Sabato, 13 Ottobre 2018 - 13:16 Comunicato 2452

“Performance tech”, Kristian Ghedina si schiera dalla parte dell’innovazione ecosostenibile

Intervenuto stamattina nella conferenza a tema innovazione e record tech, Kristian Ghedina, campione italiano di discesa, dichiara: «Le ricerche in campo tecnologico nello sport sono fondamentali, ma non si può, oggi come oggi, non tenere presente l’impatto ambientale dei materiali usati, così come non si può escludere l’atleta dalla ricerca ingegneristica, o restano soltanto i numeri».

Uno sguardo aperto sull’ambiente, quello che la conferenza ha rivelato; un tema al centro dei progetti delle aziende coinvolte nel dibattito. Perché non c’è futuro, senza ecosostenibilità, nemmeno nello sport, e su questo sono tutti concordi. «Il futuro della Formula 1, dopo i cambiamenti epocali introdotti nelle prestazioni di pneumatici (che hanno oggi maggior greep e che sono prodotti con più di 15 mescole diverse) e vetture, va nella direzione dell’ibrido e dell’elettrico per i motori» - ha dichiarato Mario Isola, di Pirelli, mentre chi quegli stessi pneumatici li ricicla sogna l’autosostenibilità della catena di riuso della gomma. «Attualmente raccogliamo e lavoriamo circa mille tonnellate al giorno di gomma» - ha spiegato Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus - «con la parte polimerosa dei vecchi copertoni si possono infatti creare quasi tutte le pavimentazioni sportive, dai campi da calcio sintetici, alle piste da atletica, ai suoli di corsa per cavalli. Una realtà a cui cerchiamo di sensibilizzare anche la popolazione, anche chi atleta non è. Per esempio, di recente, abbiamo donato un campo da calcio a Scampia, che sarà utilizzato dai ragazzi e non dai professionisti». Ma un’ottica green caratterizza anche il futuro di Lotto e Stonefly, le due aziende di abbigliamento e calzature sportive rappresentate da Andrea Tomat, che spiega: «Nella nostra produzione continueremo, come negli ultimi decenni, a investire sulla leggerezza della calzatura, sulla sua durata e resistenza, guardando però anche al riuso dei materiali. È una realtà innegabile degli anni a venire». Più “facile” la chiave di lettura di chi, invece, produce biciclette, come Fausto Pinarello, ceo dell’omonima azienda di famiglia: «Non c’è niente di più verde della bici. È a quella che dobbiamo tornare, perché - ironizza – a meno che non ci si cada sopra o non ci venga rubata, è il solo mezzo di spostamento senza controindicazioni».
E mentre la tecnologia conquista sempre più spazio nel mondo dello sport, tra simulatori di guida firmati Pirelli, e aerodinamiche bici da corsa in titanio che arrivano a pesare solo 6 chili e 800 grammi, Kristian Ghedina, in nome degli sportivi, ricorda ai “colleghi” imprenditori l’importanza di continuare a sperimentare con l’atleta: «La vittoria viene da un lavoro complesso su molteplici fattori, dalla prestazione atletica, all’alimentazione, a – nello sci – la tuta e gli scarponi. Io quando gareggiavo - ricorda - avevo gli scarponi più duri di tutti i discesisti. Tutti lo sconsigliavano, sulla carta una calzatura morbida avrebbe reso meglio, ma per me era questione di sentirmi sicuro». 



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