Martedì, 08 Gennaio 2013 - 02:00 Comunicato 33

Incontro organizzato da step e dal Museo delle Scienze mercoledì 9 gennaio alle ore 17.30
QUANDO L'HOMO SAPIENS INVENTÒ IL PAESAGGIO

Mercoledì 9 gennaio alle ore 17.30 presso il Museo delle Scienze in via Calepina 14, a Trento, si terrà l'incontro "Quando Homo Sapiens inventò il paesaggio". L'evento, organizzato da step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio e dal Museo delle Scienze, si colloca all'interno delle attività legate alla mostra "Homo Sapiens". All'incontro intervengono Telmo Pievani, curatore della mostra "Homo Sapiens", che dialogherà con Ugo Morelli, presidente del Comitato Scientifico di step. Introduce i lavori Gianluca Cepollaro, direttore di step, e conclude Michele Lanzinger, direttore Museo delle Scienze. Per l'occasione al termine dell'incontro la mostra sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito.-

La mostra "Homo Sapiens. La grande storia della diversità umana", in corso al Museo delle Scienze di Trento fino al prossimo 13 gennaio, ci racconta la straordinaria avventura di una specie cosmopolita e altamente invasiva. Sin dalla sua "seconda nascita", che dopo quella fisica e anatomica ha visto l'emergere delle competenze cognitive, linguistiche e simboliche, la specie umana ha avuto un impatto ecologico esponenziale sino a una soglia che oggi percepiamo come catastrofica per la sua stessa permanenza sul pianeta.
L'avvento della competenza simbolica ha prodotto una decisa discontinuità evolutiva ma il suo utilizzo non sempre è stato appropriato e capace di considerare i limiti delle risorse disponibili. Abbiamo oggi il compito di rispondere alla più impegnativa e vertiginosa necessità di cambiamento che il genere umano si sia trovato ad affrontare: deporre la presunzione di essere "sopra le parti" della natura per cercare di riconoscersi come "parte del tutto". È necessario perciò rielaborare il senso di appartenenza alla specie e re-imparare a vivere "con" la natura abbandonando l'idea che crede Homo Sapiens "speciale" e "superiore" a tutto il resto. Per questo occorre una nuova consapevolezza che veda il paesaggio, l'ambiente e il territorio non come un'opzione esterna, come mero sfondo delle azioni dell'uomo, ma come "spazi di vita", condizioni fondamentali della sopravvivenza e della vivibilità. -