Sabato, 21 Maggio 2016 - 11:53 Comunicato 1007

Quarant'anni dell'Associazione provinciale per i minori
Rossi: "Dobbiamo lavorare sempre più in rete, perché i ragazzi sono il nostro futuro"

Lavorare sempre più in rete perché il nostro futuro sono proprio loro: i ragazzi. È con questo messaggio che il governatore del Trentino, Ugo Rossi ha portato il suo saluto e il ringraziamento della Provincia all'Associazione provinciale per i minori e in particolare a Paolo Cavagnoli che per tanti anni l'ha presieduta con grande impegno. Rossi, intervenuto alla cerimonia organizzata dal Consiglio provinciale ed aperta dal presidente Bruno Dorigatti, poco prima ha voluto consegnare a Cavagnoli una scultura in legno dell'artista Egidio Petri raffigurante due mani che proteggono un bambino. Parlando delle sfide che ci pone un "mondo sempre più globalizzato", il governatore ha ricordato l'impegno della stessa Appm nell'accogliere anche i minorenni che fuggono dalle tante guerre. Un esempio, anche questo, dei tempi che cambiano e che richiedono la capacità e l'impegno per interpretarli.
Lo ha sottolineato anche l'assessore Luca Zeni, intervenuto subito dopo, ricordando il lavoro in corso sia sul piano delle fragilità in età evolutiva sia sul fronte dell'accredita,entro delle strutture.
Ma ecco il testo dell'intervento del governatore Ugo Rossi.

"Oggi celebriamo un anniversario di quelli importanti, di quelli che contano. 
L’anniversario di un’associazione che ha dedicato i suoi 40 anni di attività a quelli che mi piace definire azionisti di maggioranza della nostra società, cioè i ragazzi.Sono duemila, i minori accolti in questi 40 anni di attività. Duemila storie, duemila visi, duemila anime che, attraverso i volontari dell’Associazione provinciale per i minori, sono state sostenute nel proprio percorso di crescita e di vita, sono state accolte, protette, ascoltate, anche rimproverate. Ragazzi e ragazze che si sono trovate in difficoltà in età molto giovane e poi, grazie ai percorsi di inserimento nella società e nel contesto lavorativo avviati da APPM, hanno tirato fuori le proprie energie e i propri talenti. Proprio qui vorrei appuntare una riflessione: dobbiamo infatti sempre più cercare di lavorare in rete fra istituzioni, fra chi si occupa di educare, chi di accogliere, chi si occupa di insegnare e chi di formare al mondo del lavoro. Lo stiamo già facendo, ci stiamo provando, in molti ambiti, pensiamo al progetto di alternanza scuola-lavoro, al connubio fra ricerca e formazione, ma certamente possiamo fare di più e fare meglio. 
Lo dobbiamo fare, guardate bene, anche per le sfide che ci pone un mondo sempre più globalizzato. La solidarietà trentina oggi si esprime anche verso le nuove emergenze causate dalle guerre e dalla povertà, verso le nuove ondate migratorie. Sono molti i giovani, fra cui tanti minorenni, provenienti da aree del mondo in crisi che attraversano il Mediterraneo e vengono accolti attraverso il sistema di accoglienza trentino e che ha nel volontariato un suo punto di forza. Un volontariato che voglio pubblicamente ringraziar per il grande lavoro di sostegno e supporto nella gestione di questo difficile fenomeno.Qui si inserisce l’opera di APPM che fin dagli anni ’90 ha avviato esperienze significative per accogliere i minori stranieri, aiutandoli anche nel loro percorso di apprendimento della lingua italiana, e poi nell'inserimento nella nostra società e nel mondo del lavoro.Sono quindi davvero tanti i campi nei quali l’Associazione per i Minori opera e che, soprattutto, intrecciano molti ambiti di attenzione dei nostri giovani. Di qui l’esigenza di lavorare tutti assieme.Vorrei ricordare una frase che so vi è particolarmente cara: “per poter educare, bisogna amare”, diceva Karol Wojitila, e io aggiungerei anche che “l’educazione è cosa del cuore”, come ci dice Don Bosco. E allora c'è una persona che oggi vogliamo ringraziare, Paolo Cavagnoli e con lui tutti coloro che per questi quarant'anni - e sono certo per altri quaranta e molti di più - hanno non solo capito che serviva qualcosa di speciale che si occupasse in modo stabile di chi indifeso più di tutti chiedeva e chiede risposte. Hanno indicato una via possibile, non si sono fermati e la hanno percorsa fino in fondo con impegno capacità e professionalità ma soprattutto  con due caratteristiche, il rispetto e l'amore per ciascuno di quei duemila. Grazie di cuore". (gp - at)

Intervento del Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi

(gp)


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