Venerdì, 05 Luglio 2013 - 02:00 Comunicato 1993

L'assessore Lia Giovanazzi Beltrami: "Camminare insieme è l'estensione più profonda della solidarietà"
PROGETTO "PUNTO DONNA": OGGI IL PRIMO INCONTRO

Primo incontro, oggi, per il gruppo di lavoro / volontariato che si occupa del progetto "Punto Donna": uno spazio di accoglienza, ascolto, empowerment, ricostruzione del femminile e "costruzione di alternative" che, negli intenti dei promotori, è totalmente dedicato alle donne e ai loro bisogni specifici. Il Punto si trova a Piedicastello, in via Verruca; il progetto è realizzato dall'AFT Onlus - l'Associazione Famiglie Tossicodipendenti con il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Oggi, alla prima riunione, vi era anche l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami: "E' sempre più fondamentale l'auto mutuo aiuto: camminare insieme è l'estensione più profonda della solidarietà".-

L'assessore Beltrami ha ricordato il percorso che si è fatto fino ad oggi nel campo delle differenze di genere: "Abbiamo davanti a noi ancora molto lavoro, ma i primi passi sono stati fatti. La diversità è importante, il maschile non è uguale al femminile, siamo diversi ma, valorizzando le nostre differenze, possiamo arricchire la nostra società".
Oltre al saluto dell'assessore Beltrami, anche il benvenuto dell'Associazione con Carlo Fait e Paola Meina: "Questo momento - ha ricordato Meina - si lega ad una serie di iniziative che abbiamo organizzato per aiutare il genere femminile che cade nelle dipendenze. Fra questo lo spettacolo per l'8 marzo 'Mi fido di te' e l'impegno nel progetto di formazione del Fondo sociale europeo dal titolo 'Rosaspina', rivolto a studentesse con problemi legati alle dipendenze". A seguire la presentazione dell'assessore del Comune di Trento, Violetta Plotegher, dedicata proprio alle differenze di genere, nonché l'intervento di Francesca Verzotto, counselor artistica, dal titolo "Le forze del Cuore". Infine Lorella Molteni, sociologa, referente del Punto Donna e autrice del libro "L'eroina al femminile", ha parlato dell'approccio di genere al problema della tossicodipendenza. L'esperienza vissuta dalla donna presenta infatti specificità che meritano attenzione: la tossicodipendenza, come altre forme di trasgressione, è considerata socialmente incompatibile con la sua funzione materna e la posizione della donna soffre di un maggiore stigma sociale. In chiusura la favola dei fratelli Grimm "Biancaneve e Rosarossa", con Paola Meina, terapeuta e direttrice dell'AFT.

Per informazioni: progetti@aftonlus.org, tel. 0461 232319 (il martedì e il giovedì dalle 14 alle 18).

Riprese, immagini e interviste (all'assessore Lia Giovanazzi Beltrami e a Lorella Molteni) a cura dell'Ufficio Stampa -