Giovedì, 03 Giugno 2021 - 23:29 Comunicato 1371

"Per una giustizia più efficiente necessario depenalizzare alcuni reati"

Carenza di personale, ritardi nelle assunzioni, eccessivi carichi di lavoro per i magistrati, sistemi tecnologici non adeguati, scarse risorse finanziarie, assenze di filtri per i tre gradi di giudizio: il procuratore Giuseppe Pignatone e l'avvocato (ed ex ministro della giustizia) Paola Severino hanno analizzato i mali della giustizia italiana per arrivare a proporre alcune soluzioni, che passano anche attraverso la depenalizzazione di alcuni reati.

"Come si può pensare che la giustizia italiana sia ai livelli di altri Paesi europei quando i sistemi informatici e tecnologici sono arretrati e rigidi, quando da vent'anni non si fanno assunzioni ed il personale è sempre più vecchio, quando il carico di lavoro delle Procure è otto volte superiore rispetto a quelli di altri Paesi, cifra che sale addirittura a dieci se riferito alla Cassazione? Dobbiamo rassegnarci ad arrivare ad una depenalizzazione riducendo alcuni reati. Troppe sono state le nuove figure di reato introdotte negli ultimi anni". Giuseppe Pignatone, magistrato, già procuratore della Repubblica di Roma ed attualmente presidente del tribunale della Città del Vaticano è stato implacabile nell'analisi sulle inefficienze della giustizia italiana per arrivare ad una proposta: ridurre il numero dei reati per far morire presto i processi prima che arrivino a dibattimento".

"La leva della giustizia", il tema dell'ultimo confronto della prima giornata del Festival dell'economia con Pignatone e l'ex ministro della giustizia Paola Severino (nel governo Monti) ora avvocato. La commissione Lattanzi, il piano del governo con i fondi che arriveranno dall'Europa e la riforma tanto attesa della giustizia hanno vivacizzato il faccia a faccia coordinato da Luigi Ferrarella che ha evidenziato una carenza del 26% di personale che potrebbe essere coperta almeno in parte con l'istituzione dell'ufficio del processo: 17.000 assunzioni di assistenti per i giudici.
"Dobbiamo rifarci a tre concetti che riguardano la quantità delle assunzioni necessarie, la giusta distribuzione dei carichi di lavoro ma soprattutto è fondamentale la specializzazione dei giudici per la qualità della giustizia". Molte altre le questioni dibattute: dal "doppio binario" della giustizia tributaria a nuove forme di patteggiamento,  dalla prescrizione alla necessità di avere dei filtri  nei ricorsi per i tre gradi di giudizio: "Dobbiamo evitare che la Cassazione arrivi ad occuparsi - ha affermato tra l'altro Pignatone - delle liti tra condomini per l'odore del pesce fritto. Così si sprecano tempi e risorse e a farne le spese è il funzionamento della giustizia".

(gr)


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