Fino ad oggi, grazie allo sforzo di alcuni sindaci e all'apporto di componenti strategiche della società civile, quali la curia e la cooperazione, siamo riusciti a gestire sufficientemente il fenomeno. Tuttavia, la ripresa significativa dei flussi migratori, impone l'esigenza di aggiornare lo sforzo collettivo per implementare la presenza diffusa sul territorio dei richiedenti protezione internazionale. I dati ci offrono, infatti, una fotografia secondo la quale esistono ancora ampi margini di miglioramento per il raggiungimento di una redistribuzione equa delle presenze. A fronte di uno sbilanciamento ancora eccessivo delle presenze su Trento e Rovereto, ci sono, ad esempio, intere comunità nelle quali l'accoglienza dei profughi non è stata ancora attivata.
Le previsioni di incremento di presenze nelle prossime settimane – scrivono presidente e assessore – imporranno scelte straordinarie e non potremo evitare di individuare sul territorio provinciale alcune strutture in grado di ospitare un numero di persone anche elevato. La temporaneità di tale scelta, che non è in linea con l'impostazione che siamo riusciti a mantenere fino ad ora, dipende dalla capacità di tutto il sistema trentino di incrementare la distribuzione capillare in piccoli nuclei dei richiedenti asilo. Per questo siamo a sollecitare una vostra azione diretta nella promozione del modello d'accoglienza diffusa nei confronti dei vostri concittadini e delle comunità che rappresentate.
Nel concreto – aggiungono Rossi e Zeni – quello che vi proponiamo è di collaborare attivamente alla ricerca di immobili, pubblici o privati, da destinare all'accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale, impegnandovi anche a diffondere alcune importanti informazioni che potrebbero contribuire alla soluzione del problema e che si vogliono qui riassumere:
· Il contratto d'affitto sarà stipulato, quale conduttore, dal Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento, che solo intratterrà i rapporti con la proprietà dell'immobile.
· Il corrispettivo dell'affitto (ricavato dal fondo statale dedicato all'accoglienza) sarà proporzionale al numero di persone ospitabili nell'immobile ed è quantificato in circa 120/150 euro/mese a persona.
· L'immobile deve essere localizzato all'interno del territorio provinciale, possibilmente ubicato in prossimità dei centri abitati e di zone servite dai mezzi di trasporto pubblici.
· Si garantisce massima flessibilità sulla durata del contratto d'affitto, per venire incontro alle esigenze dei proprietari.
· Le persone richiedenti asilo sono inserite in un percorso d'accoglienza, quindi seguite da realtà di privato sociale, a cui poter far riferimento in caso di necessità.