
Nel corso della serata è stato presentato dapprima il quadro teorico, quindi la struttura dell’azienda con gli organigrammi e nel contempo mostrato come si concretizzano i principi della risposta sanitaria territoriale nell’organizzazione. Il direttore generale f.f. di Apss Antonio Ferro ha spiegato che si punta ad una interfaccia forte tra ospedale e territorio, cercando di dare alle amministrazioni locali degli elementi di continuità anche con l'assistenza sociale. La proposta di riforma permette una maggiore capillarità e penetrazione sul territorio dei servizi e definisce sei distretti in base a parametri oggettivi, con i tre obiettivi di omogeneità ed equità e semplificazione e decentramento.
Vengono poi ripristinati i dipartimenti ospedalieri e creati tre nuovi dipartimenti transmurali: pediatrico, ostetrico-ginecologico e "anziani e longevità". Previsti poi alcuni incarichi di percorso, come ad esempio la diabetologia, collegati al territorio. Altro aspetto legato all’idea di sanità territoriale che si interseca con la riforma della medicina di famiglia è quello delle reti professionali, per una visione della sanità "di prossimità", che intervenga sulle cure a casa per chi ha un primo livello di necessità, riservando le cure ospedaliere ad un secondo livello di gravità. Il decentramento sarà attuato anche dal punto di vista amministrativo. Come ha illustrato il direttore amministrativo di Apss Andrea Maria Anselmo la riforma prevede una riorganizzazione degli uffici amministrativi, che saranno più vicini al territorio senza gravare sulla spesa totale e senza l'incremento delle posizioni direzionali e posto l'accento sulla forte sinergia tra le unità locali e le famiglie, che potrà svilupparsi grazie al raccordo dei distretti. Si è poi parlato della scommessa sulle professioni sanitarie, con le sei nuove strutture infermieristiche complesse, le reti cliniche dei medici di famiglia, la necessità di soddisfare le esigenze delle valli con l'attrattività per i professionisti.
Uno dei cardini della riorganizzazione, è rappresentato dalla prevenzione e la necessità di mettere a fattore comune le risorse disponibili. L’obiettivo è di standardizzare e omogeneizzare le risposte e potenziare la presa in carico e la conoscenza dei bisogni di salute sull’intero contesto provinciale, oltre a garantire efficacia ed efficienza nei livelli essenziali di assistenza, come ha spiegato il direttore facente funzioni per l’Integrazione socio sanitaria di Apss Gino Gobber.
Da parte dei presenti è arrivato un generale apprezzamento per la condivisione della presentazione e alcune domande. Tra le richieste avanzate dal commissario della Comunità e dai sindaci il rinnovo della convenzione con l’ospedale di Feltre, presidio ospedaliero di riferimento per gli abitanti del Primiero. Sul tema il dirigente Ruscitti ha rassicurato i presenti sottolineando come ci sia la volontà di rinnovare e potenziare la convenzione, andando a definirne gli apporti in termine di prestazioni in una logica di scambio e valore aggiunto per entrambi i territori. Rimane ancora da risolvere il nodo – fondamentale per i cittadini – del mancato dialogo tra i due sistemi informatici, in particolare nella lettura dei referti. Su questo l’impegno per trovare al più presto una soluzione. Infine, è stata ricordata l’attivazione con successo sul territorio del progetto Spazio argento.