Venerdì, 05 Febbraio 2016 - 12:42 Comunicato 175

Come l’altitudine incide sullo spopolamento. Uniche eccezioni Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta
Rapporto montagna perduta: il 9 febbraio presentazione a Roma con il presidente Rossi

L’altitudine in Italia può cambiare il destino di una comunità. A parlare sono i numeri: dal 1951 a oggi, la montagna è stata vittima di spopolamento e abbandono. Se la popolazione italiana negli ultimi 60 anni è cresciuta di circa 12 milioni di persone infatti, la montagna ne ha perse circa 900mila. Tutta la crescita, in pratica, si è concentrata su pianura (8,8 milioni di residenti) e collina (circa 4 milioni). Lo spopolamento della montagna ha però una vistosa eccezione in due regioni: in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, dove lo spopolamento non c’è stato e la popolazione ha registrato una forte crescita negli ultimi 60 anni. A mettere in luce questo fenomeno è il rapporto “La montagna perduta. Come la pianura ha condizionato lo sviluppo italiano” realizzato da CER (Centro Europa Ricerche) e tsm-Trentino School of Management, che raccoglie molte statistiche dal 1951 agli anni più recenti sull’andamento della popolazione, dell’economia e delle infrastrutture, nelle varie regioni italiane, con uno speciale riferimento alla montagna. La ricerca, dedicata alla cosiddetta “questione montana”, è stata realizzata da un gruppo di lavoro composto da Gianfranco Cerea, Stefano Fantacone, Petya Garalova, Mauro Marcantoni e Antonio Preiti.

Il rapporto “La montagna perduta” sarà presentato martedì 9 febbraio alle 15.30 presso il Senato della Repubblica, Palazzo Giustiniani - Sala Zuccari. Introdurrà i lavori il Presidente del Senato Pietro Grasso. A illustrare la ricerca saranno: Stefano Fantacone (direttore CER), Gianfranco Cerea (Università degli Studi di Trento), Mauro Marcantoni (direttore tsm). Tra gli interventi: Luca Mercalli (presidente Società Meteorologica Italiana e conduttore del programma di Rai3 ScalaMercalli), Ludovica Agrò (direttore, Agenzia Coesione e Sviluppo), Annibale Salsa (Fondazione Dolomiti UNESCO), Paolo Nicoletti (direttore Generale Provincia autonoma di Trento). Le conclusioni saranno affidate a Enrico Borghi (Presidente Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna), Ugo Rossi (Presidente Provincia autonoma di Trento), Gianclaudio Bressa (Sottosegretario Affari regionali).

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(fm)


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