Giovedì, 01 Agosto 2019 - 18:31 Comunicato 1850

Dal 2015 ad oggi sono stati 1132 ragazzi e ragazze coinvolti, attualmente sono 409 i giovani in servizio
Quasi 300 giovani per l'assemblea generale del Servizio civile

Sono più di 400 i giovani in servizio civile, per la precisione 409, 187 dei quali hanno iniziato nel 2019, gli altri nel 2018. Tra quelli attualmente occupati, 245 sono inseriti in progetti di servizio civile provinciale e 61 in progetti di servizio civile nazionale; le ragazze sono il 63,81%, i maschi il 36,19%; 141 hanno un’età compresa tra 18 e 21 anni; 159 sono tra 22 e 25 anni; 109 sono oltre i 27 anni. Inoltre il 57,95% è in possesso del titolo di scuola superiore, il 26,89% è laureato, il 15,16% ha frequentato la scuola media inferiore o solo quella primaria. Come ambito di impiego 89 giovani sono imegnati presso varie cooperative, 52 presso comuni del territorio, 39 operano con minori, 36 stanno nei musei, 43 sono presenti nelle APSP, 24 presso le Pro loco, i rimanenti in altri piccoli progetti. Infine, dal 2015 ad oggi sono 1132 i ragazzi e le ragazze che hanno svolto il Servizio civile. Sono questi i dati del servizio civile che oggi a Trento ha visto quasi 300, dei 400 ragazzi in servizio, riunirsi per l'assemblea generale, convocata al mattino presso la scuola secondaria Manzoni di corso Buonarroti e al pomeriggio presso la sala della Cooperazione in via Segantini.
"Si tratta di un'esperienza formativa importante che i giovani intraprendono in un momento altrettanto cruciale, quello di transizione verso l'età adulta - sono le parole dell'assessore all'istruzione, università e cultura, Mirko Bisesti -. Per questo il Servizio civile può aiutare i nostri ragazzi non solo alla loro crescita personale e a mettere da parte un bagaglio di esperienze spendibili poi sul mercato del lavoro, ma può costituire anche un momento in cui rinsaldare il rapporto con le istituzioni e la pubblica amministrazione e, in definitiva, rappresentare uno strumento importante di educazione civica e alla cittadinanza fondamentale per le generazioni future".

L'assemblea generale, convocata due volte all'anno in estate e a fine anno, è finalizzata a raggiungere tre obiettivi: essere occasione di conoscenza tra tutti coloro che stanno facendo la stessa esperienza, consentire lo scambio e il confronto di esperienze e buone pratiche, approfondire argomenti e temi di cittadinanza responsabile legati al servizio civile. Quella di agosto è tradizionalmente dedicata a fare il punto collettivo sull’andamento dell’esperienza. Per questo è stato scelto un titolo significativo "Storytelling: il servizio civile si racconta. Temi e tecniche per dire il servizio civile".
I giovani, suddivisi in 12 gruppi, hanno ragionato su come il raccontare all'esterno il servizio civile, in un confronto che è avvenuto non solo con la parola ma anche con diverse tecniche espressive. Ogni gruppo al mattino ha elaborato il tema e nell'assemblea plenaria del pomeriggio ha preparato una performance con il supporto di 12 personaggi. Attori, narratori, fotografi, giornalisti, danzatori, cantanti, videomaker hanno infatti aiutato i ragazzi ad esprimere il "proprio" servizio civile, essi erano: Drimer, un rapper di origine trentina sulla cresta dell'onda; Candirù, che ha suonato con Capossela, Ministri, Davide van de Sfroos, Bandabardò, Dolcenera; Stefano Bottesi, fotografo per le agenzie più importanti del mondo; Giacomo Pallaver, che lavora per committenti statunitensi; Mauro Neri, giornalista con al suo attivo oltre 200 libri per ragazzi; Massimo Lazzeri, che ha studiato recitazione a New York; Gabriele Zanon, che è stato a Zelig; Michelangelo Felicetti, di Radio Dolomiti; Andreas Fernandez, giornalista militante, impegnato sul fronte del volontariato; Marta Marchi, attrice nota al pubblico del Trentino e non solo; Beatrice Bortoli, che spopola con i suoi murales; Lucrezia Gabrieli, astro nascente della danza. Di loro, Bortoli, Gabrieli, Pallaver hanno fatto l'esperienza del SCUP, mentre Bottesi e Felicetti sono stati obiettori di coscienza in servizio civile.
Queste infine le 12 proposte dei ragazzi: il gruppo che utilizzava la tecnica della poesia ha scritto “Versi di SCUP” raccontando se nella esperienza di servizio civile ognuno si sente o non si sente parte del gruppo di lavoro; quello sulla fotografia con il titolo "PhotoSCUP emotions” ha creato ritratti per esprimere emozioni e sensazioni; l’improvvisazione teatrale con il titolo “Essere o non essere, questo è il dilemma. OLP presente o OLP assente, questo è il problema” ha rappresentato la relazione tra i giovani e i loro tutor; sul fronte della danza i ragazzi hanno riflettuto sul fatto che non tutti i progetti di servizio civile sono di uguale natura, per questo ci si è interrogati su come tenere viva la motivazione a fare meglio nonostante la ripetizione; il gruppo che aveva per titolo “A che cosa serve il servizio civile?” tramite la tecnica teatrale ha lavorato su sfumature emotive connesse a esperienze, incontri, luoghi, episodi specifici legati ad un processo di consapevolezza e conoscenza di sé grazie alla relazione con ciò che ci circonda; per il video sono state costruite invece delle interviste parallele che, con ironia, hanno indagato su come vivere con consapevolezza il servizio civile; il gruppo sul Rap/Free Style ha giocato sulle lettere e ha scelto come titolo “Ragioniamo Adesso sul Poi”, in sigla RAP, con l'obiettivo di trattare il tema dell'impegno socio-politico; quindi per il racconto si è scelto il titolo “E se facessi parlare un albero? Il racconto di immedesimazione come "chiave" per conoscere sé stessi e gli altri”, si è proposto di discutere la dimensione di esperienza collettiva del servizio civile, di contro ad una visione di esperienza individuale; anche il gruppo sulla canzone ha giocato sulle sigle, prendendo “PLIM: Piccolo Laboratorio Improvvisato di Microcanzone. Sfumature e sintonie”; il gruppo Radio Talk Show ha trattato il tema: “Sfrutta o frutta?”, dove un vero conduttore radiofonico e radiocronista ha costruito con i partecipanti un dibattito radiofonico; per “Lo SCUP che fa notizia. Occhio alle fake news!” una sezione era dedicato al giornalismo d’impatto e citizen journalism on line; infine non è mancato un murales dal titolo “Storie di servizio civile tra passato, presente e futuro” che ha intrecciato su tela l'esperienza di ognuno con lo sviluppo della storia del servizio civile.

Riprese, interviste e immagini a cura dell'Ufficio Stampa

(at)


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