Venerdì, 07 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3816

Ieri pomeriggio la quinta assemblea dell'organismo che si è insediato un anno fa
SANITÀ: CRESCE IL DIALOGO CON I CITTADINI, GRAZIE ALLA CONSULTA

Situazione finanziaria del comparto sanitario provinciale, assegno di cura, rinnovato dialogo con i cittadini soprattutto in un momento di rigore e cambiamento come questo, confronto sulle proposte avanzate dalle associazioni: di tutto questo si è parlato ieri pomeriggio in occasione della quinta assemblea generale della Consulta provinciale per la salute, riunita presso l'aula magna del palazzo dell'istruzione, a Trento nord, e a cui ha partecipato l'assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi accompagnato dalla dirigente del Servizio organizzazione e qualità delle attività sanitarie Anna Maria Trenti.-

" Per noi - ha detto l'assessore Rossi - la Consulta rappresenta un elemento di novità che deve essere sempre più protagonista all'interno dei meccanismi di confronto e programmazione delle politiche in campo sanitario. Ci aspettiamo molto da questo organismo che per noi è un terminale fondamentale per comunicare con i cittadini e per avere riscontri rispetto alle decisioni che adottiamo. La Consulta può darci una grossa mano anche dal punto di vista della valutazione delle politiche. Un terreno di collaborazione attuale è quello dell'assegno di cura, misura nuova che sta entrando a regime adesso e di cui, anche attraverso il confronto con la Consulta, dovrà essere valutato l'impatto. La Consulta può metterci a contatto diretto con i cittadini."
Il Trentino, ha aggiunto l'assessore, è pienamente coinvolto dal grande processo di risanamento che riguarda tutto il Paese, ed è comprensibile quindi che, a fronte delle notizie che si leggono ogni giorno, ci siano preoccupazioni e interrogativi. "Oggi si assiste - ha aggiunto l'assessore Rossi- ad un processo di riduzione delle risorse a nostra disposizione. Senza spaventarci dobbiamo sapere che abbiamo la possibilità di fare meglio con meno, che siamo chiamati quindi a responsabilizzarci ancora di più per garantire la sostenibilità dei servizi e la conservazione dell'attuale livello qualitativo delle prestazioni. I settori della sanità e del sociale già con il bilancio che stiamo per approvare subiranno una riduzione di alcuni punti percentuali che si tradurrà in una decurtazione di circa 27 milioni di euro di dotazione finanziaria per il 2013. Non c'è da allarmarsi perché a questa riduzione possiamo fare fronte sia con gli accantonamenti realizzati dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha operato una azione importante di recupero di efficienza, sia attraverso una ancora più attenta gestione del turnover del personale o grazie al miglioramento delle procedure per acquisire forniture e approvvigionamenti. Per l'anno prossimo siamo quindi piuttosto tranquilli. Per gli anni a venire invece sarà importante proseguire con ancora maggiore decisione sulla strada che porta ad una maggiore efficienza, a fare ancora meglio con risorse che non cresceranno. Vogliamo che sanità e assistenza restino saldamente in mano pubblica e quindi siamo chiamati ad uno sforzo ulteriore".
Parlando dell'assegnazione di cura, l'assessore ha spiegato ai rappresentanti delle oltre trenta realtà che compongono la Consulta, che si tratta di una misura di carattere economico a sostegno delle famiglie che accudiscono in casa una persona non autosufficiente. Particolare attenzione viene riservata alle famiglie con redditi minori. Nei prossimi mesi, ha precisato l'assessore, saranno completate le circa 4000 visite mediche previste dalle procedure per determinare il livello di gravità della non autosufficienza. Su circa 11000 persone non autosufficienti in Trentino, di cui circa 4000 ospitate nelle Rsa e circa 7000 che invece vivono con qualche congiunto, circa 3500 dovrebbero rientrare nei limiti di reddito previsti e beneficiare quindi della nuova misura. Le risorse messe in campo per l'assistenza e la cura, che vanno a sommarsi a quelle spese dalle stesse famiglie, in tutto circa 110 milioni di euro all'anno, possono diventare, questa è l'aspettativa, anche un volano per produrre opportunità di sviluppo.
La dirigente del Servizio organizzazione e qualità delle attività sanitarie Anna Maria Trenti ha analizzato assieme alla Consulta le singole puntuali proposte avanzate dalle varie associazioni e sulle quali è stato avviato un confronto costante con gli uffici provinciali.
Ieri la Consulta ha raggiunto un anno di vita, essendosi insediata il sei dicembre del 2011. In questo arco di tempo è stato costituito un apposito gruppo di lavoro che ha prodotto un documento con osservazioni e proposte concrete che è ora al vaglio degli uffici provinciali. La Consulta è un organismo nuovo ma, ha sottolineato il suo presidente Aldo Degaudenz, importante sia per la programmazione delle politiche in campo sanitario, da parte del competente assessorato e dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, che per le stesse associazioni che per il suo tramite possono conoscersi maggiormente.
La Consulta per la salute, istituita con la legge provinciale n. 16 del 2010, ha lo scopo di garantire il concorso dei cittadini alla definizione e all'attuazione delle politiche per la salute e alla valutazione dell'attività e dei risultati del servizio sanitario provinciale. È formata dalle associazioni di volontariato e dagli enti di volontariato di diritto pubblico che operano, a vario titolo, a tutela del diritto alla salute ed ha compiti di consulenza, impulso e proposta. (lr)

Immagini a cura dell'Ufficio Stampa
In allegato e in distribuzione le interviste all'assessore Rossi, al presidente Degaudenz e ad Enrico Cristoforetti, uno dei componenti della Consulta. -