
L’analisi antropologica dei resti del soldato - come sottolineato dal direttore dell'Ufficio beni archeologici Franco Nicolis - ha evidenziato che essi non presentavano evidenti tracce di lesioni o ferite attribuibili ad attività belliche (colpi di arma da fuoco, granata ecc.). Questo fatto, unitamente alla presenza di un pezzo di filo telefonico legato attorno al corpo e probabilmente utilizzato come corda di sicurezza per rimanere collegato ad altri commilitoni, ha fatto fin da subito ritenere che la causa più probabile di morte potesse essere proprio una caduta di valanga.
Le operazioni di recupero della salma erano iniziate il giorno 4 agosto 2017, L'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali aveva ricevuto da parte del signor Massimo Chizzoni la segnalazione del rinvenimento di resti umani appartenenti ad un caduto italiano della Prima Guerra Mondiale alle pendici occidentali del Corno di Cavento, nel Gruppo dell’Adamello, in Comune di Valdaone, ad una quota di metri 2978,6 slm. L'Ufficio aveva immediatamente avvisato la stazione dei Carabinieri di Carisolo che si era fatta carico della comunicazione alla Procura di Trento nonché al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. A seguito di nulla osta da parte delle autorità preposte, il giorno 8 agosto l’Ufficio aveva organizzato il recupero. Alla fine delle operazioni era stato predisposto il trasferimento della salma presso gli spazi attrezzati messi a disposizione dal cimitero di Trento, al fine di studiare il profilo biologico del caduto e di verificare la presenza di elementi che potessero essere utili all’identificazione.
Nel mese di ottobre, nel laboratorio di restauro dell’Ufficio beni archeologici si è svolto il lavoro di pulizia, analisi e studio dei materiali che componevano il corredo militare del soldato italiano. Il lavoro è consistito nel lavaggio, nell’asciugatura, nella suddivisione su base tipologica e nella restituzione fotografica dei materiali.
Di particolare interesse per un eventuale riconoscimento di identità sono risultati, come dicevamo, i residui di documenti cartacei, che hanno consentito, al termine di ulteriori analisi, di identificare con sicurezza il caduto. Una corrispondenza fra le tante, un piccolo filo che lega quella vicenda ai giorni nostri: la data di nascita del caduto, il 13 maggio, coincide con l’ultimo giorno della prevista Adunata degli Alpini a Trento. Il sindaco di Besana in Brianza sarà presente a Trento per l’Adunata proprio il 13 maggio.
Qui il sito del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti: http://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/default.aspx