
Una riforma molto attesa dal mondo scolastico e imprenditoriale, quella approvata oggi dalla Giunta, che si prefigge di favorire la crescita di scuole sempre più collegate con la comunità di riferimento ed in particolare con il tessuto economico e produttivo, come stabilito dalla strategia provinciale della XVII legislatura all’area 6, approvata con apposita deliberazione nel giugno scorso. L’intento è quello di fornire agli studenti delle istituzioni formative provinciali e paritarie un più elevato livello di competenze sia tecniche che trasversali.
Il Tavolo ha messo in risalto infatti la necessità di un maggior investimento in termini di durata e qualificazione della formazione per alcune figure di operatore e di tecnico in uscita dai percorsi “3+1”, individuando le figure professionali interessate e definendone il cronoprogramma per la sua attuazione.
Gli esiti dei lavori del Tavolo hanno evidenziato che per talune figure professionali di riferimento, l’unitarietà di un percorso di studi, strutturato in quattro anni, secondo il modello “2+2” senza uscita intermedia, consentirebbe il potenziamento delle competenze tecnico-professionali degli studenti, rafforzandone l’identità e lo sviluppo verticale, dal primo al quarto anno, di competenze nelle aree di apprendimento (linguistica, matematica, scientifica, storica, giuridica ed economica), per il rafforzamento del processo di maturazione della persona, attraverso una maggiore comprensione della realtà. Tale dimensione contribuirebbe inoltre a favorire lo sviluppo delle cosiddette competenze trasversali quali la capacità decisionale, la padronanza del riconoscimento dei fattori in gioco, una più approfondita consapevolezza etica e sociale, anche riferita alle sfide delle nuove tecnologie digitali e della green economy, in un sistema integrato con le competenze tecnico-professionali più direttamente rivolte alla formazione tecnica, tecnologica, laboratoriale e scientifica di tipo applicativo.
Questo sistema interconnesso di aree di apprendimento consente infatti di potenziare ulteriormente la figura in uscita, attraverso la costruzione di un progetto formativo organico, capace di accompagnare con continuità lo studente nel processo di apprendimento.
La riforma, considerata la sua complessità, sarà attuata per gradi nei prossimi tre anni a partire dall’anno formativo 2026/2027 e riguarderà ben 15 dei 33 percorsi per il conseguimento del diploma già presenti nell’offerta formativa. Ad essi potrà seguire la revisione di altre figure professionali, a seguito di attente valutazioni e monitoraggio dei percorsi quadriennali introdotti.
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Interviste e immagini a cura dell’Ufficio stampa