E' stato il giorno del Trentino a Roma, in Vaticano. Il Trentino delle istituzioni - il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, con gli assessori Segnana e Bisesti, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato, i rappresentati della Comunità di valle e molti altri - ma anche il Trentino dei cittadini e del volontariato. Quasi 700 persone scese dalla Valsugana nella Città Eterna per l'inaugurazione del presepe di Scurelle in piazza San Pietro, allestito dal Comitato Amici del Presepio, assieme a tutto il mondo del volontariato - fra cui gli alpini, i vigili del fuoco, la parrocchia e il gruppo missionario, la formazione professionale, e alcune ditte locali - con la collaborazione della Protezione civile del Trentino. Grande l'orgoglio di tutti i presenti, per una giornata iniziata con la messa celebrata nella basilica di San Pietro dall'arcivescovo di Trento Lauro Tisi, accompagnata dal coro Lagorai di Torcegno, e proseguita in Sala Nervi con l'emozione straordinaria dell'udienza privata con Papa Francesco in sala Nervi e culminata nel pomeriggio con l'inaugurazione del presepio in piazza San Pietro, dove rimarrà fino al 12 gennaio, all'ombra dell'albero che quest'anno arriva dall'Altopiano di Asiago.
Dopo l'albero di Natale donato al Vaticano dalla val Campelle nel 2016, quindi, di nuovo la Valsugana e in particolare la comunità di Scurelle è protagonista delle festività natalizie a Roma, nel cuore della cristianità, con il presepio allestito dal Comune, dal Comitato Amici del Presepio, e da almeno una settantina di volontari che hanno dato il loro contributo all'iniziativa. Un presepio bellissimo, che occupa uno spazio di quasi 200 metri quadrati, trasportato dal Trentino a Roma con tre autoarticolati assieme a una ventina di Vigili del Fuoco, e poi riassemblato dai volontari del Comitato, presieduto dall'instancabile Ivo Tomaselli, con l'aiuto dell'architetto Lanfranco Fietta. Un presepio con 23 statue a grandezza naturale, molte nuove rispetto a quelle che da 20 anni - da tanto dura l'impegno degli Amici del Presepio - vengono allestite in paese, pensato apposta per Papa Francesco, e che contiene anche il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia lo scorso anno. Come a testimoniare che dalla morte può nascere nuova vita, che la natura sa essere generosa persino nelle calamità. Anche se alla fine a fare la differenza sono l'ingegno e la fede degli uomini.
Molto toccante quindi la cerimonia di accensione delle luci del presepio e dell'albero, officiata dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Dopo gli interventi di monsignor Tisi e del presidente Fugatti ha preso la parola fra gli altri il sindaco di Scurelle, che ha ricordato come "in questo presepio abbiamo trasfuso le tecniche e i materiali delle nostre montagne ma abbiamo anche proposto un piccolo spaccato della vita delle nsotre valli, in un passato non lontano. per questo la presenza di pastori, boscaioli, e di donne intente alle attività che la società dell'epoca richiedeva loro. Era una società povera, se vista con gli occhi dell'oggi. Ma anche una società ricca di valiri, come la solidarietà e il volontariato. Valori che vivono ancora oggi"
Questi alcuni numeri: 23 statue in legno i cui volto sono stati scolpiti dall'artigiano Felix Deflorian, con il prezioso aiuto dei figli Tiziano e Maria Rosa, e 2 case in legno, la stalla della Natività e una caséra, anche per sottolineare il radicamento locale di un'opera che ha, naturalmente, valore universale, e che nelle prossime settimane sarà ammirata da genti di tutti il mondo. Il tutto all'ombra dell'abete rosso donato quest'anno dall'altopiano di Asiago, altra zona colpita lo scorso anno dalla tempesta Vaia. Presenti alla cerimonia anche una delegazione da Kennelbach (cittadina austriaca gemellata con Scurelle), da Pontremoli (che da anni organizza soggiorni estivi in val Campelle) e di una delegazione dei vigili del fuoco della val Rendena.
Immagini e interviste a cura dell'ufficio stampa e ©Servizio Fotografico - Vatican Media