Domenica, 02 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1615

L'assessore Ugo Rossi: "Un investimento per il nostro futuro"
RIVA DEL GARDA, INAUGURATO IL NUOVO CENTRO DEL "CASA MIA"

Taglio del nastro ieri mattina per il nuovo centro di servizi socio educativi "Casa Bresciani" del "Casa Mia" di Riva del Garda, da sempre riferimento altogardesano per le comunità residenziali destinate ai ragazzi dai 6 ai 18 anni. Collocato in una delle zone di maggior pregio della città del Benaco, ai piedi del Brione tra olivi e vigneti, il nuovo centro potrà ospitare fino a 50 ragazzi, spesso con situazioni pesanti alle spalle, in alcuni casi anche con handicap. I ragazzi saranno suddivisi in "gruppi appartamento" e a pieno regime si potrà contare sulla forza di 26 tra educatori e assistenti, oltre alle colonie estive con una media di 65 ragazzi per settimana. Il nuovo centro si trova in un fondo di 22 ettari di campagna composto da una casa colonica cresciuta nei secoli intorno ad un corpo principale risalente al medioevo che i fratelli Ettore e Giuseppe Bresciani hanno lasciato per testamento a quello che era un tempo l'orfanotrofio femminile di Riva. Ci sono voluti complessivamente dieci anni per decidere cosa fare di questo lascito e per passare alla fase che l'ha ristrutturato completamente ma oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A fare gli onori di casa Pierluigi Lotti e Renzo Galvagni, rispettivamente presidente e direttore del "Casa Mia". Molte le autorità presenti alla cerimonia di inaugurazione: dal sindaco di Riva del Garda Adalberto Mosaner, al presidente della Comunità di Valle Salvador Valandro, all'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi.-

"Questa non è una spesa ma un investimento per il nostro futuro - ha esordito nel suo intervento l'assessore Ugo Rossi - siamo contenti per il risultato ottenuto perché va nella direzione degli impegni portati avanti da questa amministrazione, cioè garantire alla nostra comunità un'alta coesione sociale che da sempre ci caratterizza. Un investimento che si innesta su due filoni: il primo é quello di una coesione sociale vista come la capacità di un territorio di dare risposta ai bisogni, soprattutto alle famiglie che si trovano in difficoltà; il secondo è la capacità di lavorare in rete tra le varie figure chiamate ad operare in questo settore".
Per il sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner, questa struttura é stata realizzata anche grazie alla nostra Autonomia che ci garantisce un elevato standard di servizi. "In regioni come il Veneto e la Lombardia, ha detto il primo cittadino, gli investimenti sul sociale sono calati del 35, 40 per cento".
Il progetto inaugurato ieri nasce da un lungo lavoro di confronto portato avanti dal consiglio d'amministrazione del "Casa Mia" con gli educatori, gli enti territoriali e i servizi sociali per decidere che fare del patrimonio che era semplicemente affittato ad un mezzadro che lo coltivava. Presa la decisione è stato avviato l'iter per chiedere il contributo alla Provincia Autonoma di Trento, indire la gara d'appalto e aprire il cantiere affidato alla ditta Mak di Lavis, il tutto per un costo complessivo di circa 5 milioni di Euro. I giovani ospiti (sia quelli residenziali che i ragazzi delle colonie estive) potranno contare su un luogo incantevole, con spazi pensati appositamente, arredi curati, spazi aperti, una piscina e perfino un'opera d'arte realizzata dallo scultore pavese Antonio De Paoli. Ci sono infine spazi comuni per laboratori ed incontri.
I lavori hanno portato al sostanziale rifacimento dello storico edificio principale mentre tutto il resto è nuovo. In questa nuova sede verranno trasferiti due degli appartamenti che oggi si trovano in viale Trento. L'occasione di questa inaugurazione servirà ad una riorganizzazione generale dell'intera struttura con la dismissione di altri appartamenti sparsi in altre zone della città. Ad esempio uno degli appartamenti sarà riservato alle ragazze che, avendo raggiunto la maggiore età ed essendo quindi tenute a rendersi autonome con le loro forze, potranno contare su altri due anni di appoggio da parte dell'istituto.
Il nuovo centro si aprirà anche ai ragazzi esterni fin dal prossimo 17 giugno con l'avvio delle colonie estive: per i 65 ragazzi che frequenteranno questi nuovi spazi ci sarà ad accoglierli la piscina, ritagliata dal contributo provinciale utilizzando il ribasso d'asta.

Storia dell'Istituto Casa Mia

Per volontà civica e con il concorso del Comune di Riva del Garda, di Enti pubblici e di generosi benefattori, nel luglio 1922 fu fondato l‘Orfanotrofio Cittadino di Riva, con sede nell‘immobile ex-filanda "Andersamer" in Riva del Garda. Con decreto Reggio del 23 aprile 1931 n. 737 di S.M. Vittorio Emanuele III, venne eretto in Ente Morale con la denominazione "Orfanotrofio Cittadino di Riva", con precipuo scopo di ospitare bambini e ragazzi di ambo i sessi, orfani di uno o entrambi i genitori. Nel 1941 la sede dell‘orfanotrofio fu provvisoriamente trasferita in Viale Dante n. 66, sempre in Riva del Garda. Nell‘anno 1960 iniziò la costruzione della nuova sede in Viale Trento n. 26 i cui lavori furono ultimati nel 1962. La sua realizzazione fu possibile grazie ad ingenti contributi della Regione Trentino Alto Adige, del Comune di Riva del Garda e con la vendita di parte degli immobili allora in possesso dell‘Orfanotrofio, oltre che con l'assunzione di un mutuo presso la Cassa di Risparmio per il quale la Provincia di Trento concesse un contributo in conto interessi. Nel 1971 il Consiglio di Amministrazione provvide alla revisione e all‘aggiornamento dello Statuto e l‘Istituzione assunse la denominazione di "Istituto Casa Mia". Nel 2002 il Consiglio di Amministrazione nel revisionare lo statuto sostituì nella denominazione la parola "Istituto" ritenuta non più rappresentativa della natura dell'Ente con Servizi Socio-Educativi "Casa Mia".
Il "Casa Mia" ha per fine l'accoglienza e l'educazione integrale, nonché l'avviamento professionale e l'inserimento nel mondo del lavoro preferibilmente di minori di età compresa fra i sei e i diciotto anni, di ambo i sessi, con particolari problemi familiari, sociali o assistenziali.
Per conseguire i fini di cui sopra, il "Casa Mia" provvede ad organizzare le proprie strutture e attività in relazione alle indicazioni normative degli enti pubblici competenti e agli orientamenti pedagogici che si ispirano ad una filosofia personalistica. Il "Casa Mia" può assumere iniziative atte a sensibilizzare il territorio su problematiche giovanili anche in collaborazione con altri enti pubblici o privati. Può inoltre promuovere attività educative in collaborazione con altri soggetti svolgenti attività similari.

Immagini a cura dell'Ufficio stampa
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