Sabato, 29 Novembre 2014 - 02:00 Comunicato 3071

Su proposta dell'Assessora Borgonovo Re, approvato oggi un disegno di legge per la programmazione integrata
POLITICHE SANITARIE E POLITICHE SOCIALI: UN'ALLEANZA PER LA SALUTE

La Giunta provinciale ha oggi approvato il disegno di legge che riguarda la "Programmazione integrata delle politiche sanitarie e delle politiche sociali", che viene ora trasmesso al Consiglio provinciale per la prosecuzione del suo iter di approvazione. Il disegno di legge – che è composto da due articoli, il primo che riguarda le modifiche alla legge provinciale del 2010 in materia di tutela della salute, il secondo le modifiche alla legge provinciale del 2007 sulle politiche sociali – costituisce, come ci ha detto l'Assessora proponente Donata Borgonovo Re, "una sfida a tutti noi, per arrivare ad un quadro normativo in cui inserire una nuova programmazione strategica che si incentri sulla promozione della salute e su una visione intersettoriale delle politiche sociali provinciali, in modo da ottenere un vero strumento che razionalizzi e qualifichi gli interventi pubblici nel settore".-

Fino ad ora, ha proseguito l'Assessora, "le politiche sanitarie e quelle sociali sono state concepite come due entità separate, che però è tempo di ripensare in una maniera innovativa e coordinata. È chiaro a tutti che sanità e politiche sociali sono due sistemi di particolare complessità, che prevedono una quota di investimenti sia fissi, sia di capitale umano e professionale. Se quindi vogliamo progettare e concretizzare modifiche allo status quo abbiamo necessità di una programmazione strategica di respiro pluriennale che ci spinga nella direzione di una maggior efficienza, appropriatezza organizzativa ed efficacia nei risultati."
Esaminando più da vicino il disegno di legge, proprio per quel che riguarda la programmazione strategica due sono i concetti centrali. Il primo ribadisce la centralità delle politiche di promozione della salute, i cui investimenti – lo dice la stessa Organizzazione mondiale della salute – hanno effetti di gran lunga più rilevanti sullo stato della salute individuale e collettiva rispetto agli interventi di cura, di assistenza e di riabilitazione in senso stretto. "Il fatto è – ha proseguito Borgonovo Re, – che la promozione della salute non è un tema della sola sanità: esso coinvolge molti altri ambiti come l'agricoltura, i trasporti pubblici, la scuola. Il disegno di legge che abbiamo approvato oggi propone quindi una vera e propria alleanza per la salute, che sopravanza la logica delle leggi di settore e mette la salute al centro di tutte le politiche della Provincia".
Ma le problematicità non sono solo quelle che discendono da una programmazione settoriale. "La popolazione sta progressivamente invecchiando e ciò ha per conseguenza un'esplosione di malattie cronico-degenerative. Ora, una popolazione sempre più anziana e sempre più interessata da una o più malattie croniche ha bisogno ora più di prima di una progettazione congiunta che preveda interventi integrati sia sul fronte più strettamente sanitario, sia sul fronte sociale. È quindi necessario mettere in campo interventi di medicina preventiva, di presa in carico precoce di persone a rischio e di quelle che hanno ormai una cronicità conclamata, integrandoli con gli interventi socio assistenziali, educazionali e culturali, per attenuare le condizioni che possono favorire l'instaurarsi di stili di vita non salutari e di comportanti a rischio. Solo in questo modo potremo evitare duplicazioni e sovrapposizioni di interventi e attenuare l'impatto crescente della domanda di sanità e di assistenza". Sinergia e integrazione che, però, con l'attuale formulazione delle leggi sulla sanità e sulle politiche sociali sono ancora difficoltosi. "Il disegno di legge che oggi la Giunta ha approvato – ha concluso l'Assessora, – accetta questa sfida e si pone come strumento innovativo che ci aiuti a definire un quadro normativo in grado di accogliere una programmazione strategica che punti sulla programmazione della salute con una visione intersettoriale delle politiche pubbliche provinciali.
Due sono, come si diceva, gli articoli del disegno di legge.
Il primo articolo riguarda le modifiche che verranno apportate alla legge provinciale sulla tutela della salute del 2010, prevedendo come strumento di pianificazione delle politiche sociali e sanitarie provinciali un "Piano provinciale per la salute". Non sarà però un Piano calato dall'alto, bensì uno strumento frutto di un'elaborazione partecipata dei portatori di interessi in campo sanitario, sociale, economico e ambientale e della collettività. Il testo preliminare del Piano per la Salute verrà presentato e discusso in diverse sedi: Consigli per la salute, Consiglio sanitario provinciale, Comitato per la programmazione sociale, Consiglio delle autonomie locali, Comunità, Azienda provinciale per i servizi sanitari, organizzazioni sindacali e quelle che rappresentano i pazienti. Le proposte e le indicazioni verranno raccolte utilizzando il web: prenderà infatti il via lunedì prossimo la consultazione online rivolta nella prima fase agli esperti (dal 1 dicembre al 31 gennaio) mentre nella seconda fase la parola passa ai cittadini (dal 1 marzo al 30 aprile).
Con ulteriori provvedimenti programmatori saranno quindi definiti gli aspetti più strettamente sanitari: le modalità organizzative per garantire l'effettiva fruizione dei livelli essenziali di assistenza; la definizione i livelli aggiuntivi da garantire ai territori; i requisiti organizzativi e strutturali dell'offerta assistenziale provinciale; i progetti strategici per lo sviluppo del servizio sanitario provinciale anche per quel che riguarda la ricerca e l'innovazione tecnologica; le aree assistenziali per favorire l'integrazione dell'offerta provinciale con quella delle regioni confinanti; gli strumenti di valutazione del Servizio sanitario provinciale; le politiche tariffarie.
Dopo di che si potrà por mano alle problematiche legate alla sfera delle politiche sociali: i fabbisogni sociali; le linee d'indirizzo e coordinamento per l'esercizio delle funzioni da parte degli enti locali; i livelli essenziali delle prestazioni; gli indirizzi per la formazione degli operatori; le politiche tariffarie, compresi quelli relativi alla determinazione della compartecipazione ai costi e dei corrispettivi per i servizi erogati dai soggetti accreditati; gli indirizzi per la valutazione dei servizi socio assistenziali.
(mn) -