Martedì, 17 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2176

Via libera oggi dall'aula consiliare al disegno di legge, uno dei punti qualificanti del programma di legislatura
SODDISFAZIONE DELL'ASSESSORE ROSSI PER LA NUOVA LEGGE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA

Via libera questo pomeriggio dal Consiglio provinciale alla nuova legge sulla non autosufficienza. "Un risultato importante - ha sottolineato l'assessore alle politiche sociali e alla salute Ugo Rossi - sia per la problematica affrontata, particolarmente urgente a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione, sia perché rappresenta l'attuazione di uno dei punti qualificanti del programma di legislatura. Un risultato a cui siamo arrivati con il concorso di tutta l'Aula, che rappresenta e personifica la nostra Autonomia speciale, oggi sotto attacco da chi guarda ai nostri conti in maniera raffazzonata e superficiale. Certo, non partivamo dal nulla: già oggi il nostro impegno era di circa 235 milioni di euro all'anno. Con questo nuovo testo accresciamo le misure destinate in particolare all'assistenza domiciliare, rafforzando sia il sostegno economico che quello riguardante la dotazione di servizi alle famiglie. A ciò si affianca l'assegno di cura che si aggiunge all'indennità di accompagnamento che sarà erogata sulla base di quattro livelli di bisogno e tenendo conto della condizione economico-patrimoniale della famiglia, al fine di garantire la sostenibilità degli interventi e di venire incontro in particolare ai bisogni dei settori più deboli della popolazione. Il tutto avendo come riferimento i più elevati standard europei. Per noi questa non è una colpa, ma un merito. Se la nostra Autonomia speciale ci consente di destinare più risorse alla spesa sanitaria e socio-assistenziale non possiamo che esserne orgogliosi perché questo fa parte delle nostre possibilità di scelta che vogliamo continuare ad esercitare."-

Anche il Trentino invecchia. Oggi il 20% della popolazione ha più di 65 anni. Gli ultraottantenni sono 30.000 - erano 11.000 nel 1981 - e diventeranno 55.000 mila nel 2030. A fronte di ciò, anche il welfare deve attrezzarsi per offrire un sostegno mirato e puntuale alle famiglie, in particolare a chi versa in condizioni di maggiore difficoltà. Il disegno di legge "Tutela delle persone non autosufficienti", licenziato oggi dall'aula consiliare, risponde a questa inderogabile necessità. Lo fa aggiornando le misure già esistenti e puntando in particolare a rafforzare l'assistenza domiciliare, al fine di consentire non solo agli anziani ma in generale a chiunque sia stato colpito da una disabilità di poter godere di un'assistenza integrata , efficace, efficiente, conforme ai più avanzati standard europei.
"Questo provvedimento - ha detto l'assessore Rossi in chiusura del dibattito consiliare - era molto atteso dalla comunità trentina. Esso va a completare e a migliorare ulteriormente il nostro sistema di welfare, in sintonia anche con le scelte di Bilancio che abbiamo operato. Abbiamo deciso di non arretrare sul versante dei servizi sociali, anche in un periodo di difficoltà quale è quello che stiamo attraversando. Anzi, proprio perché c'è la crisi vogliamo continuare a dedicare un'attenzione 'importante' ai più deboli, e in primo luogo alle famiglie che assistono persone non autosufficienti.
Siamo soddisfatti inoltre per il contributo arrivato dalle minoranze. Mi pare che, al di la del voto, si sia registrato un atteggiamento responsabile e costruttivo da parte dell'intera aula, che rappresenta la nostra Autonomia. Di fronte a chi superficialmente ci giudica 'spreconi' abbiamo dimostrato ancora una volta che al contrario, usando al meglio le nostre possibilità, ci sforziamo di rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. La nostra spesa sanitaria è effettivamente un po' più alta della media, ma in essa sono comprese misure, come quelle varate oggi, che normalmente, nella contabilità nazionale, non vengono conteggiate. Abbiamo inoltre cercato di stimolare con questo provvedimento lo sviluppo un sistema di servizi che possa costituire un'occasione di lavoro, sia regolarizzando posizioni già presenti sia favorendo la nascita di nuovi servizi sul territorio, che possono essere acquistati dalle famiglie, in una logica virtuosa in cui le risorse pubbliche diventano volano di occupazione.
Abbiamo licenziato una misura che adesso avrà bisogno di una delibera di attuazione - ha detto ancora l'assessore Rossi - . L'impegno della Giunta e di procedere nel più breve tempo possibile. Pensiamo che, conclusa la fase preliminare - lavorando in stretta sinergia con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Comunità di valle - le persone potranno iniziare a fare domanda per l'assegno di cura entro i mesi di febbraio e marzo del prossimo anno. Un grazie infine ai primi proponenti il disegno di legge, i consiglieri Magnani e Dorigatti, e agli uffici di dipartimento e assessorato che si sono adoperati per la messa a punto definitiva del testo." -