In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, avvenuta il 15 ottobre 1923, IPRASE ha voluto ricordare uno dei maggiori narratori e prosatori del XX secolo, proponendo una serie di attività aperte a docenti, studenti e al pubblico interessato. Le iniziative si sono aperte l’ottobre scorso con il convegno dal titolo “Calvino a scuola 100 anno dopo”, al quale ha fatto seguito un percorso formativo riservato ai docenti di ogni ordine e grado e il concorso riservato alle scuole riguardante la produzione di testi a partire dalle opere dello scrittore.
Lo scopo prioritario del concorso, conclusosi oggi a Rovereto con la premiazione dei migliori elaborati, è stato quello di approfondire alcune tipologie di scrittura, privilegiando quelle più adatte alle caratteristiche di ciascun gruppo-classe. Tre le tipologie ammesse: riscrittura, ripresa/continuazione di un’opera, commento/recensione. Gli obiettivi didattici dell’iniziativa hanno inteso incentivare - come hanno spiegato i referenti dell’iniziativa Michela Chicco e Bruno Mellarini - le abilità di lettura critica e consapevole dei testi dell’autore, sostenere e incentivare le competenze di scrittura degli studenti, riconoscere nelle opere di Calvino i rimandi ad alcune questioni di attualità, anche con riferimento all’ambito storico e socio-economico.
I premi, consistenti in opere di Calvino, sono stati assegnati oggi dalla prestigiosa giuria composta dai formatori Linda Cavadini, Roberto Contu e Simone Fornara e presieduta dal professor Pino Boero, già professore ordinario di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Genova.
In contemporanea, presso il foyer di IPRASE, le classi 3A, 3B, 3C e 5C sezione grafica del Liceo artistico “F. Depero” di Rovereto hanno proposto, con una mostra, la rielaborazione grafica di alcune opere letterarie di Calvino attraverso 19 tavole illustrative. In particolare gli studenti si sono cimentati, partendo dall’analisi dei testi, nella ricerca di un linguaggio espressivo, volto alla cura del particolare, immaginando ciò che il testo evoca, ma soprattutto ciò che “accende” l’immaginazione, ovvero quel non scritto che lascia spazio all’interpretazione.
Immagini e fotoservizio Ufficio Stampa