Il vicepresidente ha ricordato che nel 2015 l’Osservatorio del paesaggio ha promosso una ricerca sul tema “Percezioni, rappresentazioni e significati del paesaggio in Trentino”. Lo studio aveva evidenziato la centralità del paesaggio come valore culturale, storico, di coesione sociale e come valore fondante dell’identità trentina, in senso personale e come fattore di coesione sociale. “Ma il paesaggio – ha aggiunto l’assessore – ha un’importanza non secondaria anche come risorsa economica e vantaggio competitivo, come fattore che aggrega turismo, artigianato, commercio, agricoltura, cultura, sport e servizi”. Dalla ricerca emergeva inoltre come fosse elevato il senso di tutela della popolazione trentina nei riguardi del proprio territorio, come conseguenza del valore che gli viene riconosciuto.
“La sfida per il futuro – ha detto il vicepresidente - è riuscire a coniugare efficienza e dinamismo economico con sostenibilità e tutela dell’ambiente. La Provincia in questo ha un ruolo centrale nell’ambito della pianificazione e disciplina del territorio. Abbiamo competenze esclusive, siamo stati all’avanguardia nella pianificazione e vogliamo tornare ad esserlo. Vogliamo cominciare a cogliere questa sfida partendo dagli Stati generali della Montagna”.
Di “Territorio versus Paesaggio” ha parlato l’architetto Andreas Kipar, che ha evidenziato come dopo il prevalere del concetto di tutela oggi si parli di produttività del paesaggio. La centralità, ha aggiunto, riservata oggi nel dibattito pubblico al tema dell’identità, mette in primo piano anche il paesaggio, come suo elemento costitutivo. Oggi si sta diffondendo, ha aggiunto, un nuovo paradigma di sviluppo in cui il paesaggio funge anche da rete di relazioni, da luogo dove si trovano servizi ecosistemici, e in cui la richiesta è quella di creare sempre più spazi vivibili e con un uso efficiente delle risorse.