“Più di tutto ciò che mi colpì nella vita è il rapporto tra il paesaggio e l'uomo […] che non avendo nulla riusciva a sopravvivere creando mezzi, creando macchine, creando un mondo fuori del comune di oggetti e di attrezzature”.
Le parole di Šebesta ci guidano partendo dal sogno di un museo trentino che avrebbe dovuto raccogliere l’immenso patrimonio materiale delle valli, fino all’apertura del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, senza tralasciare l’incontro con Bruno Kessler e le prime fasi di allestimento.
Ci viene spiegato il nome stesso del Museo: “Io vedevo il popolo Trentino come una stirpe, stirpe in latino 'gens', ecco perché 'della gente trentina'”. E infatti il suo museo nasceva dal popolo stesso, che gli era stato maestro, perché attraverso la conoscenza diretta delle persone e dei loro saperi era riuscito a leggere l’ambiente: “Il mio museo era un museo innanzitutto di tecnologia umana applicata al territorio”.
"Parla Šebesta", 11’, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, 2021
Riprese di Cecilia Pennacini, 1994
Video editing Lorenza Corradini, 2021
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