Venerdì, 15 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 706

Aula Kessler affollatissima per ascoltare la lectio magistralis dello scienziato David Perkins invitato a Trento dall'Iprase
"RENDIAMO LA SCUOLA MENO ADDOMESTICATA E L'APPRENDIMENTO UN PO' PIÙ SELVAGGIO"

Due ore circa di lectio magistralis davanti a duecento persone accorse ad ascoltare "il guru" americano della ricerca sull'intelligenza, sulla formazione nel campo delle arti e sulle capacità cognitive dei ragazzi, David Perkins, chiamato a Trento dall'Iprase per parlare di "Creatività e Apprendimento". A Trento aula Kessler stracolma, così come un'altra sala video adiacente. Molto seguita la relazione, tante domande nel dibattito e la speranza che sulla voglia di cambiamento ci sia la condivisione anche da chi poi deve decidere investimenti permnenti e costanti". Soddisfazione per la partecipazione da parte dell'assessore provinciale all'istruzione e allo sport, Marta Dalmaso.-

David Perkins non ha deluso le aspettative della vigilia e, principalmente, non ha deluso i tanti insegnanti, dirigenti scolastici, educatori ed operatori vari che si occupano dei temi dell'educazione e dell'istruzione. "Lectio magistralis" a braccio, avanti e dietro sulla pedana preparata nell'aula storica di Sociologia, stuzzicando i presenti a risolvere problemi "selvaggi" di matematica e rispondendo a tutte le domande sulla creatività come antidoto al sapere scontato e nozionistico e come strumento anche per risolvere molti problemi. "Allora", gli è stato chiesto dalla sala "ci può dire se la creatività ci può aiutare a risolvere anche la situazione politica italiana e come?". "Secondo me sì – la risposta ironica di Perkins – ma non vi dirò come".
Ma dopo questo siparietto, ha dato invece risposte, e tante, sul cuore del suo intervento: Che fare per aiutare gli studenti ad innamorarsi dell'apprendimento a scuola?
Tutta la questione – ha esordito David Perkins - può sintetizzare partendo dalla metafora tra realtà addomesticata e realtà selvaggia, tra un insegnamento che tenta di addomesticare troppo i contenuti sui quali dovrebbero apprendere i ragazzi ed una conoscenza che invece dovrebbe essere prima di tutto "agita", acquisita attraverso attività che davvero mettono il ragazzo "in gioco". Insomma, una scuola che, pensando al gioco del tennis, invece di mettere lo studente in situazione di giocare a tennis, gli insegna solo pezzetti tecnici su cosa serve "per" e poi magari le regole del tennis senza mai farlo giocare a tennis.
Eppure la strada per uscire da questa contrapposizione netta tra "addomesticato e selvaggio" c'è, secondo lo studioso internazionale, "Bisogna abbassare un po' l'asticella degli obiettivi che la scuola si pone, bisogna che comunque resti meno addomesticata e più selvaggia e non insegnare solo "circa le cose", non solo "come si fa lo storico e con quali regole", ma facendo fare gli storici con un proprio punto di vista e proprie opinioni e ipotesi di sviluppo.
Non sono bravi gli studenti che ripetono bene quello che l'insegnante ha detto o che c'è scritto nel libro, ma gli studenti che "sanno andare al di là delle informazioni acquisite". E le strade ci sono per enfatizzare la creatività e "rendere le cose un po' più selvagge e meno addomesticate". Del resto, ha sostenuto più volte il relatore, sappiamo che gli insegnanti non fanno "gli arroganti" in malafede, ma rendono più addomesticato la conoscenza per addolcire la disciplina che insegnano. Alla fine, però, non c'è conoscenza se non c'è comprensione vera e questa ci può essere solo "travalicando i confini e incoraggiando gli studenti a farlo".. Creatività e apprendimento hanno molto ion comune e possono restare correlati, alle condizioni esposte da Davis Perkins.
In apertura, l'iniziativa, rivolta al personale della scuola, ma anche a studenti ed educatori è stata presentata dal direttore dell'Iprase, Beatrice De Gerloni, mentre Anna Maria Ajello (Università La Sapienza - Roma) ha delineato il contesto europeo dell'apprendimento "per comptenze", apprezzato come innovativo dal relatore, in uno dei suoi passaggi. L'assessore Marta Dalmaso, che avrebbe dovuto concludere l'incontro, è stata trattenuta da un altro impegno concomitante imprevisto. Ha voluto esprimere, però, la propria soddisfazione per la partecipazione massiccia "che ci incoraggia a proseguire nella strada dell'attenzione e dell'investimento nel settore dell'educazione, facendo tesoro anche di contributi come quello odierno". (mc) -