Giovedì, 02 Agosto 2012 - 02:00 Comunicato 2363

Il percorso è stato illustrato ieri sera ad Arco, presente anche il vicepresidente Alberto Pacher
SARCA: A BREVE LA RETE DI RISERVE NEI CONSIGLI COMUNALI

Una sfida culturale e un'opportunità di crescita che fa leva sulla sussidiarietà responsabile delle comunità locali; perché attraverso la programmazione partecipata e l'integrazione delle politiche si possono avviare percorsi di riqualificazione territoriale capaci di perseguire il cosiddetto equilibrio delle "3 e": ecologia, equità, economia. É la Rete delle Riserve del Basso Sarca, il cui accordo di programma è stato illustrato in un incontro pubblico nella serata di mercoledì primo agosto, presente il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher, "padrone di casa" il sindaco di Arco Paolo Mattei. Ieri sera a Palazzo Panni, al tavolo dei relatori per la Comunità Alto Garda e Ledro vi erano anche l'assessore Alessandro de Guelmi, per la Comunità della Valle dei Laghi il presidente Luca Sommadossi, per il Consorzio dei comuni del B.I.M. Sarca-Mincio-Garda il presidente Gianfranco Pederzolli, per il Comune di Dro l'assessore Alberto Somadossi e per la Provincia Claudio Ferrari, titolare di un incarico dirigenziale per la valorizzazione delle aree protette; e in sala numerosi amministratori del Basso Sarca.-

L'accordo di programma sarà al vaglio dei consigli comunali a partire da quello di Arco, già fissato per il 7 agosto, e a seguire di tutti gli altri, Riva del Garda, Nago-Torbole, Dro, Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone e Vezzano. La firma è prevista per la fine di settembre, nel corso di un'apposita cerimonia che si svolgerà ad Arco, che sancisce anche il passaggio del ruolo di ente capofila dal Comune di Arco al Consorzio dei comuni del B.I.M. Sarca-Mincio-Garda. Con una novità, anticipata nel corso della serata da Pacher: i Comuni delle Giudicarie e della val Rendena hanno fatto avere alla Provincia un documento d'intenti in cui esprimono l'intento di unirsi al progetto di tutela dell'intero corso del Sarca, dalle Dolomiti di Brenta, patrimonio dell'Umanità di Unesco, fino al Garda.
"Una grande esperienza di lavoro, confronto e condivisione - ha detto in apertura il sindaco Mattei – alla quale negli ultimi due anni ho preso parte con lo stesso entusiasmo che vedo in tutti i partecipanti; perché è vero che le idee sono tante e diverse, ma certo qualche difficoltà e tempi non brevi sono il prezzo che volentieri paghiamo al cammino partecipativo; e alla fine oggi tutti siamo d'accordo su un punto fondamentale: questo progetto è davvero importante. E va portato a termine".
"La buona notizia, come in tutte le occasioni di questo tipo – ha detto poi il vicepresidente Pacher – è che stiamo compiendo un nuovo passo avanti nell'interpretazione del valore anche economico di un territorio rispettato, in una provincia, il Trentino, in cui per fortuna la percentuale di territorio protetto sfiora il 30 per cento. Ma questo progetto è ancora più importante perché, a differenza di tutti gli latri, nasce dalla spontanea, diretta iniziativa del territorio stesso, il quale dimostra così di averne compreso il valore; e poi naturalmente c'è la valenza in sé del progetto, visto che il Sarca ha pagato un prezzo particolarmente alto al nostro benessere, anche se per la produzione di energia elettrica pulita. Quello che accade è che finalmente a questo fiume viene restituita dignità: non è più una semplice presenza idraulica ma un luogo importante e un presidio di biodiversità. Dare vita ad una rete di riserve, inoltre, vuol dire anche creare un'ampia rete di relazioni istituzionali, patrimonio prezioso che non può che giovare. Per tutto questo desidero rivolgere un ringraziamento sentito a tutte le amministrazioni comunali che hanno portato avanti, nelle comprensibili difficoltà, questo pregevole progetto, dando un grande segnale e un esempio virtuoso al Trentino e all'intero Paese".
L'istituzione della Rete di Riserve della Sarca, basso corso nasce con la prospettiva di condurre all'istituzione di un parco fluviale della Sarca che si estenda dalle sorgenti fino al lago di Garda e veda quindi il fiume quale elemento cardine attorno al quale ridefinire equilibri e relazioni alla scala territoriale, in una logica di implementazione graduale e di lungo periodo.
Più nel dettaglio, obiettivi della Rete di Riserve sono la valorizzazione del turismo sostenibile, la promozione e la diffusione di approccio al fiume, ai laghi e alle aree protette che consideri le complessità delle interrelazioni territoriali, volto a ricercare il più alto livello di integrazione tra le esigenze di conservazione, valorizzazione, e riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali con lo sviluppo delle attività umane ed economiche e con la gestione del rischio da alluvioni; la conservazione delle specie e degli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli (79/409/CEE) e Habitat (92/43/CEE); la diffusione di conoscenza e la promozione del rispetto tra cittadini e ospiti, attraverso campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione di percorsi didattico-fruitivi (dove ciò non incida negativamente sull'esigenza primaria della conservazione). Tra gli obiettivi, inoltre, anche lo sviluppo della capacità del fiume Sarca di agire come corridoio ecologico in grado di connettere il lago di Garda al Parco naturale provinciale Adamello-Brenta, e un contributo attivo all'implementazione degli indirizzi in tema di riqualificazione fluviale contenuti nel PGUAP, nel PUP e nella LP 11/2007, al fine di definire un assetto del territorio perifluviale che permetta di coniugare l'incremento dello stato ecologico del fiume con l'efficace gestione del rischio da alluvioni, nello spirito dettato dalle direttive europee Acque (2000/60/EC) e Alluvioni (2007/60/EC).
Ancora, la Rete delle Riserve vuole promuovere la mitigazione e la compensazione degli impatti idro-morfologici a carico di corsi d'acqua e laghi, derivanti dal sistema di produzione di energia idroelettrica e dagli altri usi della risorsa idrica; perseguire il miglioramento della qualità chimico-fisica dell'acqua nel fiume e nei laghi, anche al fine dell'ampliamento delle possibilità di balneazione in specifici e delimitati ambiti; perseguire un uso sostenibile della risorsa acqua e promuovere il risparmio idrico; recuperare e sviluppare i legami della comunità locale con il fiume, le aree protette e i laghi per rinsaldare la dimensione identitaria anche migliorandone la fruibilità e l'accessibilità; promuovere la partecipazione di cittadini e portatori di interesse e la diffusione di tutte le informazioni e i dati relativi al fiume e alle aree ricomprese nella rete di riserve in forma fruibile anche ai non tecnici; e infine qualificare e diversificare l'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva. -