Sabato, 22 Aprile 2023 - 18:11 Comunicato 1139

Tavola rotonda questo pomeriggio al Grand Hotel Trento aperta dai saluti dell'assessore Stefania Segnana
Personale sanitario volontario e Croce Rossa: un cammino che continua

Qual è il ruolo del personale sanitario volontario - medici e infermieri - all'interno delle associazioni di volontariato, ed in particolare nella Croce Rossa? Se ne è parlato nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla CRI del Trentino oggi pomeriggio al Grand Hotel Trento, nel prosieguo di una giornata molto intensa per Croce Rossa, iniziata stamani a Rovereto, sul Colle di Miravalle, con l'adesione, assieme a Mezzaluna Rossa, alla Fondazione Campana dei Caduti. Ad aprire i lavori, l'assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Stefania Segnana, che ha ripreso un concetto espresso più volte nel corso di questa giornata dalle pubbliche autorità, quello della forte propensione al volontariato della popolazione trentina."Il vostro apporto è fondamentale - ha detto Segnana rivolgendosi ai volontari di Croce Rossa presenti in sala - ed è per questo che anche la Provincia si interroga su come diffondere più efficacemente nella scuola e nella società i vostri valori, affinché si produca nel tempo anche una ragionevole immissione di nuove energie". Riferendosi poi ad un impegno recente che molti trentini hanno potuto toccare con mano, l'assessore Segnana ha ringraziato la Croce Rossa "per quello che ha fatto nel periodo del Covid, anche in affiancamento al personale medico-sanitario, sul versante della gestione delle campagne vaccinali, dei servizi di centralino, dell'aiuto concreto portato alle persone in tante situazioni di bisogno".
Nel prosieguo dei lavori si è parlato di come evolve il rapporto fra professioni mediche e volontariato, e anche di problematiche specifiche relative al dovere di intervento nelle situazioni di emergenza e alla responsabilità civile e penale del volontario, Un confronto serrato e molto utile, anche per profilare scenari futuri all'insegna di una sempre più stretta collaborazione.
Tavola Rotonda Croce Rossa [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

A tracciare una panoramica generale riguardo al tema proposto, è stato Riccardo Giudice, delegato tecnico nazionale di Croce Rossa. Ed è una panoramica variegata, come le possibilità per i sanitari di fare attività di volontariato. In Italia sono circa 500-550 i medici e poco più di un migliaio gli infermieri che svolgono attività di volontariato in Croce Rossa. In Trentino operano in seno alla CRI circa 70 sanitari, per il 90% infermieri, e per il restante 10% medici. La figura del sanitario è ovviamente molto richiesta in particolare nelle situazioni di emergenza, ma anche nel campo della protezione civile e nelle campagne di prevenzione e formazione.

Che cosa frena un maggior apporto di personale sanitario al volontariato? Innanzitutto, il carico di lavoro a cui i sanitari sono già sottoposti, e che si somma per molti alle responsabilità in seno alla famiglia. Tutto ciò va visto alla luce di un altro concetto ritornato più volte nel corso dei lavori: il servizio offerto dal volontariato non deve essere di qualità inferiore rispetto a quello che verrebbe offerto da servizi non basati sul volontariato. In altre parole, non basta avere un po' di tempo a disposizione di tanto in tanto e la volontà di "fare qualcosa". L'impegno richiesto per operare in seno a una realtà come la Croce Rossa è considerevole e il servizio deve essere prestato sempre al massimo delle proprie possibilità. Solo eccezionalmente si ricorre all'apporto di volontari anche temporanei, per affrontare situazioni particolarmente difficili e impegnative. E' stato questo il caso della pandemia, quando la Croce Rossa ha "aperto" a personale temporaneo agganciato all’Azienda sanitaria per coadiuvare lo sforzo nelle campagne di vaccinazione.

Fra le sfide recenti affrontate da  Croce Rossa, invece, l'accoglienza, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, di pazienti del settore psichiatrico, accolti in una struttura protetta di Levico. Un intervento che ha posto naturalmente difficoltà importanti, per la gestione di tutte le problematiche, sanitarie e non, e per l’assistenza continua prestata agli utenti.

Capitolo a parte quello delle responsabilità giuridiche, di cui ha parlato Nicola Canestrini. Quand'è che un medico, un infermiere ma anche un volontario devono intervenire, anche in circostanze estemporanee (ad esempio una persona sconosciuta che si sente male in treno), e se lo fanno cosa rischiano? Il primo dovere del soccorritore - ha spiegato l'avvocato trentino, anche  presidente della scuola di soccorso cinofilo  - riguarda la propria sicurezza, che va sempre tutelata. Per il resto, nel dubbio si interviene, anche se magari si è volontari da solo un giorno. Il che è ragionevole, naturalmente. Ma qual è la  responsabilità verso terzi? Si distingue fra responsabilità civile e penale. Riguardo alla prima, i volontari di Croce Rossa sono coperti da assicurazione. Diverso è il caso della responsabilità penale, ovvero quando si può commettere un reato (ad esempio lesioni personali colpose, lesioni cioè causate involontariamente dal volontario per ragioni di negligenza, imprudenza o imperizia). Qui non c’è assicurazione che tenga. La responsabilità penale infatti è sempre personale .

(mp)


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