Martedì, 02 Luglio 2013 - 02:00 Comunicato 1955

Operativo il nuovo stabilimento di Rovereto. Nell'ex immobile un "condominio produttivo"
SICOR, CON LA NUOVA SEDE CRESCONO FATTURATO ED OCCUPAZIONE

"È nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie". Hanno scelto un pensiero di Albert Einstein, fissato su una pergamena appesa all'ingresso, per esprimere la voglia di guardare avanti. Ma prima delle parole in Sicor, l'azienda roveretana che produce sistemi di trazione per ascensori, vengono i fatti: 150 lavoratori occupati, 48 milioni di fatturato, 20 milioni di euro investiti in progetti di ricerca, nell'avvio di nuove reti commerciali ma soprattutto nell'acquisto della nuova sede di via Caproni. Un immobile in disuso, l'"ex Gardafilo", messo a disposizione da Trentino Sviluppo e che l'azienda che fa capo alla famiglia Spezzapria ha completamente ristrutturato con due anni di lavori ed una spesa di 14,3 milioni di euro. E nella "vecchia" e più piccola sede produttiva lasciata libera da Sicor, a 300 metri di distanza, Trentino Sviluppo realizzerà un "condominio produttivo" per ospitare tre aziende (Idea Cap, Idea Stampi e Frenotecnica) in uscita dall'incubatore di via Zeni. Un breve video-racconto fissa numeri e volti dell'operazione.-

"La vicenda Sicor – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all'Industria, Artigianato, Commercio e Cooperazione della Provincia autonoma di Trento - ha tutti gli ingredienti di quello che considero un paradigma ideale. Il coraggio, la qualità e la visone dell'imprenditore privato, anzitutto, e poi il sostegno del pubblico, Provincia e Trentino Sviluppo, il cui ruolo è quello di offrire infrastrutture, servizi e competenze per favorire il protagonismo del privato. La verità è che le cose funzionano solo se ci sono imprenditori bravi, mentre spesso, ed è questa una distorsione tutta trentina, il dibattito è focalizzato esclusivamente sulle caratteristiche, le modalità e l'intensità dell'intervento pubblico".
"Una bella giornata – ha commentato Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo - per le persone, l'azienda ed il "sistema Provincia" che, lavorando in sinergia, hanno portato a questi risultati. Il fatto poi che dove operava in precedenza Sicor entreranno presto tre aziende in uscita dal BIC credo rappresenti un'attuazione esemplare della mission affidata a Trentino Sviluppo".

L'inaugurazione della nuova sede di Sicor, che si estende su un'area di oltre 20 mila metri quadrati, avverrà tra qualche mese. Mancano le ultime rifiniture esterne, qualche intervento secondario ma il cuore dell'azienda batte ormai da qualche mese nei nuovi spazi al civico 32 di viale Caproni.
Giacomo Spezzapria, giovane amministratore delegato, ai riflettori dei media preferisce la sobrietà e la concretezza tipiche di questa famiglia di imprenditori vicentini. "L'intervento di Trentino Sviluppo – spiega Giacomo Spezzapria - è stato senza dubbio determinante e ci ha permesso, grazie ad un'operazione ad hoc, di insediarci nel nostro nuovo stabilimento a condizioni vantaggiose. I nuovi spazi, più consoni alle nostre esigenze di produzione e di sviluppo, ci consentono di guardare al futuro con maggior fiducia e determinazione".
L'investimento di Sicor nella nuova sede è forse il più bel segnale di fiducia verso il futuro. Complessivamente 14,3 milioni di euro, dei quali 5,1 milioni per l'acquisto dell'immobile, 6,7 milioni per i lavori di ristrutturazione e 2,5 milioni per la realizzazione del magazzino automatizzato e l'acquisto di nuove attrezzature.
Nel nuovo stabilimento si sta completando l'isola dove Sicor produrrà nuovi sistemi di trazione per ascensori basati su motori gearless, cioè senza ingranaggi. "Una tecnologia – sottolinea Giacomo Spezzapria – che permette una riduzione dei consumi elettrici pari al 20-30% ed un ingombro ridotto che può persino dimezzare le dimensioni di un sistema di sollevamento tradizionale a corona".
Grazie ai nuovi spazi e a sofisticati macchinari, decisamente più performanti, Sicor prevede di aumentare la capacità produttiva fino a 40 mila riduttori l'anno, oltre ad avviare a Rovereto la produzione di freni elettromagnetici oggi fatti eseguire all'esterno e una nuova linea "ecologica" per la verniciatura ad acqua.
Il balzo in avanti del fatturato, che in un anno è passato dai 33 milioni di euro del 2011 ai 48 milioni di fine 2012, è dovuto un gran parte ai risultati delle iniziative commerciali avviate in Medio Oriente. "Un mercato in forte espansione – conferma Spezzapria – che interessa paesi quali l'Egitto, il Marocco, l'Arabia Saudita, il Libano, Iran, Iraq e Kuwait, e che ad oggi copre il 40% del nostro fatturato. Un altro 50% è realizzato sempre all'estero, in particolare sui mercati di Russia, Europa, Asia e Sudamerica".
Un'azienda fortemente internazionalizzata, Sicor - con il 90% del fatturato realizzato fuori dai confini nazionali e due filiali commerciali a Mosca e Istanbul – condizione che le ha permesso di non pagare dazio alla crisi. Ai 128 dipendenti "pieni" (ULA) – il vincolo pattuito nell'ambito dell'operazione siglata con Trentino Sviluppo era di 112 unità lavorative annue fino al 2015, salite a 115 fino al 2018 grazie all'accordo negoziale siglato venerdì 27 giugno con la Provincia di Trento - si aggiungono infatti una trentina di lavoratori "a prestito" per i quali le prospettive di contratti gradualmente più stabili non sono un miraggio: l'azienda ha infatti appena assunto a tempo determinato 10 persone già impiegate in stabilimento con contratto interinale.
Vincente si sta rivelando anche la scelta di investire in ricerca e sviluppo, grazie anche al sostegno degli incentivi provinciali previsti dalla legge provinciale n. 6/99 e ad importanti collaborazioni con l'Università degli Studi di Trento. Due progetti di ricerca in particolare, per una spesa complessiva di 3,3 milioni di euro, hanno permesso a Sicor di ridurre pesi e dimensioni dei propri sistemi di trazione e di avviare la produzione dei nuovi motori gearless di piccola taglia.
Importante anche l'indotto generato da Sicor sul territorio provinciale, dove l'azienda ha avviato parnership industriali con produttori di barre d'acciaio, viti senza fine, alberi a corona, gruppi freno e componenti elettrici. Complessivamente la spesa sostenuta da Sicor per rifornirsi di pezzi, lavorazioni o altri servizi da imprese trentine ammonta a 3,5 milioni di euro, pari al 16% del totale. Un indotto che alimenta il fatturato di 32 aziende, alcune anche di piccole dimensioni, che complessivamente occupano 448 dipendenti.
E da un'opportunità nasce un'altra opportunità. Proprio in questi giorni Trentino Sviluppo ha avviato infatti i lavori nel vecchio stabilimento Sicor, sull'altro lato di via Caproni, dove tra qualche mese, dentro un nuovo "condominio produttivo", potranno trovare spazio tre aziende ad oggi insediate nel BIC di zia Zeni: Frenotecnica (1,6 milioni di euro di fatturato, 14 dipendenti) progetta e produce ganasce, frizioni automatiche e pastiglie freno a disco per il settore motociclistico; Idea Stampi (2,4 milioni di fatturato, 19 dipendenti), stampa e realizza stampi ad iniezione per la produzione di pezzi termoplastici di precisione; Idea Cap (405 mila euro di fatturato, 2 lavoratori), produce e commercializza tappi per la chiusura delle bottiglie di vino, liquori, olio e aceto.
Idea Cap, Idea Stampi e Frenotecnica lasceranno entro fine anno i moduli produttivi dentro l'incubatore del Polo Tecnologico per trasferirsi in viale Caproni ed iniziare così una nuova avventura imprenditoriale sotto uno stesso tetto "condiviso". (d.m.)

Il video-racconto dedicato all'operazione Sicor è consultabile all'indirizzo:
http://youtu.be/NQvdsueV6dg

Immagini e video a cura dell'Ufficio Stampa -