Un'ora e mezza è bastata all'ex ministro greco, George Papacostantinou, per spiegare il calvario attraverso la crisi di un Paese a lungo sul baratro del disastro economico e politico. L'economista è riuscito a tenere alta l'attenzione di un'aula magna della Facoltà di Giurisprudenza gremita di persone che volevano capire l'esperienza di un Paese molte volte associato all'Italia. E le analogie tra i due Paesi, sentendo Papacostantinou, davvero non mancano. Ad incominciare dalla classe politica, più avvezza alle promesse elettorali che alla soluzione dei problemi. Meglio, ad esempio, chiudere gli occhi (e non solo) sulle banche finanziatrici interessate di partiti politici e editori che correggere un sistema pensionistico insostenibile e riportare alla decenza stipendi e privilegi della pubblica amministrazione. "Quando abbiamo dovuto farlo - ha ricordato Papacostantinou - siamo dovuti intervenire nei confronti di tutti, anche sulle pensioni più povere e cancellare interi enti pubblici. Ma era l'unico modo che avevamo per salvarci. Certo la stampa ci ha sparato contro, sia per interesse (vedi finanziamenti delle banche, ndr.) sia per la propensione a scrivere ciò che alla gente piace. Adesso, in Grecia, la parte di stampa libera e indipendente ha più peso e considerazione".
Papacostantinou ha sorpreso il pubblico, almeno quello dei non addetti ai lavori, quando ha "salvato" Angela Merkel e la Troika da un giudizio scontato: "La sua politica ha rischiato di dividere l'Europa tra nord e sud, tra buoni e cattivi. Dopo un iniziale irrigidimento, Merkel e la Troika hanno scelto una soluzione rigorosa ma più positiva verso i Paesi in difficoltà della zona euro, aprendo di fatto agli aiuti".
La conclusione di Papacostantinou è andata sulla sovranità, titolo del Festival: "La Grecia ha perso in questi anni parte della sua sovranità ma spetta a noi, greci, svegliarci dalle bugie, recuperare il rapporto con i cittadini e fare le cose giuste per il nostro Paese". -
PAPACOSTANTINOU: "IN GRECIA ABBIAMO EVITATO LA GUERRA CIVILE"
"Dalla crisi non siamo ancora usciti, sarà ancora lunga e molto difficile, ma un risultato lo abbiamo portato a casa: abbiamo evitato una guerra civile che avrebbe avuto conseguenze drammatiche e sanguinose". George Papacostantinou, economista ed ex ministro greco delle finanze, chiude il suo intervento al Festival dell'Economia 2013 con una frase che, meglio di qualsiasi altra analisi, restituisce la drammaticità della crisi della Grecia. Il Paese mediterraneo è stato ad un passo dall'esclusione dall'Euro ed ha messo in difficoltà la tenuta della politica continentale, prima ancora della moneta unica. "Certo - ha continuato Papacostantinou - non consola chi ha perso il posto di lavoro o non riesci più a pagare il mutuo o mandare i figli a scuola. La Grecia ha perso le decisioni giuste, seppur in ritardo, ed la politica greca ha incominciato un nuovo ciclo, non più basato su bugie o verità nascoste per non irritare l'opinione pubblica e garantirsi il potere". Un affondo, Papacostantinou l'ha riservato alla stampa greca: "Poco trasparente e legata ai poteri forti".-