Venerdì, 01 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 522

Oggi la Giunta provinciale, su proposta dell'assessore Ugo Rossi, ha aggiornato la disciplina
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA

Approvata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell'assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la nuova disciplina per l'attività di procreazione medicalmente assistita. L'aggiornamento ha l'obiettivo di assicurare il miglioramento continuo del servizio, con una serie di misure che vanno dalla definizione di criteri di accesso alla determinazione dei livelli essenziali e aggiuntivi di assistenza.-

In Trentino, allo scopo di approntare nell'ambito del Servizio sanitario provinciale un'adeguata forma di riposta alle richieste diagnostiche e terapeutiche espresse dalle coppie con problemi di infertilità/sterilità sono stati assegnati, fra il 2002 e il 2005, specifici obiettivi all'Azienda sanitaria, finalizzati a:
studiare il fenomeno della sterilità e dell'infertilità in ambito provinciale (compresa la mobilità;
attivare la funzione ambulatoriale di primo livello (inseminazioni) presso gli ospedali di Trento e di Rovereto;
definire un progetto di fattibilità per l'attivazione delle funzioni di secondo (Fivet, fecondazione in vitro) e terzo livello (Icsi);
realizzare progressivamente, presso l'ospedale Alto Garda e Ledro, un centro per la procreazione medicalmente assistita (PMA) in grado di assicurare funzioni di procreazione assistita di primo, secondo e terzo livello.
Nel 2006 è stato attivato il Centro PMA presso l'Ospedale Alto Garda e Ledro e la Giunta provinciale ha provveduto a disciplinarne le attività determinando la tipologia delle prestazioni erogabili, le modalità di accesso e il regime di erogazione, le modalità di compartecipazione alla spesa, il numero di trattamenti erogabili con oneri a carico del Servizio sanitario. Nel periodo 2006-2009 si è verificato un importante aumento delle prestazioni erogate dal Centro PMA provinciale che, secondo i parametri indicati dalla "Società italiana ospedaliera sterilità - SIOS", dovrebbe essere in grado di offrire circa 500 cicli di 2' livello/anno, per evitare liste d'attesa troppo lunghe che compromettono la già bassa probabilità di gravidanza.
Nel 2010 la Giunta provinciale ha previsto il potenziamento dell'attività del Centro, che si è attestato sulla produzione di circa n. 390 cicli di 2' livello nel 2010 e di circa n. 415 cicli di 2' livello nel 2011. Nonostante l'incremento delle prestazioni offerte, infatti, il numero di coppie che si rivolge al Centro provinciale PMA di Arco è in continua crescita e ciò determina un dilatamento dei tempi di attesa che può influire sull'efficacia complessiva in termini di successo dei trattamenti.
La deliberazione che ha approvato oggi la Giunta provinciale aggiorna la disciplina PMA con l'obiettivo di assicurare il miglioramento continuo del servizio attraverso le seguenti misure:
definizione dei criteri soggettivi ed oggettivi di accesso, introducendo il limite di accesso alle tecniche di PMA alle coppie in cui la donna non abbia ancora compiuto il 43' anno di età al momento della eventuale esecuzione della tecnica e disponendo che alla donna che abbia compiuto il 43' anno di età non possono essere offerti/erogati cicli di PMA. La limitazione, legata alla necessità di non disperdere le risorse su coppie senza probabilità di successo, è definita/raccomandata dalla Commissione scientifica nazionale e adottata anche da altre regioni (per esempio la Regione Friuli Venezia Giulia ha deliberato in dicembre 2012 il limite a 43 anni per il 1' livello e a 42 anni per il 2' livello);
determinazione del relativo Livello Essenziale di Assistenza (numero cicli a carico del Servizio sanitario nazionale o provinciale) stabilendo che il numero di tentativi è fissato in 5 cicli per il primo livello (inseminazione intrauterina) e in 4 cicli per il secondo/terzo livello (Fivet, Icsi, Gift, ..);
definizione del Livello di Assisistenza Aggiuntivo (a beneficio dei residenti in provincia di Trento ininterrottamente da non meno di 3 anni ed iscritti al Servizio sanitario provinciale) e delle modalità di compartecipazione alla relativa spesa, stabilendo in 400 euro la compartecipazione da parte dell'utente (coppia) per ogni ciclo di primo livello successivo al quinto, e in 2.500 euro la compartecipazione da parte dell'utente (coppia) per ogni ciclo di secondo/terzo livello successivo al quarto;
introduzione della disciplina della crioconservazione dei gameti, prevedendo una tariffa specifica a carico dei richiedenti per tutti i casi di deposito a lungo termine non finalizzato all'espletamento di cicli di PMA programmati, con esclusione dei casi di soggetti che prevedono di sottoporsi a terapie potenzialmente dannose per la funzione riproduttiva.
(at) -