
La partecipazione al Polo Vigilianum è stata numerosa. Il premio si riferisce al fondatore, Giuseppe Melchionna, rimasto tetraplegico nel 1979, appena diplomato, a causa di un incidente stradale. Conosciuto nel quartiere della Clarina come “Pino”, si è speso tutta la vita per scardinare le barriere architettoniche e culturali sulla disabilità in Trentino. Fondatore della cooperativa La Ruota per il trasporto delle persone con difficoltà motorie, fu promotore dello sviluppo dell’edilizia abitativa domotica, attivista nelle scuole per la prevenzione dei rischi alcol-correlati e nel 1999 fondò la rivista bimestrale pro.di.gio., acronimo di Progetto di Giornale, per dare voce a chi non ne aveva. Dal 2016 – anno della sua scomparsa, ad oggi – hanno partecipato al concorso letterario e fotografico in sua memoria oltre mille persone e numerosi gruppi classe provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.
Le parole del curatore del concorso Paolo Fisichella: "Fin dalla scelta del tema, pensato insieme ai volontari e alle volontarie dell’associazione, l’intento è stato quello di mettere in risalto l’importanza del linguaggio, come atto di denuncia e azione, capace di fare rumore dove prima non c’era. Proprio con questo spirito Pino ha fondato PRODIGIO che ancora oggi, dopo ben 25 anni, si impegna per portare avanti un testimone fatto di inclusione ed equità̀. Nei racconti e nelle poesie che ci sono arrivate abbiamo trovato questo e talvolta molto altro, regalandoci riflessioni ben oltre ogni nostra rosea aspettativa, perfino nella fotografia, forse una tra le sfide più ardue per una tematica così specifica". Soddisfatta anche Luciana Bertoldi, portavoce dell’associazione: "In fondo, “Parole che fanno rumore”, non è solo un insieme di testi e immagini, è un invito a riflettere, a connetterci con le nostre emozioni più profonde e a esplorare la complessità dellʼesperienza umana. È un tributo alla creatività, alla diversità e alla potenza della narrazione in tutte le sue forme".
A vagliare gli elaborati la giuria composta dal giornalista, sociologo e direttore di Vita Trentina Diego Andreatta, dal giornalista e cantautore Federico Oselini, dal docente di giornalismo e comunicazione, già caporedattore redazione Rai di Trento Giorgio Lunelli e da Flavia Castelli, interessata all'ambito sociale.
Alle opere più meritevoli sono andati buoni acquisto libri. I vincitori e finalisti di ogni sezione sono stati premiati con l’inserimento della propria opera in un’antologia cartacea e con una stampa del vignettista Maurizio Menestrina, educatore Anffas e ideatore del “pesce grazie”.
Il concorso è realizzato con il patrocinio di Regione Trentino Alto-Adige, Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento e con il supporto della Circoscrizione Oltrefersina, Vita Trentina e delle Casse Rurali Trentine.
In allegato: la poesia e il racconto vincitori