Nuova tappa dunque per il percorso di illustrazione della riforma territoriale del sistema della salute che sta coinvolgendo tutti gli ambiti del Trentino e tutti gli attori.
Al direttore generale Ferro il compito di spiegare come i principi di una risposta sanitaria maggiormente territoriale si traducono nel nuovo assetto organizzativo di Apss, in questo caso con un’attenzione particolare al rapporto con l’Università e alla Scuola di medicina e chirurgia di Trento, il progetto strategico avviato assieme da Provincia, Azienda sanitaria, atenei di Trento e Verona.
Spazio nell’illustrazione all’impostazione basata sui tre distretti sanitari in cui si suddivide il Trentino, con sei ambiti territoriali totali, nonché al ripristino dei dipartimenti ospedalieri e alla creazione di tre nuovi dipartimenti transmurali: pediatrico, ostetrico-ginecologico e “anziani e longevità”.
Sottolineato anche il rapporto determinante tra la riorganizzazione e il percorso di riforma della medicina di famiglia e territoriale, con la novità della “rete professionale locale” per portare la sanità “a casa” del paziente.
Cruciale, tra gli altri, il tema delle risorse umane, che rappresenta una delle principali sfide per la sanità territoriale nei prossimi anni. In quest’ottica è decisivo il ruolo della Scuola universitaria di medicina, accanto all’attenzione sul tema delle professioni sanitarie. “Risulta determinante - così il direttore generale Apss - avere una medicina territoriale spinta e valorizzarla come una delle eccellenze del nostro sistema. Eccellenza che sia anche uno dei motivi per cui gli studenti scelgono di studiare - e in futuro anche di lavorare - proprio in Trentino”.
I vertici dell’Ateneo hanno seguito con attenzione l’illustrazione dei contenuti della riforma, in un momento di confronto sui contenuti che ha coinvolto tutti gli interlocutori. Il rettore Deflorian in particolare ha sottolineato l’esigenza di favorire lo sviluppo della stessa Scuola universitaria di medicina e chirurgia, ma anche di sostenere tutte le attività didattiche e di formazione già in corso riguardo alle professioni sanitarie. Sottolineata inoltre l’importanza, nell’ambito della riorganizzazione di Apss e non solo, di sostenere la ricerca: “L’attrattività è un elemento importante per il territorio. Sarà determinante, anche per il futuro, riuscire ad attrarre ricercatori qualificati da fuori e stimolare il loro radicamento in Trentino, in modo da sostenere in generale lo sviluppo del territorio e del suo sistema di ricerca e innovazione”.