Come ha evidenziato l'assessore all’istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti: "Oggi si aggiunge un tassello fondamentale alle tante sinergie che, nel settore dell’aeronautica, la Provincia ha in corso. Mi riferisco ad esempio alla collaborazione in atto con l’Aeronautica Militare, ma anche a quelle con altre realtà museali trentine o con altri soggetti del territorio. Il Museo dell’Aeronautica dedicato a Gianni Caproni, che ha sede a Trento dal 1992, accoglie una delle collezioni di velivoli più importante ed antica al mondo, con alcuni pezzi unici di inestimabile valore. Siamo davvero felici di condividere con voi una parte della sua storia”.
Per il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi: "Dopo molti anni si sta finalmente concretizzando un sogno per la città: il ritorno a casa di un pezzo della nostra storia. L’aereo appartenuto a Natale Palli è, infatti, un cimelio storico e culturale: un oggetto che permetterà di conoscere le gesta di uno dei personaggi che hanno scritto importanti pagine della storia dell’aeronautica italiana e che renderà possibile vedere dal vivo uno dei due esemplari rimasti al mondo di questo incredibile velivolo. Un grazie di cuore, quindi, a tutti coloro che stanno rendendo possibile tutto questo, sia qui a Casale Monferrato sia a Trento".
Ad entrare nel merito del progetto il soprintendente Franco Marzatico: «La Soprintendenza ha acquisito una competenza specifica nel settore del recupero e del restauro di velivoli storici e nella ricerca in campo aeronautico, anche alla luce della recente acquisizione dell’Archivio Caproni che rappresenta un fondamentale patrimonio informativo sulla storia del volo e sui suoi protagonisti, sull'ingegneria civile e militare, sugli sviluppi tecnologici e sulle vicende economiche, sociali e politiche non solo del nostro Paese. Siamo davvero lieti di intraprendere questo progetto di restauro, che sarà coordinato dalla nostra referente per le tematiche della storia aeronautica, Neva Capra. Fra gli aspetti più interessanti voglio ricordare l'approccio metodologico del restauro del velivolo, analogo alle procedure che si seguono nel caso degli interventi su beni storico-artistici, come i dipinti. Si è in effetti in presenza, oltre che di elementi metallici, anche di legno e tessuto con pellicola pittorica, che richiedono un'attenzione particolare di fronte a un'eccezionale testimonianza della storia dell'aeronautica e dell'ingegno umano”.
Infine a sintetizzare alcune peculiarità dell'aereo e della convenzione è stato il capo dell’Ufficio Storico V Reparto Stato Maggiore Aeronautica Militare, Gerardo Cervone: "Primo caccia di ideazione e costruzione interamente italiana prodotto in serie, l’Ansaldo A.1 “Balilla” riveste un ruolo di particolare interesse per la storia dell’aviazione nazionale proprio perché rappresenta il livello di sviluppo raggiunto dall’industria aeronautica italiana sul finire della Grande Guerra. È il più antico dei due rimasti dei 274 costruiti e l’unico ancora allo stato originale, e ciò lo rende uno dei pochissimi velivoli universalmente conosciuti nel periodo della Grande Guerra mai sottoposti ad alcun intervento di restauro. In virtù della convenzione quadro sottoscritta nel 2014 e rinnovata nel 2018 tra la Forza Armata e la Provincia autonoma di Trento, allo scopo di regolamentare la collaborazione in ambito storico-aeronautico, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento ha proposto all’Aeronautica Militare una collaborazione scientifica per l’elaborazione del progetto di restauro del velivolo in argomento, attualmente esposto al Museo Gianni Caproni di Trento, ma di proprietà del Comune di Casale Monferrato ove è previsto il rientro al termine dei lavori. Il progetto è tale da aver attirato l’attenzione dei massimi esperti mondiali nella conservazione di beni storico-aeronautici e fa presupporre che il restauro in parola possa essere visto come una sorta di caso scientifico e pietra miliare dello specifico settore. Quanto realizzato potrebbe, infatti, determinare le future linee guida da adottare a livello nazionale e non solo, nella gestione del patrimonio aeronautico musealizzato. Pertanto, l’Aeronautica Militare, da sempre sensibile alle iniziative tese a promuovere e a diffondere la cultura aeronautica, condividendo la pregevole iniziativa, ha accettato di fornire il proprio contributo scientifico".
Balilla Ansaldo A.1, la storia
Il Balilla Ansaldo A.1 compie quest’anno i 102 anni di età ed è uno dei due soli esemplari sopravvissuti dei 274 costruiti tra il 1918 e il 1925.
Donato dalla famiglia Palli al Comune di Casale Monferrato, venne collocato nel 1922 nell’allora Museo Civico, ora sede della Biblioteca Civica, all’interno del Palazzo Langosco. Dovendo effettuare nel 1970 urgenti lavori di restauro nelle sale del Palazzo viene dapprima concesso in deposito all’Aero Club di Casale Monferrato e da questi affidato temporaneamente al Museo Aeronautico Caproni di Taliedo, affinché ne curasse il restauro. Ma quando, negli anni Ottanta, le aziende Caproni cessarono definitivamente l’attività, tutto il materiale storico ivi depositato fu affidato in comodato alla Provincia autonoma di Trento dove il Balilla, a partire dal 2011, è esposto nel Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni.
Ed è proprio in quel periodo che il Comune di Casale Monferrato e la Provincia autonoma di Trento intensificano i loro contatti e, dopo il reperimento negli archivi storici del Comune casalese dei documenti originali comprovanti la proprietà del velivolo, cominciano a lavorare all’ipotesi di riconsegna del bene.
Tuttavia, le precarie condizioni di conservazione in cui versa il velivolo, riconosciuto bene culturale di proprietà pubblica, non ne permettono al momento lo spostamento ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.L.gs 42/2004).
Lo sblocco di questa situazione di stallo avviene lo scorso 10 maggio 2019 quando le parti sottoscrivono un Protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento e Comune di Casale Monferrato per la conservazione, valorizzazione e restituzione del velivolo. Il Comune affida alla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento il coordinamento del progetto di restauro dello storico velivolo, riconoscendo a quest’ultimo Ente una competenza specifica nella gestione dei beni storico-aeronautici.
Nonostante il periodo di lockdown e le difficoltà legate all’emergenza epidemiologica, la Soprintendenza inizia ed è tuttora impegnata in un’accurata valutazione dello stato di conservazione del Balilla, per ricavare tutti i dati necessari per condurre gli interventi di restauro.
Ed è di poche settimane fa la notizia che il sindaco Federico Riboldi, a nome dell'Amministrazione casalese, proprietaria del velivolo, ha formalmente inviato al Soprintendente Franco Marzatico il consenso a procedere con le prime azioni ritenute di somma urgenza per fermare il degrado del velivolo. Inoltre il Comune di Casale Monferrato sta definendo un percorso che porti all'avvio di una campagna di reperimento dei fondi necessari a finanziare il progetto di restauro.