
"Sarà un percorso graduale, che inizia adesso ma entrerà a regime nel 2020 - ha rassicurato subito Rossi - e che non toglie nulla di ciò che già oggi rende la nostra scuola tra le migliori a livello internazionale, ma aggiunge una sfida in più perché sappiamo che in altre parti del mondo i giovani hanno già un grosso bagaglio linguistico che li favorirà in questo mondo sempre più globalizzato. Ecco, vogliamo mettere nello zaino con cui i nostri figli affronteranno la vita tutti gli strumenti che risulteranno indispensabili per tagliare traguardi ambiziosi".
Lo sforzo messo in campo per fare questo è considerevole. La scuola è l'unico settore in cui la spending review non è arrivata, anzi: per il piano trilingue sono stanziati 36 milioni di euro, 20 dei quali per la formazione degli insegnanti ed il resto per favorire gli scambi di esperienze tra studenti. Al centro dunque i ragazzi, ma anche il corpo docente cui sono rivolti percorsi di formazione per estendere il metodo Clil - insegnamento di materie curriculari utilizzando lingue come l'inglese e il tedesco - che già la metà delle scuole trentine ha sperimentato e che studi autorevoli dimostrano come particolarmente efficace per imparare con la maggior naturalezza possibile una lingua straniera.
"Questo non significa assolutamente che trascureremo l'italiano - ha ricordato Rossi - e non sono io a dirlo, ma gli esperti di didattica che abbiamo sentito stasera e per essere sicuri del massimo della qualità ci seguiranno anche specialisti del Consiglio d'Europa, del MIUR e dell'Ocse". Non calerà nemmeno l'impegno per garantire una scuola inclusiva, con particolare riferimento ai bisogni educativi speciali ed anche in questo caso gli esperti concordano col ritenere che l'apprendimento delle lingue non penalizza ma, anzi, semmai favorisce le performance dei ragazzi. E a dimostrazione di ciò, ieri è stato proiettato un breve filmato a cura degli studenti dell'Istituto Artigianelli che vede protagonista un ragazzo "Dsa" e la sua padronanza con l'inglese.
Molti gli interventi in sala, anche di chi, accanto alle voci preoccupate, ha dichiarato di avere fiducia nelle capacità dei ragazzi e degli insegnanti di cogliere questa sfida ambiziosa, "per poter continuare a lavorare in Trentino, non solo per essere cittadini del mondo" ha specificato qualcuno, ricordando le dinamiche del turismo e quelle delle piccole medie imprese.
"Non banalizzeremo i dubbi di nessuno - ha concluso Rossi - e se siamo qui stasera, come abbiamo fatto in altre occasioni e faremo ancora con nuovi incontri sul territorio, è perché siamo consapevoli che il progetto è ambizioso e va condiviso, apportando dove necessario alcuni aggiustamenti e correttivi. Ma credo che sia responsabilità di ogni genitore interrogarsi sul domani dei propri figli ed iniziare a costruire per loro una strada che li porti verso il futuro". (gp)
Allegato, le interviste agli esperti
Foto e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
-