Venerdì, 01 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1544

A "Visioni" il corrispondente di "Repubblica", intervistato dal direttore de "L'Adige" Giovanetti, ha parlato dell'età del bis
RAMPINI: "LA RIVOLUZIONE DELLE PANTERE GRIGIE"

C'è una straordinaria ricchezza in quelle che Federico Rampini ha definito "le pantere grigie", ovvero i "giovani pensionati" che, grazie ai progressi della medicina e della qualità della vita, sono entrati nella cosiddetta "età del bis", in una sorta di seconda età adulta. "Mi mortifica - ha commentato Rampini - come in Italia si sia ridotto il tema della rivoluzione demografica, dell'allungamento dell'età della vita, ad un tema cupo, triste, deprimente e opprimente. Vorrei invece cercare di raccontarvi come questo tema venga declinato in un Paese che continuo a considerare un laboratorio, ovvero gli States, dove l'età del bis ha connotati molto più positivi ed è considerata come una rivoluzione fantastica". Federico Rampini ha aperto così oggi l'appuntamento di "Visioni" in Sala Depero, rispondendo alle incalzanti domande del direttore de "L'Adige", Pierangelo Giovanetti, nell'ambito del Festival dell'Economia 2012.-

Federico Rampini, corrispondente per la "Repubblica" dalle grandi capitali europee, per cinque anni corrispondente da Pechino e attualmente da New York, è ormai un habitué del Festival, una sorta di portafortuna, come lo ha definito il direttore dell'Adige Giovanetti, visto che nell'era del turnover Rampini ha partecipato a tutte le sette edizioni.
"La nostra società - ha quindi introdotto Giovanetti - si è consolidata nell'idea novecentesca di una separazione netta delle età, ma si tratta di un modello unico nella storia, che è nato nel Novecento, perché in precedenza gli anziani hanno sempre fatto parte del ciclo della vita. Oggi questo modello è in crisi, non ci sono più anziani in pensione, ma ci sono persone che hanno salute, vitalità, entusiasmo, che costituiscono un esercito invisibile e non utilizzato. In un Paese ad anzianità prolungata come l'Italia, questa è una questione preponderante, un sistema pensionistico pensato per pochi rischia di non poter essere applicato a molti".
"Siamo di fronte alla nascita di una nuova generazione, di una nuova età della vita umana - ha risposto Federico Rampini - o, se vogliamo utilizzare una definizione che viene dall'America, ad una "seconda età adulta". È in sostanza la generazione dei baby boom, quella nata fra il 1945 e il 1965 che sta arrivando alla pensione ma che, grazie ai progressi dell'età contemporanea, vi arriva in forza, in salute".
E oggi, per questa seconda età adulta, bisogna inventare dei nomi nuovi, come quello di "età del bis", coniato da Marc Freedman, nel saggio "The Big Shift" (il grande spostamento) best seller negli States.
"In Italia questa rivoluzione è vista però in modo negativo o addirittura caricaturale - ha proseguito Rampini -. In sostanza il dibattito della seconda età adulta è stato 'fornerizzato', ovvero guardato dal buco della serratura degli equilibri contabili della finanza previdenziale. In più c'è il pregiudizio che la colpa della disoccupazione giovanile è di chi non si fa da parte, ovvero di questi secondi adulti, che farebbero in qualche modo da tappo. Ma va sottolineato che i paesi dove al contrario si tende ad evitare l'uscita precoce degli anziani sono quelli dove c'è meno disoccupazione giovanile".
Per Rampini si dovrebbe trovare il modo di: "Sfruttare la materia grigia delle pantere grigie, che si avvicinano alla fine del lavoro ma hanno ancora tantissima vitalità e creatività, è una vera rivoluzione dell'età umana, che dovremmo tradurre positivamente".
Gli esempi, a partire dagli States, sono innumerevoli, dove il lavoro non è fisso e dove sono molti gli over 60 al lavoro e non tutti per far quadrare i conti: "Pensiamo all'imprenditoria sociale, una nuova dimensione economica, ma anche a tante altre professioni che consentono di allungare l'età pensionabile. Per liberarci dal negativismo dobbiamo imparare a fare una ginnastica mentale, liberarci dai pregiudizi, a partire da quelli legati all'invecchiamento celebrale, visto che i recenti studi dimostrano che l'evoluzione del cervello non si esaurisce nella giovinezza".
Diverse le possibilità, anche in Italia, per impiegare nuove forze lavoro, giovanili, e soprattutto per re-impiegare gli anziani: "Il terremoto in Emilia può rappresentare un'occasione importante per censire tutti i nostri beni artistici e archeologici e adeguarli ai rischi sismici, al fine di salvaguardare e presidiare gli immensi giacimenti di bellezza che il nostro Paese nasconde".

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