Martedì, 14 Marzo 2023 - 15:04 Comunicato 703

Ieri il sopralluogo del presidente Fugatti ad un cantiere del Servizio Bacini Montani lungo gli argini del fiume Adige
Prevenzione delle alluvioni, il presidente Fugatti: “Interventi sempre più necessari e apprezzati dalla comunità”

Nel pomeriggio di ieri il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha visitato uno dei tanti cantieri del Servizio Bacini Montani impegnati in questi giorni in operazioni di trattamento della vegetazione lungo i corsi d’acqua del territorio provinciale.
“Questi interventi sono fondamentali perché consentono di prevenire quelle situazioni che purtroppo da Vaia in poi abbiamo imparato a conoscere anche in Trentino - le sue parole -. Si tratta di operazioni che garantiscono non solo la sicurezza del territorio e delle comunità, che sempre più ne comprendono l’importanza, ma che tutelano anche la biodiversità e la qualità degli habitat dei nostri corsi d’acqua”.
Prevenzione alluvioni: sopralluogo del presidente Maurizio Fugatti sugli argini del fiume Adige (da destra: Maurizio Fugatti presidente della Provincia Autonoma di Trento, Donatello Birsa tecnico del Servizio bacini montani) [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il presidente ha visitato in particolare un cantiere dedicato al trattamento della vegetazione lungo il tratto del fiume Adige compreso tra l’abitato di Terre d’Adige e il territorio di San Michele all’Adige.
Ad accompagnarlo il dirigente del Servizio Bacini Montani, Lorenzo Malpaga, Mauro Rigotti, responsabile dell’Ufficio di zona 2 cui compete intervenire nei territori del bacino del Noce e sull’asta dell’Adige, i tecnici del Servizio Bacini Montani Alessandro Pedron, Celso Rizzi, Donatello Birsa, Giorgio Berlanda, e Andrea Darra, responsabile dell’Ufficio distrettuale forestale di Trento del Servizio Foreste, che ha collaborato in questi mesi agli interventi sulla vegetazione nell’Adige.

È stato fatto il punto sulle operazioni di trattamento della vegetazione (interventi per i quali a inizio anno la Giunta provinciale ha destinato un finanziamento ad hoc pari a 2,4 milioni di euro), sui criteri adottati nelle operazioni di taglio e, più in generale, sull’importanza delle opere per la difesa del territorio dalle alluvioni. 

“Di norma eseguiamo le operazioni di taglio selettivo della vegetazione durante i mesi invernali, anche allo scopo di non arrecare disturbo all’avifauna nei periodi di nidificazione, mentre nei restanti mesi portiamo avanti i classici cantieri per la realizzazione delle opere di sistemazione idraulica (in prevalenza briglie e argini) a protezione del territorio trentino dalle alluvioni - ha spiegato il dirigente del Servizio Bacini Montani, Lorenzo Malpaga -. Per quanto riguarda il trattamento della vegetazione, si tratta di interventi necessari a evitare che una sua eccessiva presenza possa creare ostruzioni durante le piene, tipicamente in corrispondenza di ponti o restringimenti d’alveo,  che possono risultare assai pericolose per l’incolumità delle aree più a valle. Intervenendo giorno dopo giorno con continuità e gradualità si assicura quell’azione di prevenzione che i Bacini Montani garantiscono dal 1884 – anno della loro istituzione –, mitigando il rischio idraulico per il nostro territorio”.

Dall’inizio dell’anno sono 60 gli operai del Servizio Bacini Montani impegnati nelle operazioni di trattamento della vegetazione lungo il fiume Adige.

“Da Borgo Sacco fino alla frazione di Cadino, a nord di San Michele all’Adige, dal gennaio 2023 abbiamo trattato oltre 20 km di argini, in particolare a monte di 15 ponti - le parole dell’ingegner Mauro Rigotti -. Si tratta di interventi gestiti in piccoli lotti di tre-quattro chilometri per volta, per la realizzazione dei quali ci atteniamo ad un piano dettagliato per il trattamento della vegetazione che cresce sulle sponde del fiume, prestando particolare attenzione al diametro e alla tipologia delle piante da tagliare, alla biodiversità, alla vegetazione autoctona e al paesaggio”. 

Attualmente gli operai del Servizio Bacini Montani sono 155, suddivisi in 14 squadre che operano su tutto il reticolo idrografico di competenza provinciale, esteso su oltre 6.000 km “presidiati” da circa 18.000 briglie. Una macchina che quest’anno ha visto anche il coinvolgimento del Servizio Foreste della Provincia, per una sinergia che ha consentito di ottimizzare i vari interventi, svolti tutti in amministrazione diretta, ovvero grazie alle maestranze specializzate assunte dalla Provincia.

“Siamo gli unici, assieme ai colleghi dell’Alto Adige, a realizzare interventi e opere di sistemazione idraulica spesso assai complesse sotto il profilo progettuale e costruttivo con il sistema dell’amministrazione diretta - ha concluso Malpaga - Un unicum virtuoso, che ci consente maggiore flessibilità e capacità d’intervento anche a seguito di eventi alluvionali”.

Il legname frutto dei lavori di trattamento della vegetazione viene generalmente messo all’asta e successivamente trasformato dalle ditte aggiudicatarie in cippato, che viene infine avviato a centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica.

Intervista presidente Maurizio Fugatti

 

Intervista al dirigente Servizio bacini montani, Lorenzo Malpaga

 

Le immagini del sopralluogo

 

Le interviste e le immagini sono scaricabili a questo link

(sr)


Immagini