Venerdì, 01 Giugno 2018 - 20:53 Comunicato 1280

Quale lavoro per il futuro?

L'appuntamento proposto da Enactus Italia onlus, ospitato a palazzo Calepini da Fondazione Caritro, ha raccolto più punti di vista attorno al tema delle opportunità professionali per le nuove generazioni e le competenze necessarie oggi per realizzarsi nel mondo del lavoro. L'esperto di innovazione Alessandro Garofalo ha coordinato il confronto con Anna Fiscale fondatrice di Progetto Quid, l'imprenditrice Marina Salamon, Franco Naidon di Coster Group e il direttore generale della stessa Fondazione Caritro Filippo Manfredi. Andare in profondità con impegno, mettersi in gioco, sbagliare, condividere, incontrare: questi tra gli ingredienti fondamentali per raggiungere il successo.

Enactus Italia onlus, fondata a Trento grazie a una partnership supportata da Fondazione Caritro, è la sede italiana dell'omonimo network nato negli Stati Uniti nel 1975 per valorizzare le idee imprenditoriali degli studenti che possono concorrere a migliorare la qualità della vita delle persone rispettando l'ambiente. Raccoglie 36 paesi, 1.730 programmi universitari, 550 realtà economiche e oltre 70.000 studenti in tutto il mondo. Oggi la sezione italiana proclama a Trento il vincitore che rappresenterà l'Italia nella world cup di ottobre nella Silicon valley. Parte da qui la proposta dell'incontro di oggi pomeriggio nella sala, affollatissima, di palazzo Calepini. 
Sbagliare, provare, mettersi in gioco, crederci, condividere. Sembra essere questo il suggerimento essenziale emerso dagli interventi dei protagonisti che hanno alle spalle esperienze diverse ma accomunate da questo: aver provato, aver fallito, averci riprovato. Imparando dagli errori, condividendoli, perché anche la condivisione è un elemento cruciale del successo.
"Prendere tanti "no" è stato un aiuto - dice Anna Fiscale, imprenditrice fondatrice a Verona di Progetto Quid - perché mi hanno permesso di raccogliere le energie e investirle in un progetto di passione".  
Sogni e autodisciplina - suggerisce la nota imprenditrice di successo Marina Salamon - sono un mix fondamentale a supporto di ciò che si fa, perché questo rimane fondamentale: darsi da fare, agire, mettersi sempre in gioco, essere un po' "scomodi". Le opportunità non vanno perse, ma conta essere pronti a recepirle. 
Andare in profondità - sottolinea Filippo Manfredi - è un altro ingrediente di successo, non fermarsi mai alla superficie, ma andare oltre. 
E cosa cercano le aziende? Naidon evidenzia la capacità di auto-organizzarsi, senza aspettare indicazioni; capacità di valorizzare i conflitti e le contraddizioni per trarne opportunità; capacità di saper porre nuove domande, per fare passi in più. 
Alessandro Garofalo conclude con una formula matematica per il successo frutto della moltiplicazione K-H*M*R*C e cioè know how, sapere; motivazione, credere e volere; regia, coordinare per veicolare il prodotto; comunicare, per dire bene ciò che si fa. Come in tutte le moltiplicazioni, se un fattore manca, il successo è a rischio. 
Dall'altra - si sente sottotraccia - conta un contesto che dia spazio, che sostenga le "giovani" idee e le includa per costruire un sistema che valorizzi sempre più la meritocrazia. Il sito di Enactus apre con un motto che è anche un consiglio: "We believe investing in students who take entrepreneurial action forothers creates a better world for us all" cioè "Crediamo che investire in studenti che intraprendono azioni imprenditoriali per gli altri crei un mondo migliore per tutti noi". Insomma: largo a quei giovani che hanno dimostrato di credere davvero in un mondo migliore e si impegnano per costruirlo. Per loro e per tutti noi. 

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