La colonna mobile si è rimessa in moto alle 10.30, al termine del briefing mattutino a cui hanno partecipato il coordinatore del Dipartimento protezione civile nazionale Andrea Mazo, il rappresentante del Servizio prevenzione rischi Alessandro Brunialti, il responsabile protezione civile e relazioni internazionali della Croce bianca altoatesina Markus Leimegger e Giovannini in collegamento. Un orario che ha consentito di garantire agli autisti il necessario riposo, dopo due giorni di viaggio in cui sono stati ‘macinati’ 1.670 chilometri. Secondo la tabella di marcia, la frontiera moldava sarà raggiunta nel primo pomeriggio.
In un contesto complesso come quello che gli uomini della protezione civile si apprestano ad affrontare, un ruolo centrale sarà svolto da Petru Turcanu, cittadino moldavo da 20 anni in Italia e dipendente del Servizio prevenzione rischi che, per conto dei Nuvola, segue la colonna mobile per superare l’ostacolo della lingua. Fondamentale è stato il suo intervento anche per le comunicazioni con l’officina romena che ha riparato l’autocarro costretto a un brusco stop. A Chișinău incontrerà il figlio Giorgio con la nuora, che non vede di persona dall’inizio dell’emergenza Covid e riabbraccerà i tre nipoti tra i quali Arturo, nato un anno fa, che non ha mai conosciuto di persona.
La colonna mobile, composta da 43 membri, è formata da ‘veterani’ delle operazioni sul campo a supporto delle popolazioni che vivono situazioni di emergenza e persone alla prima esperienza. Il più giovane membro della colonna mobile è Massimo Pedrini, 26 anni, vigile del fuoco volontario di Lasino ed artigiano presso l’impresa edile di famiglia: “Per quale motivo ho dato la mia disponibilità a prendere parte alla missione? Avendo conseguito la patente C ed E per gli autotreni posso mettermi alla guida dei tir che trasportano i container. Ho capito che questa era una buona occasione per fare la mia parte in favore della popolazione ucraina che sta vivendo una situazione terribile”.
Le interviste del terzo giorno: