
“I docenti sono l'anello di congiunzione tra noi e i ragazzi – ha detto Malpaga – E questo per noi è fondamentale. Perché, attraverso gli insegnanti possiamo svolgere un'opera di prevenzione dei pericoli rivolta ai ragazzi e, di riflesso, alle loro famiglie. Far capire, ad esempio, ma ci sono molti altri casi, che non si deve guidare stando al cellulare. Oppure, che prima di andare in montagna è buona cosa informarsi sulle condizioni meteo previste. Ovviamente, vale anche per gli adulti. In sintesi, il nostro intento è quello di comunicare e informare, attraverso le scuole, esempi di buone pratiche che possono salvare vite”. A questo proposito, sono intervenute Stefania Cirillo dell'Istituto comprensivo di Lavis e Rita Scarcipino Pattarello dell'Istituto comprensivo di Pergine. Le due scuole hanno vinto il concorso “Alluvioni a catinelle. Meglio anticipare... e comunicare”. Entrambe hanno riferito come le rispettive scuole e i loro docenti abbiano coinvolto gli studenti a pensare e mettere in pratica strumenti di comunicazione, dal libro al video alle App, ma anche altro, per riassumere semplici concetti e pratiche di prevenzione dei rischi.
Hanno quindi preso la parola i rappresentanti del settore pubblico e associazionistico che compongono la Protezione civile che hanno illustrato agli insegnanti la loro attività: Romina de Eccher (Nucleo volontari Alpini, Nuvola Ana Trento), Adriana Mania (Psicologi per i Popoli), Alessandro Bompani (Soccorso Alpino), Lorenzo Baratter (Scuola cani da ricerca e catastrofe), Daniele Postal (Federazione dei Vigili del fuoco volontari), Francesco Pizzolli (Trentino emergenza), Lorenzo Franch (Scuola provinciale antincendi), Enrica Pierotti (Cri Trento), Mauro Zambotto (Servizio geologico), Cristina Gandolfo (Servizio foreste), Stefano Fait (Servizio prevenzione rischi e Centrale unica di emergenza).
“Si è trattato di un momento importante di confronto e dialogo – ha concluso Malpaga – che ha ribadito l'importanza delle attività di prevenzione e informazione che risultano fondamentali per la Protezione civile e che vanno rivolte a tutta la popolazione. Attività che sono fortunatamente percentualmente maggioritarie rispetto ai nostri interventi che si rendono necessari sul territorio provinciale ma anche sul quello nazionale, si tratti di svasi o tagli di vegetazione ma anche di alluvioni o terremoti e molto altro”.