Lunedì, 02 Novembre 2015 - 02:00 Comunicato 2737

Approvato oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore Luca Zeni, vale per il triennio 2015-'18
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: ARRIVA IL PROGRAMMA PROVINCIALE

Oggi la Giunta, su proposta dell'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, ha approvato il Programma provinciale di legislatura in materia di salute e sicurezza sul lavoro, valido per il triennio 2015-2018, affidando contestualmente al relativo Comitato di coordinamento il compito di monitorare l'attuazione degli interventi previsti nel programma. "La promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è per l'amministrazione provinciale una priorità - spiega l'assessore Zeni -, poche settimane fa si è celebrata la 65ᵃ Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, che ancora una volta ha avuto il merito di puntare l'attenzione su questo tema. Sappiamo che in Trentino gli infortuni denunciati nell'ultimo periodo risultano in calo, ma non bisogna abbassare la guardia: la Provincia ha a cuore la prevenzione, basti pensare alla campagna "Salute sul lavoro un bene comune", promossa in collaborazione con l'Inail di Trento e l'Azienda sanitaria, e alle tante iniziative di formazione e sensibilizzazione. Lo stesso Piano provinciale della prevenzione, approvato dalla Giunta lo scorso giugno, ha fra i suoi macro obiettivi anche quello di prevenire gli infortuni e le malattie professionali. Oggi, con il Programma provinciale sulla salute e sicurezza sul lavoro, chiudiamo il cerchio individuando una trentina di obiettivi da perseguire nel corso dei prossimi anni".-

Il Programma di legislatura in materia di salute e sicurezza è un documento strategico programmato della Provincia autonoma di Trento in materia di sicurezza sul lavoro.
Esso è il risultato del recepimento dei diversi Piani nazionali di settore nonché del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018, approvato con Intesta Stato Regioni del 13 novembre 2014.
I Piani nazionali di settore di cui si è tenuto conto nell'elaborazione del Programma sono:
il Piano nazionale sullo stress lavoro correlato;
il Piano nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura;
il Programma nazionale sui cancerogeni occupazionali e tumori;
il Piano nazionale edilizia;
il Piano nazionale per l'emersione e la prevenzione delle patologie dell'apparato muscolo scheletrico.
Il Programma, partendo da questi Piani nazionali e dagli obiettivi in essi contenuti, si adatta al contesto locale per tener conto di quelle che sono le priorità del territorio provinciale, condivise dal Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro che è formato da rappresentanti di Provincia (Dipartimento salute, Servizio lavoro, Servizio antincendi, Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, Agenzia del lavoro); Azienda provinciale per i servizi sanitari; Inail; Inps; Consorzio dei Comuni; datori di lavoro; lavoratori; Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro; Associazione italiana addetti professionisti della sicurezza; Associazione nazionale medici d'azienda e competenti.
Il programma individua 29 obiettivi da perseguire nel corso dei prossimi anni. Sono obiettivi rientranti in diversi ambiti di intervento:
formazione/informazione: uno degli ambiti di intervento trasversale, ossia rientrante in diversi obiettivi centrali. Gli obiettivi individuali a livello provinciale riguardano iniziative da porre in essere nei confronti di diversi soggetti: Azienda sanitaria, Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, medici competenti, datori di lavoro, operatori del settore edile, operatori occasionali del settore forestale, associazioni, ecc. ed è relativa: alla valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccanico; alle malattie muscolo scheletriche; al settore edile, ai rischi dell'attività svolta dagli operatori occasionali del settore forestale e alle relative misure si prevenzione, ecc.;
prevenzione delle malattie professionali;
benessere organizzativo e stress lavoro-correlato;
sicurezza sul lavoro nelle scuole (attraverso interventi di promozione della sicurezza nelle scuole e azioni volte a sviluppare una cultura della sicurezza negli studenti, futuri lavoratori);
sviluppo di strumenti informativi (sistema di notifiche on-line dei dati dei cantieri edili);
sorveglianza sanitaria;
sostegno al ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e della bilateralità;
differenze di genere.
I soggetti coinvolti nell'attuazione del Programma sono diversi: Provincia autonoma di Trento, Azienda sanitaria, Inail, medici (competenti, di base, specialisti), Enti bilaterali, ecc.
Dati statistici degli infortuni e malattie professionali in provincia di Trento 2009-2013
I dati elaborati sono estratti dai flussi Inail Regioni, versione on-line 2014 e fanno riferimento sia agli infortuni denunciati, sia a quelli riconosciuti in occasione di lavoro.
Infortuni: sia gli infortuni denunciati, sia quelli riconosciuti nel periodo di osservazione sono diminuiti; la contrazione del fenomeno si evidenzia in tutti i settori anche se in misura minore in agricoltura; un dato da approfondire è l'aumento degli infortuni gravi riconosciuti nel settore della sanità (circa il 4%).
Differenze di genere: i maschi risultano infortunarsi maggiormente rispetto alla media nazionale, mentre per le femmine la percentuale è inferiore; fra le femmine la maggior parte degli infortuni avviene nei settori della sanità e dei servizi.
Infortuni stradali: in questa categoria rientra quasi il 5% degli infortuni accaduti; i settori dove maggiormente si verificano sono rispettivamente i servizi, le costruzioni e i trasporti; gli infortuni in itinere sono diminuiti nel quinquennio analizzato in maniera sensibile (16%).
Lavoratori nati all'estero: si evidenzia un progressivo contenimento degli infortuni.
Malattie professionali: contrariamente agli infortuni, vi è un progressivo aumento delle malattie professionali; i dati confermano un aumento considerevole delle patologie professionali a carico dell'apparato muscolo scheletrico e articolare (76% sul totale), in particolare nel settore agricoltura e delle costruzioni; circa il 50% delle patologie muscolo scheletriche provengono dal settore agricolo e in gran parte a carico di lavoratori autonomi; l'incremento tuttavia non sembra essere correlato alla presenza di un maggior rischio, quanto piuttosto a una maggiore sensibilità nel segnalare i casi.
Patologie tumorali: sono contenute e quelle riconosciute rappresentano circa l'1,5% sul totale.
Disturbi di tipo psichico: nessun disturbo di questo genere è stato riconosciuto da Inail come patologia professionale. -