Martedì, 11 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3873

Il punto, questo pomeriggio, al Tavolo di coordinamento. Sanzionato chi non rispetta le regole
PORFIDO, 300 AZIENDE HANNO ADERITO ALLA FILIERA DI QUALITÀ

Quasi 300 aziende, pari all'80 per cento delle imprese attive, equamente divise tra concessionari di cave, trasformatori e posatori. Un'adesione importante per la "Filiera del porfido di qualità", sulla quale oggi il Tavolo di coordinamento ha fatto il punto, approvando alcune modifiche al regolamento. Rispetto di standard di qualità codificati per i singoli prodotti, prezzi minimi di riferimento per evitare una concorrenza "sleale" sul prezzo, diffida alle lavorazioni di grezzo affidate fuori dai confini provinciali, ma anche formazione del personale e rigorose misure per la sicurezza: questi i punti cardine dell'accordo che vincola, senza sconti, le aziende che l'hanno sottoscritto. L'elenco degli iscritti è disponibile sui siti web del Distretto, www.pietretrentine.it, e dell'Ente Sviluppo Porfido (ESPO) al quale è affidata anche la delicata funzione di segreteria operativa.-

"Quello che entra ora a regime - spiega Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine – è uno strumento unico nel panorama della pietra sia a livello nazionale che mondiale. Le aziende della filiera sono finalmente entrate in un sistema in grado di attribuire da una parte un peso e una misura alla qualità aziendale ed alle metodologie di produzione e posa in opera, dall'altra un metodo per verificare il comportamento leale ed etico nei confronti delle aziende concorrenti".
"Sono stati avviati una serie di controlli – anticipa Gianotti – da parte del Tavolo di Garanzia e sui quali sarà fatta una valutazione rigorosa. D'ora in avanti chi non sarà in grado di raggiungere i requisiti richiesti dal programma qualitativo aziendale e di comparto sarà raggiunto da provvedimenti di diffida ed eventualmente di sospensione e/o espulsione, ratificata dal Distretto stesso. Il che significa chiamarsi fuori da un sistema al quale sono agganciati i criteri per la concessione di commesse e finanziamenti pubblici, con conseguenze importanti anche per quanto riguarda i rapporti con banche e gli ordini professionali".
Si conclude quindi un iter avviato nello scorso mese di febbraio, con la presentazione a Fornace della prima versione del regolamento per la "Filiera del porfido di qualità" che prevedeva, per le adesioni, una prima scadenza alla fine di giugno. Termine poi prorogato per dar modo di aderirvi al maggior numero possibile di imprese.
E' quindi partito un meticoloso lavoro di raccolta e verifica dei dati aziendali: dati di produzione, informazioni sul personale, controllo delle fatture di vendita e dei registri Iva ed una meticolosa ricostruzione dei meccanismi di interscambio di grezzi e materiali finiti tra soggetti della filiera sono stati passati al setaccio, anche al fine di creare un Osservatorio di comparto il più possibile completo ed aggiornato. Nei confronti delle aziende associate sono scattati anche una serie di controlli di qualità sulla produzione ed eventualmente sul grezzo da trasformazione, applicando il regolamento del Marchio Porfido Trentino Controllato.
Un'attività che ha permesso, per la prima volta, di catalogare quasi l'intera totalità della produzione in porfido, classificandola secondo i parametri di qualità massima e minima; dati che potranno essere utilizzati da un apposito software che sarà pronto dal 2013 e permetterà di avere per ciascuna azienda la precisa indicizzazione della qualità produttiva.
Tra le modifiche al regolamento approvate oggi c'è quella che pone in capo al Tavolo di Coordinamento – al quale siedono 26 soggetti, dalla Provincia di Trento al Distretto, passando per Confindustria, Confartigianato, Comuni e rappresentanze sindacali – il potere sanzionatorio nei confronti di quanti disattenderanno le regole da loro stessi sottoscritte. L'identificazione di anomalie e irregolarità, è stato ribadito più volte al Tavolo, porterà a sicure diffide ed eventuali espulsioni con tutte le conseguenze del caso, tra le quali anche il rischio di perdere anni di concessione delle cave.
Per quanto riguarda i contributi per i macro-investimenti la Provincia autonoma di Trento ha più volte ribadito, tramite l'assessore Alessandro Olivi, che riserverà particolare attenzione alle aziende iscritte di filiera. Notevoli poi le potenzialità insite nel sistema di qualità integrata che potrebbe portare all'istituzione, nell'ambito della filiera di qualità, di un albo dei progettisti specializzati nell'uso della pietra.
Tra gli altri vantaggi che tale sistema può portare al ciclo produttivo del porfido trentino, oltre ad una maggiore credibilità nei rapporti con istituzioni e ordini professionali, ci sono anche un'autoselezione del comparto secondo principi etici e virtuosi, il riconoscimento della qualità dei materiali e della posa, la definizione dei costi aziendali sostenibili per la materia prima e per i prodotti finiti con stabilizzazione della remunerazione del lavoro dipendente o autonomo, un migliore accesso alle linee di credito, basi per accordi di rete di impresa, ricerca tecnologica coordinata, maggiore forza contrattuale e precise indicazioni di mercato. (dm) -