della società civile, coinvolgendo le giovani generazioni, rafforzando la loro capacità di partecipazione e promuovendo una cultura di rispetto dell'etica sociale. La provincia sosterrà quindi interventi che mirino alla formazione di giovani e adolescenti anche attraverso il dialogo tra generazioni e su temi quali il rispetto e la lotta per i diritti delle fasce più deboli della popolazione (minori, anziani, ammalati ecc.), il valore del volontariato, l'educazione alla pace. Verranno privilegiate metodologie formative innovative, aperte e basate sulla partecipazione e sulla promozione concreta di iniziative pubbliche di advocacy indirizzate alle autorità locali. Potranno presentare progetti organizzazioni che abbiano competenza in progetti di rafforzamento della società civile, una profonda conoscenza del contesto politico-sociale mozambicano e che abbiano maturato esperienze di lavoro con giovani e con adolescenti in questo contesto.
2. Diritto alla salute per le popolazioni tibetane in esilio in India, Nepal e Buthan. L'ospedale di Kernataka, nell'India meridionale, è dotato di un impianto di telemedicina che può far dialogare a distanza paziente e medico, inviare risultati di analisi, visualizzare lastre e referti a distanza. Per favorire l'accesso alle cure mediche e alle visite specialistiche negli insediamenti tibetani si vuole implementare una semplice tecnologia che possa consentire almeno ai principali centri sanitari del Dipartimento della salute che offre assistenza sanitaria ai tibetani in esilio in India, Nepal e Buthan, di mettersi in rete con l'ospedale di Kernataka e attraverso quest'ultimo con numerosi altri centri medici nel mondo. Potranno presentare progetti organizzazioni che conoscano profondamente le realtà dei tibetani in esilio, che abbiano contatti consolidati con le autorità del governo tibetano in esilio, con l'ospedale di Kernataka e con il Dipartimento della salute.
3. Diritto dell'infanzia in Brasile. Qui si ritiene prioritario lavorare ancora a Salvador de Bahia, rafforzando e sostenendo strutture che garantiscano l'accoglienza, l'alimentazione, lo studio e l'assistenza sanitaria a bambini e giovani che vivono nelle aree più disagiate e povere della città. Possono presentare progetti organizzazioni anche brasiliane che abbiano una profonda conoscenza del contesto e che abbiano un'esperienza almeno triennale nelle favelas brasiliane con progetti di carattere educativo e sociale.
4. Rafforzamento delle infrastrutture e formazione professionale in Tanzania. Si ritiene prioritario intervenire nella ristrutturazione e nella sistemazione delle vie di collegamento tra Lumama e Mbuga, un'area in cui la Provincia autonoma di Trento ha già realizzato numerosi interventi. Accanto alle opere di manutenzione stradale e di ripristino delle vecchie vie di collegamento, sarà necessario favorire la formazione di alcuni giovani in meccanica e carpenteria, in modo che possano poi partecipare ai lavori di ripristino e prendersi quindi cura in futuro della mantenzione delle opere realizzate, il tutto puntando naturalmente al coinvolgimento della manodopera locale e del mondo del volontariato trentino. Potranno presentare progetti quelle organizzazioni che abbiano una conoscenza approfondita del contesto, che abbiano i mezzi e le conoscenze tecniche per effettuare i lavori di ripristino e che abbiano radicati contatti con organizzazioni della società civile e con enti locali della Tanzania.
5. Formazione di una nuova classe dirigente in Tunisia, Libia ed Egitto. Dopo la primavera araba i giovani e i movimenti che hanno guidato la prima fase di "liberazione" dei popoli della sponda Sud del Mediterraneo necessitano ora di avviare percorsi di costruzione democratica di una nuova società civile: la Tunisia, la Libia e l'Egitto hanno davanti a loro la grande sfida di costruire una nuova classe dirigente. Si vuole quindi coinvolgere le giovani generazioni di questi Paesi in un percorso di formazione che affronti tematiche come la gestione dei conflitti, la gestione delle amministrazioni locali, la gestione d'impresa, il dialogo interreligioso ecc. la Provincia vuole mettersi in gioco in termini di ricerca e sviluppo, formazione, gestione del territorio, cooperazione in aree di conflitto, avviando un processo di scambio di competenze e di dialogo con l'altra sponda del Mediterraneo. Un progetto di queste dimensioni presuppone la costruzione di una rete di attori internazionali, di enti di cultura europei e internazionali, di enti locali, di centri di formazione, coinvolgendo diversi attori del mondo istituzionale, della ricerca, dell'economia e della formazione in Trentino. Potranno presentare progetti quelle organizzazioni che siano in grado di creare questa rete internazionale e trentina, per elaborare un progetto di formazione e sostegno della nuova classe dirigente tunisina, libica ed egiziana. Bisognerà dimostrare di conoscere bene il contesto di riferimento, di avere esperienza in progetti di formazione in ambito internazionale e contatti strutturati con enti pubblici e privati sulla sponda sud del mar Mediterraneo.
(m.n.) -