Martedì, 08 Novembre 2022 - 19:30 Comunicato 3467

Rapporto Fondazione Nord-Est 2022. L’assessore Spinelli: “Crescita, Provincia al fianco delle imprese”

“Crediamo che la crescita sia un fattore su cui puntare, che sia motore del nostro futuro, e per questo lavoreremo convintamente per dare corso alle tappe previste dal Pnrr, tanto più per la loro declinazione nel contesto di una transizione ecologica digitale”. Così l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, intervenuto nell’ambito della presentazione del Rapporto della Fondazione Nord Est 2022 dal titolo “Il futuro sta passando - Chi è pronto e chi no”, nel corso di un appuntamento organizzato da Confindustria Trento e Assoimprenditori Bolzano alla Cantina Rotari di San Michele all’Adige. “Alle imprese che investono nell’innovazione, nelle nuove tecnologie, nelle produzioni ad alto valore aggiunto - ha aggiunto Spinelli -, chiediamo di credere negli strumenti che gli enti pubblici, e tra questi più di altri la Provincia di Trento, mettono a disposizione per sostenere l'innovazione e la crescita delle tecnologie soprattutto in questa fase turbolenta. Puntiamo il nostro sguardo al futuro, non per prevederlo ma per essere pronti ad affrontarlo nel modo migliore”.
Presentazione del Rapporto della Fondazione Nord Est 2022 (Achille Spinelli assessore provinciale allo sviluppo economico ricerca e lavoro) [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il rapporto costituisce un punto di svolta rispetto alla tradizionale narrazione della situazione nordestina, poiché eleva il punto di osservazione, attraverso un’analisi accurata di quello che accade e che accadrà nel mondo sul versante economico, ambientale, sociale, demografico e tecnologico. La Fondazione ha voluto infatti porsi la nuova missione di indagare il futuro più ancora che il presente, così da preparare al meglio il territorio a ciò che verrà. Di qui anche il taglio originale dell’evento, accompagnato dalle performance di un poeta e di un attore, Lorenzo Mullon e Mirko Artuso, “perché il futuro non va solo compreso nelle sue avanguardie ma soprattutto percepito nei segnali deboli, e poesia, musica ed espressioni artistiche affinano nelle menti questa percezione”, come ha spiegato Luca Paolazzi, Direttore scientifico della Fondazione Nord Est, introducendo i lavori.
Ad aprire il pomeriggio di riflessioni Stefania Segata, vicepresidente di Confindustria Trento e Consigliera d’Amministrazione della Fondazione Nord Est. Il Rapporto è stato dunque presentato da Luca Paolazzi, Direttore scientifico della Fondazione Nord Est, e da Gianluca Toschi, Ricercatore senior della Fondazione. Sono intervenuti con loro gli autori Valentina De Marchi, Università di Padova, e Roberto Siagri, Imprenditore, Carnia Industrial Park.

Rispetto al resto d’Italia il Nord-est continua ad essere un’area dinamica. Messo a confronto con alcune macroregioni europee, tuttavia, dimostra negli ultimi vent’anni un netto rallentamento. La dinamica del Pil pro-capite, in continua frenata, spinge il territorio in una spirale contrattiva sia per quanto riguarda gli investimenti sia per quanto riguarda la quota di popolazione laureata, che rimane tra le più basse del continente. Se nel 2000 si collocava al decimo posto tra le novantadue macroregioni NUTS europee per Pil pro-capite, vent’anni dopo il Nord-est occupa il ventottesimo posto. Esplodendo i dati per regioni nella stessa classifica, si registra una perdita di sette posizioni per Bolzano e di ventiquattro per Trento. La sfida sarà dunque quella di far correre nuovamente la “locomotiva d’Italia” (così era stato soprannominato il Nord-est al principio del Terzo millennio) per condurla a una stazione che ancora non si conosce ma che si intuisce all’orizzonte. Attestata la frenata della crescita economica nordestina, sarà a maggior ragione fondamentale saper interpretare i cambiamenti che ci investiranno con forza nei prossimi anni.
Nel ragionare di futuro occorre spogliarsi dell’abito mentale che esista un solo futuro, come inevitabile conseguenza del presente. Invece, esistono molti futuri. “Il futuro è come un arazzo, che viene tessuto da miliardi di mani, con molteplici fili. Anche dalle nostre. Perciò possiamo contribuire a costruire il futuro secondo le nostre pulsioni, competenze, ambizioni e visioni”, ha chiosato Paolazzi.
Il Rapporto si sofferma in particolare su questo, analizzando ciascuno dei megatrend individuati. Tra questi è il concetto di società plurigenerazionale, in base al quale sul posto di lavoro coesisteranno fino a cinque generazioni differenti, ognuna con una propria visione del mondo. Vivere in una società plurigenerazionale facilita l’emersione di dinamiche di pensiero e di relazione portatrici di valori, ma questo potenziale verrà sprigionato solo se saranno sviluppate strategie che riescano ad attutire i possibili attriti. Un altro importante megatrend analizzato è il cambiamento tecnologico: la rivoluzione più forte che l’uomo abbia mai conosciuto. Le nuove sfide tecnologiche si basano su tre grandi pilastri: predittività, adattatività e sostenibilità. Tutto ciò che ci circonda subisce cambiamenti costanti e dinamici. Cambiano le persone, le abitudini, le esigenze, la curiosità, l’emozione e le offerte di nuovi dispositivi che ottimizzano i nostri processi logici e le nostre attività quotidiane. L’innovazione tecnologica deve contribuire in tempo reale ad analizzare gli indicatori del cambiamento e adattare gli output in modo da accompagnare l’evoluzione dello stesso. Partendo da questi megatrend si possono delineare delle sfide globali che la società e il comparto industriale dovranno affrontare: la nascita di nuovi modelli di consumo, lo sviluppo della sostenibilità ambientale, la nascita dell’economia delle piattaforme digitali e nuovi modelli di supply chain.

Il Rapporto riserva uno spazio speciale al concetto di servitizzazione del prodotto come modello di business per una crescita sostenibile. Si tratta di una straordinaria opportunità che consente da un lato di valorizzare i prodotti durevoli, e dall’altro di abbinare alla crescita economica la sostenibilità anche ambientale. Il modello di vendita del prodotto ha sempre visto contrapposti gli interessi delle imprese rispetto agli interessi a lungo termine della società nel suo complesso, ma grazie ai modelli di business improntati alla servitizzazione, è ora possibile riallineare gli interessi di tutti gli attori.

Il compito che ci si prospetta è dunque molto ambizioso, ma sarà fondamentale per prepararsi al cambiamento e saper guardare il futuro come un’opportunità. Il Rapporto chiude con la raccomandazione che ciascuno, a qualsiasi livello, rimanga curioso e continui a conoscere, a crescere e a formarsi, per “non morire di vecchiaia celebrale”. 

Paolazzi ha infine illustrato due grandi progetti della Fondazione Nord Est: l’Osservatorio sulla space economy, ambito in forte espansione e con enormi potenzialità per tutte le imprese di ogni settore, e l’attrazione di giovani talenti, senza i quali è arduo costruire qualunque futuro.

L’appuntamento odierno si è concluso con le riflessioni dei Presidenti di Confindustria Trento Fausto Manzana e di Assoimprenditori Alto Adige Heiner Oberrauch.

“Crediamo nel nuovo ruolo che Fondazione Nord Est vuole assumere – ha detto Manzana –: essere una finestra che guarda il mondo che verrà, per fornire alla comunità degli imprenditori e dei policy maker, ma anche al mondo dell’istruzione e della formazione, elementi per poter interpretare i grandi cambiamenti. Questo ambizioso progetto corre in parallelo con quanto sta sviluppando Confindustria Trento con il progetto Duemilatrentino – futuro presente, attraverso il quale si vogliono ipotizzare scenari per aiutare le imprese e il territorio a sviluppare strategie di attrazione di persone e investimenti per migliorare il benessere fondato su una società 5.0”. 

"Il rapporto 2022 della Fondazione Nord Est è tutto orientato al futuro ed è esattamente la visione che abbiamo anche noi come imprenditori. Anche in questo senso l’industria si dimostra un asset strategico: le imprese, e in particolare le imprese industriali, attraverso l’innovazione e il contributo allo sviluppo tecnologico, sono sempre state decisive per far crescere le comunità. Innovazione e sviluppo tecnologico saranno fondamentali per consentire all'Alto Adige e agli altri territori del Nord Est di essere protagonisti, aumentandone la competitività e la capacità di attrarre giovani talenti", ha chiarito il presidente di Assoimprenditori Alto Adige Oberrauch.
Nel corso dell’appuntamento, i presenti hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo di Giuseppe Bono, Presidente della Fondazione Nord Est scomparso questa notte.

(us)


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