L'assessore è poi intervenuta in maniera ferma rispetto alle recenti polemiche sui presunti tagli di spesa, sottolineando come la lettera inviata all'Azienda sanitaria sia di fatto un atto doveroso e sia da considerarsi nell'ottica di una legittima ricognizione sulle possibili misure di miglioramento del sistema sanitario provinciale, alla luce delle mutate condizioni economiche e sociali.
"Terminata tale ricognizione – ha evidenziato l’assessore - confermo la piena disponibilità a confrontarmi, prima di procedere, con tutti i rappresentanti delle categorie del mondo sanitario e con le associazioni del terzo settore. Modalità, del resto, già avviata fin dal mio insediamento, nella convinzione che il confronto costante con chi vive quotidianamente il rapporto con i pazienti, le strutture, e quindi con la governance aziendale sia fondamentale per riuscire a porre in essere risposte concrete, attuabili, sostenibili e possibilmente in tempi ragionevoli”.
Parlando del personale infermieristico, l’assessore ha evidenziato che non c’è all'orizzonte nessun blocco delle assunzioni. “Al contrario – ha detto – i dati rilasciati dall'ufficio personale dell’Azienda evidenziano un bilancio positivo fra uscite di personale e nuove assunzioni nei primi 5 mesi dell’anno. Inoltre – ha aggiunto – è stata riattivata, ferma dal settembre 2018, la trattativa per il rinnovo contrattuale 2016/2018 del comparto sanità e la Giunta provinciale ha ribadito la disponibilità di circa 5 milioni di euro a regime per valorizzare l’attività del personale di comparto e di ulteriori 5.5 milioni una tantum per le varie categorie. L’intenzione è quella di non effettuare l’ennesimo stralcio, ma di raggiungere un accordo contrattuale ed economico che consenta di chiudere l’ultimo contratto ancora aperto e di avviare la stagione contrattuale 2019 2021 in maniera coerente al piano di sviluppo provinciale e a quello di efficientamento”.
“L’obiettivo – ha concluso l’assessore Segnana – è e rimane uno: garantire la funzionalità dei servizi, riqualificare la figura professionale di infermieri e operatori socio sanitari riassegnandoli in maniera più appropriata rispetto alle mutate condizioni dei pazienti, con un occhio di riguardo alla salvaguardia dei presidi territoriali”.