Lo scarico, iniziato alle 15.30, è stato rallentato a causa del difficile accesso per i mezzi pesanti. Entro sera sono stati dunque posizionati all’interno del magazzino della protezione civile locale e nell’area esterna, 7 dei 18 container trasportati in Moldavia, oltre al carico del rimorchio di un tir. Delle operazioni sono stati costantemente informati il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e il dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col, che hanno espresso parole di gratitudine verso gli uomini che si sono messi a disposizione per questa missione.
Qui uno dei pompieri-salvatori moldavi - Kiril Panta - ha messo in contatto gli uomini della protezione civile (in particolare il vigile del fuoco volontario di Cimone Cristian Casanova) con la sorella Tamara, assistente agli anziani che vive a Trento da 20 anni. La donna ha ringraziato per la solidarietà gli operatori trentini e altoatesini. “Facciamo tutto il possibile per aiutare” ha risposto Casanova.
La situazione è in evoluzione di ora in ora e dunque non è stato ancora stabilito quando potrà iniziare la formazione dei tecnici moldavi che si occuperanno in prima persona dell’allestimento del campo di accoglienza, richiesto dal Governo locale ed offerto da Trentino e Alto Adige.
Nel pomeriggio, un gruppo di vigili del fuoco permanenti e volontari (rappresentati rispettivamente da Gabriele Pilzer e Daniele Postal) ha visitato un oratorio nel centro di Chișinău, per un sopralluogo in vista della consegna dei beni di prima necessità della Caritas destinati ai profughi ucraini. La struttura, che prima dell’emergenza Covid si occupava dell’assistenza ai poveri, è stata riconvertita, per poter accogliere 130 persone (bambini, donne e qualche anziano). Qui opera la suora originaria di Segonzano e da oltre 50 anni in Moldavia, Rosetta Benedetti, che ha offerto una fetta di torta di mele ai vigili del fuoco come segno di ringraziamento per averla aiutata nello stoccaggio dei pacchi viveri inviati dall’Italia. I vigili trentini non potevano che attirare l’attenzione di un bel gruppo di bambini, incuriositi da una parabola satellitare, avviata per una prova tecnica.
L’intervista a Brunialti e lo scarico dei container