Giovedì, 16 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 379

Stamani la conferenza stampa di programma dell'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Panizza
PANIZZA: LA CULTURA COME OPPORTUNITA' DI CRESCITA, PER RAFFORZARE LA NOSTRA IDENTITA'

"In questo difficile momento di crisi vogliamo far sì che la cultura non sia un peso, bensì una opportunità in più; vogliamo che gli investimenti nella cultura siano volano di sviluppo, di crescita e, al tempo stesso, rafforzino la nostra identità e intreccino reti nuove. Cultura e turismo, cultura ed economia, cultura e giovani, cultura e trasparenza, cultura ed eccellenza: queste sono alcune delle nostre parole d'ordine, che discendono direttamente dalle Linee guida che ci siamo dati." Con questa riflessione l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza ha introdotto stamani la conferenza stampa programmatica tenutasi a Palazzo Festi, contiguo al teatro Sociale, nel cuore del centro storico di Trento, che segue a quelle degli assessori Olivi e Rossi tenutesi nei giorni scorsi, nel corso della quale sono state valutate le priorità e gli interventi strategici per il 2012.-

LA CRISI ECONOMICA E LA CULTURA: LE TRE SFIDE
"La due-giorni programmatica tenuta dalla Giunta provinciale a Lagolo il 6 e 7 febbraio – ha continuato l'assessore Panizza – è stata occasione per fare il punto sulla crisi ancora in atto e sulla conseguente contrazione di risorse anche per il Trentino. In questo quadro di riferimento, caratterizzato dall'incertezza per il futuro, la cultura gioca un ruolo determinate. Sono infatti questi periodi storici che mettono in risalto la funzione della cultura come elemento in grado di garantire un grado sufficiente di coesione sociale, che significa senso di appartenenza e identità, per affrontare un periodo critico e difficile della storia del Trentino e della sua Autonomia. È in questo conteso che emerge come la cultura è produttrice di valore economico e di conoscenza. Tutti i dati indicano che i settori economici legati alle cosiddette industrie creative hanno performance positive rispetto ai settori economici più tradizionali."
Il Trentino, proprio in virtù della propria autonomia, ha saputo costruire nel tempo un sistema culturale diffuso, che garantisce alti livelli di fruizione, ampia diffusione territoriale dell'offerta culturale, eccellenza nella produzione, innovazione e produzione identitaria. La cultura in Trentino ha garantito un livello di eccellenza sia del capitale sociale che del capitale identitario che non trova riscontri nelle altre regioni. I dati sono confermati dal primo rapporto sulle attività culturali presentato nell'autunno dell'anno scorso.
La prima sfida, quindi, è mantenere questi risultati all'interno di uno scenario che vede le risorse pubbliche in decrescita. Le Linee guida per le politiche culturali indicano le modalità e gli strumenti per ottenere questo risultato: operare secondo una logica di rete per utilizzare al meglio le risorse disponibili, materiali e immateriali, e per conseguire economie di scala e di fruizione; porre attenzione ai criteri di allocazione delle risorse finanziarie per spostare il focus degli interventi di sostegno dalla logica del consumo a quella di produzione di valore; ed essere consapevoli che la cultura è un volano di sviluppo a tutti i livelli, dalla formazione alla ricerca, dal senso civico alla solidarietà sociale, dall'economia alla tutela dell'ambiente.
Non è però sufficiente garantire lo stato attuale delle cose. Il contesto di riferimento ci obbliga, in senso positivo, a fare i conti con una dinamica culturale e sociale globale. Dobbiamo superare una certa propensione all'autoreferenzialità del sistema culturale trentino e creare le basi per sostenere una produzione culturale, fatta di idee, professionalità, competenze e fattori strutturali, in grado di confrontarsi con il "resto del mondo".
La seconda sfida è rappresentata dal consolidamento e dalla creazione di un tessuto di imprese culturali che siano capaci di assicurare nel tempo una produzione culturale in grado di competere con quella realizzata fuori dal Trentino e capaci di mettere in atto strategie efficaci per assicurarsi le risorse necessarie anche nell'abito privato, riducendo nel tempo il fabbisogno di risorse pubbliche. Da questo punto di vista stiamo pensando ad un "piano" di intervento di sostengo alle professionalità necessarie, che coinvolgono soprattutto i giovani con altra istruzione, a garantire i livelli di efficienza, efficacia ed economicità nella gestione delle imprese culturali.
C'è infine una terza e decisiva sfida che intendiamo accettare: far diventare il Trentino un luogo in cui la creazione di valore attraverso la cultura sia visibile e palpabile; il Trentino come terra in cui la creatività, l'innovazione e l'eccellenza siano di casa; un Trentino in cui la cultura sia un marchio capace di comunicare valori positivi e di creare valore.
Per far capire che la cultura può produrre valore ed è quindi un elemento essenziale per far fronte ad una crisi epocale, è necessario l'apporto di tutti gli attori sia pubblici che privati. La cultura non è la cenerentola degli investimenti pubblici, anche se qualcuno lo pensa e lo pratica, ma rappresenta il dato essenziale che caratterizza una Comunità. E questo vale ancora di più in una provincia che ha a cuore la propria Autonomia.
In Trentino i massicci investimenti nell'ambito culturale sono giunti al loro apice. Si tratta ora di mettere a sistema tutto quello che negli ultimo 40 anni è stato fatto in questo campo. Si tratta, in altri termini, di far fruttare nel migliore dei modi lo straordinario patrimonio culturale sia esso materiale (edifici storici, spazi cultuale, collezioni, ecc.) che immateriale (idee, professionalità, competenze) di cui è ricco il Trentino.
Come? "Lavorando e dando spazio soprattutto a cinque 'piattaforme culturali', – ha detto l'assessore Panizza, – che costituiscono i nostri veri e concreti punti di forza".

LA PIATTAFORMA DEI MUSEI
La prima piattaforma è rappresentata dagli enti culturali museali che formano il sistema museale del Trentino. I musei della Provincia (il Museo Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali, il Museo di arte moderna e contemporanea, il Museo delle Scienze, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, la Fondazione Museo Storico del Trentino) rappresentano l'ossatura di una rete e di un sistema museale completata dai musei privati che hanno rilevanza provinciale (il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, il Museo Diocesano, il Museo civico di Rovereto e il Museo dell'Alto Garda) e da altri siti importanti come i musei archeologici (il Museo Retico, lo Spazio Archeologico Sotterraneo del SAS e i siti delle palafitte del lago di Ledro).
Questo sistema, che copre tutti i campi dell'universo museale, ha saputo conquistarsi una posizione importante non solo in campo nazionale ma anche internazionale. Con il completamento nel 2013 del Museo delle Scienze (Muse), ideato dall'architetto Renzo Piano, il Trentino si propone come uno dei più importanti territori sul piano dell'offerta museale soprattutto per quanto riguarda le tematiche della contemporaneità. Tale offerta, rapportata alla dimensione del Trentino, acquista un significato ancora più importante che dimostra come anche una piccola provincia può contribuire alla promozione culturale in ambito internazionale. Il sistema museale trentino ha prodotto nel 2010 oltre 830.000 visitatori. In questa piattaforma possono essere ricompresi anche gli Ecomusei.

LA PIATTAFORMA DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO TRENTINO
La seconda piattaforma è rappresentata dal Sistema Bibliotecario Trentino. "La biblioteca pubblica è la via di accesso locale alla conoscenza e costituisce una condizione essenziale per l'apprendimento permanente, l'indipendenza delle decisioni, lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali. La biblioteca pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione", così recita il manifesto IFLA/UNESCO parlando di biblioteche.
In Trentino operano 85 biblioteche pubbliche comunali alle quali si aggiungono 42 punti di lettura e di prestito dislocate in 109 Comuni su 217; 53 sono le biblioteche speciali e di conservazione collocate prevalentemente a Trento e Rovereto, i maggiori centri del Trentino. Nel 2009 il patrimonio documentario delle biblioteche di pubblica lettura ammontava a 2.555.060 volumi, di cui oltre 585.000 erano rappresentati da volumi dedicati ai ragazzi. L'87% di questo patrimonio è a prestito. Ci sono quasi 5 volumi per abitante.
Quasi il 90% della popolazione è raggiunto dal servizio bibliotecario. L'indice di impatto, cioè il rapporto tra popolazione complessiva e iscritti al prestito attivi ha raggiunto nel 2009 il 25,2%, valore che colloca le biblioteche trentine al di sopra della media nazionale. Sempre nel 2009 le biblioteche hanno visto una presenza stimata di oltre 1.666.700 utenti. I prestiti sono aumentati dal 2007 al 2009 ad un tasso annuo del 2,5% passando da 1.298.048 a 1.378.862. L'indice di prestito (prestiti annui/abitanti) è 2,65. L'indice di fidelizzazione (prestiti/iscritti al prestito attivi) nel 2009 era 10,53 mentre l'indice di circolazione (totale di prestiti/patrimonio complessivo) è 0,62. La spesa per le biblioteche pubbliche del Trentino è stata nel 2009 di oltre 14.860.000,00 di euro di cui il 55,2% sono costi per il personale, il 24,1 va nella gestione corrente e il 9,5 è destinato all'acquisto di materiale documentale. Nelle biblioteche trentine lavorano circa 380 persone.

LA PIATTAFORMA DELLA FORMAZIONE MUSICALE
La terza piattaforma,quella che sostiene il sistema della formazione musicale di base extra scolastica, trova nelle tredici scuole musicali il suo punto di riferimento, che si è andato a formare negli ultimi trent'anni in Trentino. Questo sistema, unico in Italia, si basa sulla collaborazione tra pubblico e privato. Le scuole musicali sono soggetti privati che attraverso il finanziamento della Provincia erogano la formazione musicale a circa 8.000 alunni (compresi i giovani dei corpi bandistici che usufruiscono, tramite un accordo tra le scuole musicali e la federazione delle bande, dei servizi formativi delle scuole), sulla base di un percorso formativo preciso stabilito dagli orientamenti didattici approvati dal governo provinciale. Nelle scuole musicali lavorano circa 400 persone.

LA PIATTAFORMA DELLO SPETTACOLO E DEI GRANDI EVENTI
La quarta piattaforma è il sistema dello spettacolo ,che ha come punto focale il Centro Servizi Culturali S. Chiara, ente pubblico economico provinciale che, istituito con lo scopo di gestire i di due spazi dedicati allo spettacolo siti a Trento, nel tempo è diventato il principale motore dell'offerta di spettacolo nel Trentino con una programmazione che spazia dal teatro alla lirica, dalla danza al musical alla valorizzazione di importanti monumenti storici. Nel 2010 gli spettacoli messi in scena dal Centro sono stati 331 per un numero di spettatori poco superiore a 81.000.
Accanto al Centro opera il Coordinamento Teatrale trentino che ha lo scopo di portare il teatro e il cinema nelle sale dei Comuni del Trentino. I Comuni serviti dal Coordinamento sono 21, dimensione che rappresenta una rete territoriale straordinaria vista anche la conformazione territoriale del Trentino.
Il sistema dello spettacolo si completa con importanti festival che hanno raggiunto fama nazionale e internazionale: Oriente Occidente a Rovereto per la danza contemporanea, Drodesera/Centrale di Fies per le performance contemporanee, Trento Film Festival come appuntamento internazionale sul cinema e sulle tematiche legate alla montagna. E ancora Pergine Spettacolo Aperto, MusicaRiva Festival, il Festival Internazionale Wolfgang Amadeus Mozart, l'Accademia di Smarano, il circuito del Jazz del Trentino che ogni anno da febbraio a novembre propone un percorso dentro la musica jazz che coinvolge tutto il territorio della provincia.

LA PIATTAFORMA DELL'ASSOCIAZIONISMO CULTURALE
La quinta piattaforma è quella formata dell'associazionismo culturale. Il Trentino è sempre stata una terra in cui il volontariato ha avuto una notevole importanza per la vita sociale e civile. Per questo il Trentino può vantare una miriadi di associazioni culturali che si occupano di tutti gli ambiti della cultura. Va qui sottolineato come nel tempo questo mondo del volontariato si è organizzato in Federazioni: abbiamo la Federazione dei corpi bandistici, con 87 bande, oltre 5000 bandisti e circa 1200 allievi bandisti; la Federazione delle filodrammatiche (COFAS) (110 associazioni filodrammatiche con 2468 soci e 45 circoli culturali con 2025 soci); quella dei gruppi folcloristici; non ultima c'è la Federazione dei cori, con 190 formazioni che raccolgono oltre 5800 coristi. Va sottolineato inoltre che in Trentino è nata e si è sviluppata una particolare forma di coralità, la "coralità alpina", caratterizzata oggi da ben 88 da formazioni di voci virili.

LA CULTURA E LA PROMOZIONE DELL'IDENTITA' TRENTINA
La produzione di valore, non necessariamente economico, ha bisogno di una cultura i cui attori principali siano in grado di agire in un sistema in cui prevale l'incertezza e i fattori competitivi diventano decisivi. Sostenere nel tempo le "piattaforme" su cui poggia il sistema culturale trentino significa porsi il problema della qualità e delle competenze degli operatori. In quest'ottica affrontare la qualità del management culturale diventa un fattore decisivo e determinante per il futuro del sistema culturale nel suo complesso. Un management che deve confrontarsi con la dinamicità del sistema, con l'emergere di una domanda sempre più qualificata e diversificata, con lo sfumare della separazione tra fruizione e produzione, con l'evolversi del concetto di conoscenza, con la complessità del concetto di cultura che investe tutti i settori della vita delle persone e ne pervade tutto il tempo di vita e infine con l'incertezza delle risorse a disposizione a fronte dell'aumento più che geometrico dei consumi culturali.
Cultura come valore, che deve vedere tutte le componenti culturali partecipi perché tutte essenziali allo sviluppo: "Ecco perché noi puntiamo – ha sottolineato l'assessore, – al richiamo identitario e alla spinta all'apertura, ad una rigorosa ricerca dell'eccellenza e a una vitalità diffusa dell'associazionismo. In questo contesto la Provincia non va più intesa come l'Ente o l'Istituzione, ma piuttosto come un organismo vivo nel quale pubblico e privato si incontrano. L'obiettivo fondamentale è quello di dare nuovo valore alla cultura quale fattore strategico per lo sviluppo del Trentino, prendendo coscienza che il nuovo assetto per il "governo dell'autonomia", con la costituzione delle Comunità di Valle, impone una governance territoriale moderna e innovativa per dare un nuovo volto al sistema culturale trentino, grazie a quell'esercizio delle funzioni di politica culturale che riguardano l'ambito territoriale complessivo.

LE AZIONI CONCRETE
Musei. Si punta a integrare l'attività dei vari musei, partendo dall'approvazione ormai prossima delle nuove "direttive della Provincia ai musei trentini"; a breve sarà realizzata una card unica per l'ingresso ai musei; saranno coinvolti in un progetto armonico tutti gli spazi archeologici; verrà stilato un "patto" tra il turismo e la cultura per la promozione del sistema museale come risorse capace di arricchire l'offerta dell'ospitalità turistica; saranno realizzati progetti di valorizzazione e di gestione più efficienti ed efficaci di siti museali che insistono in una stessa zona o nello stesso ambito tematico, com'è ad esempio il caso delle palafitte in Trentino.
Biblioteche. Verrà proseguito il confronto con gli "attori" del sistema bibliotecario (comuni e biblioteche) per ridefinire e dare più forza al sistema bibliotecario, affrontando i temi e le criticità di questo settore.
Formazione musicale. Sarà consolidata e ulteriormente sviluppata la formazione musicale di base, avviando anche un confronto con il sistema della formazione trentina. Sarà aperto un "tavolo di coordinamento" tra le Scuole musicali, il Conservatorio, la Federazione delle bande e tutti gli altri soggetti che si occupano di formazione musicale, per trovare forme di collaborazione e sinergie in grado di massimizzare i ruoli dei vari soggetti.
Rete dello spettacolo. Sarà avviato entro questo mese di febbraio un "tavolo di concertazione" tra i principali attori del sistema dello spettacolo: siederanno assieme il Centro Santa Chiara, il Coordinamento teatrale Trentino, la Cofas, le compagnie teatrali semiprofessionali e i Festival, per dar vita a una "rete dello spettacolo del Trentino" che sappia massimizzare le risorse disponibili, garantire un'offerta di qualità, sostenere la produzione, promuovere la nascita di professionalità e competenze in questo campo. In questo ambito si inseriscono anche le potenzialità dell'accordo tra Teatro Stabile e Centro Santa Chiara.
Editoria. È stato avviato da tempo un confronto con gli editori trentini attraverso l'Associazione che li rappresenta per individuare gli strumenti più consoni e capaci di sostenere le iniziative di promozione di questo settore. Si sta lavorando per la stesura di un disegno di legge per il sostegno all'editoria trentina, analogamente a quanto accade in altre Regioni d'Italia.
Rapporto con i territori. verrà intensificato il rapporto con i soggetti territoriali, in particolare con le Comunità di valle, per la realizzazione e il supporto di reti culturali locali. Lo strumento utilizzato sarà l'accordo di programma.
Ecomusei. Prosegue il lavoro di coordinamento degli Ecomusei, anche allo scopo di trovare le modalità per il sostegno alle attività e alla gestione anche attraverso la rivisitazione dell'attuale normativa.
(m.n.)

Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
In allegato, breve intervista all'assessore Panizza in MP3 -