Martedì, 11 Novembre 2014 - 02:00 Comunicato 2872

A Trento un convegno sulla parità di genere nella ricerca
SCIENZA, GENERE E SOCIETÀ: A CHE PUNTO SIAMO?

Come sono cambiate le politiche europee rispetto al genere? Gli Stati membri, Italia in primo luogo, hanno recepito le direttive europee? E la ricerca, nella sua evoluzione, in che misura si confronta con le pari opportunità?
Come sono cambiati i rapporti tra scienza e società, e quale ruolo gioca la comunicazione della scienza? Sono queste alcune delle domande al centro del convegno nazionale, in programma da domani a venerdì, "Scienza, genere e società: a che punto siamo?", promosso dall'Associazione Donne e Scienza e organizzato dall'Assessorato all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo della provincia di Trento, insieme al MUSE, alla Fondazione Bruno Kessler e al Centro studi interdisciplinari e di genere dell'Università degli Studi di Trento.-

La prima giornata, che si terrà al MUSE, sarà dedicata alle politiche della ricerca in Europa e a come e quanto è cambiata negli ultimi 10 anni. Ne parleranno in una tavola rotonda, condotta da Sveva Avveduto, Alessandro Quattrone, prorettore per il supporto alla ricerca dell'Università di Trento, Claudine Hermann, vice presidente dell'European Platform of Women Scientists–EPWS, Elisa Molinari, dell'Università di Modena e Reggio Emilia, e Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore. Sarà questa l'occasione per presentare anche alcuni casi di politica della ricerca che tiene conto della variabile di genere.
Al centro della mattina del 13 novembre, sempre al MUSE, sarà invece il ruolo della comunicazione nel rendere ragione della complessa evoluzione della scienza e nel dare giusta rappresentazione dell'apporto delle donne alla ricerca. Gli ospiti di questa sessione saranno Massimiano Bucchi, sociologo della scienza dell'Università di Trento, Elena Pulcini, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze, e Flavia Zucco, Associazione Donne e Scienza.
Il pomeriggio del 13 novembre sarà dedicato al tema innovazione e genere: robot e macchine progettate per gli uomini, farmaci testati su modelli maschili, ‘smart cities' progettate per cittadini neutri, sono solo alcuni esempi di trasferimenti tecnologici di una produzione di conoscenza che ignora la nozione di genere. E' tempo di ridefinire pratiche, obiettivi e contenuti della ricerca scientifica finalmente attenti all'analisi di genere allo scopo di integrare questa importante dimensione nei contenuti e nella produzione dell'innovazione scientifica. Quali sono i modelli e le proposte per realizzare questa sfida? Ne discuteranno Silvana Badaloni, dell'Università di Padova e Cristina Mangia, del CNR, rispettivamente vice presidente e presidente dell'Associazione Donne e Scienza.
L'ultimo giorno del convegno, il 14 novembre presso la Fondazione Bruno Kessler , porrà al centro il tema dei cambiamenti strutturali necessari affinché il lavoro di ricerca sia più equo ma anche più efficiente. Allo scopo di definire cambiamenti strutturali ottimali nelle strutture di ricerca, la Commissione Europea ha finanziato vari progetti, tra cui FESTA (Female Empowerment in Science and Technology Academia) in corso presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento. A partire da questa esperienza verranno presentati i risultati di altri progetti europei ed esperienze sia nazionali sia internazionali. Oltre a queste presentazioni su invito, saranno presentate, nelle varie tematiche, una trentina di relazioni scelte tra quelle inviate alla segreteria del convegno. Hanno dato il patrocinio la Fondazione E. Mach, il CNR, l'Università di Siena e Family Audit.

-