“La situazione rimane sotto controllo, continuano comunque le operazioni di bonifica e presidio. Si è trattato di un intervento complesso, in una zona impervia della montagna, con criticità aumentate dalla siccità e dal forte vento che ha fatto sì che le fiamme si propagassero a velocità elevata. È stata determinante soprattutto venerdì pomeriggio la presenza di tre elicotteri, uno del Nucleo elicotteri del corpo permanente dei vigili del fuoco della Provincia e di due privati, che hanno aiutato il personale a terra ad avere ragione del fuoco”.
Così Oberosler che in coordinamento con Giovannini e con i vertici del Dipartimento protezione civile della Provincia, ha fatto il punto sul posto assieme al sindaco di Frassilongo e vigile del fuoco volontario Luca Puecher, al personale dei vigili del fuoco del corpo nazionale che ha coordinato le operazioni aeree per lo spegnimento, in particolare del Canadair del Dipartimento nazionale di protezione civile proveniente da Genova, e dal comandante del Corpo dei volontari di Pergine Claudio Casagrande.
Questi i numeri sul personale mobilitato. Nella notte tra venerdì e sabato hanno partecipato una sessantina di pompieri volontari da 9 corpi del Distretto Alta Valsugana, Frassilongo, Fierozzo, Palù del Fersina, Sant’Orsola, Vignola Falesina, Pergine, Levico, Tenna, Caldonazzo, a cui si sono aggiunti in supporto Civezzano e il Distretto di Trento con una fotoelettrica dal corpo di Ravina.
Questa mattina alle 7 il cambio turno con tutti i 13 corpi dell’Alta Valsugana (anche Centa San Nicolò, Calceranica, Baselga di Pinè e Bedollo), più i corpi messi a disposizione dalla Bassa Valsugana in supporto. In totale 16 corpi, per una novantina di volontari, con l’aiuto dal cielo del Canadair e dell’elicottero privato della Lagorair.
Volontari che domani mattina proseguiranno l’impegno con gli stessi numeri.
L’area interessata è di 100 ettari, di cui 50 bruciati nell’incendio della settimana scorsa, che sembrava essersi concluso invece ha ripreso vigore, e altri 50 questa settimana.