Venerdì, 26 Maggio 2023 - 11:13 Comunicato 1540

Partecipazione elettorale, libertà e diritti fondamentali, la nostra democrazia

Al Festival dell’Economia di Trento, presso la sede OCSE, davanti ad una platea affollatissima, soprattutto di giovani, Alberto Orioli, vicedirettore vicario de “Il Sole 24 Ore”, ha intervistato il giudice emerito della Corte Costituzionale, professor Sabino Cassese, sul tema della democrazia.
FESTIVAL DELL'ECONOMIA Dove va la democrazia Nella foto: Sabino CASSESE, Alberto ORIOLI Data 26 maggio 2023 Luogo: SEDE OCSE [ Michele Lotti Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Sabino Cassese ha tracciato un profilo della democrazia italiana, tema centrale della nostra contemporaneità, illustrandone i punti di forza e debolezza. "In verità - ha esordito il giurista - è fondamentale parlare di 'democrazie', affermando il valore di una pluralità che favorisce voci diverse da parte dei cittadini". 
E’ impensabile altresì, una democrazia illiberale, senza diritti: “La democrazia è il secondo piano di un edificio, il primo sono i diritti. Non si è mai visto un secondo piano senza il primo”. E proseguendo per metafore, il giurista ha parlato di democrazia come “una macchina che cammina da sola” e “un corpo con la capacità interna a se stesso di creare anticorpi per la propria difesa”.
Uno dei maggiori problemi invece, che affligge la nostra democrazia è sicuramente la scarsa partecipazione elettorale, “male” che coinvolge non solo la nostra nazione ma tutti i paesi moderni. Il professore ha portato l’esempio emblematico dell’Inghilterra, dove la partecipazione elettorale è scesa al 30%.
Altro dato impressionante è dato dal divario che allontana partecipazione sociale a partecipazione politica, la prima superiore tre volte alla seconda. “Un divario che richiede di essere colmato”.

Il professore ha accennato anche all’attuale legislatura italiana, del tutto nuova rispetto al passato, caratterizzata dal taglio dei parlamentari e dal conseguente nuovo funzionamento: “Il meccanismo sta procedendo bene anche perché questa riduzione risponde ad una esigenza funzionale affermatasi di fronte alla realtà dei consigli regionali che suppliscono un parlamento più ridotto in termine di persone. Si auspica - ha affermato il giurista - che questo funga da spinta nei confronti delle Regioni per legiferare di più ma soprattutto meglio". 

Sempre a riguardo di governo e regioni, il giurista ha sottolineato il delicato compito al quale essi attualmente vengono chiamati: "Alla guida dell’apparato amministrativo dello Stato ci sono poche persone, si parla di una decina di migliaia di persone, ma la “macchina” è formata da 3 milioni 260mila soggetti che pensano, lavorano e vivono. Questa sproporzione tra chi è al volante e la potenza del motore può essere deleteria se non c’è sufficiente capacità di guida”.

Il professor Cassese ha spiegato inoltre, come la democrazia italiana, come tutte le democrazie moderne, sia rappresentativa ma questo termine abbia un valore ben definito: “Va specificato che il parlamentare non è come un nostro rappresentante in una riunione di condomino, ma è una persona designata, nella quale il popolo ha fiducia e si affida e ne subisce le conseguenze”.

Un invito dal professor Cassese è pervenuto infine anche in merito alle autonomie differenziate: “Queste realtà operino sempre di più in modo orizzontale, per una solidarietà e una collaborazione sempre più ampie tra Regioni”.

(ds)


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