Venerdì, 30 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3737

PACHER: CRESCONO GLI APPALTI ALLE IMPRESE TRENTINE

"Il settore dell'edilizia è molto in crisi, principalmente a causa di una caduta della domanda, determinata dal protrarsi della crisi economica. Al tempo stesso i vicoli posto dal Patto di stabilità fanno si che anche la leva pubblica oggi non possa più svolgere come in passato il suo ruolo di supplenza. E' quindi davvero molto importante tenere i nervi saldi e rinforzare la logica di sistema. La sequenza di passaggi normativi che hanno interessato la legislazione sugli appalti mostra come oggi, grazie in particolare ad una estensione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, le imprese trentine siano avvantaggiate rispetto a quelle che vengono da fuori. Per quanto riguarda gli appalti compresi fra 50.000 e 500.000 euro, su 259 appalti 238 sono andati ad imprese trentine. Si è inoltre invertita la tendenza che in passato voleva vincitrici le imprese provenienti da fuori per le gare più grosse: ad esempio nella fascia fra i 2 e i 5 milioni, su 11 appalti nel corso dell'anno, 8 sono andati a imprese trentine. Va detto che la procedura centrata sull'offerta economicamente più vantaggiosa premia la qualità: a questa voce vengono assegnati 70 punti a fronte dei soli 30 assegnati per la parte riguardante i costi." Questo in sintesi quanto sottolineato oggi dall'assessore provinciale ai lavori pubblici Alberto Pacher, nell'ambito della conferenza stampa di Giunta.
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"Bisogna fare sistema - ha detto ancora Pacher - ed è per questo che il Tavolo degli appalti si riunisce a cadenza regolare al fine di monitorare la situazione. Lunedì ad esempio ci sarà una nuova seduta. La situazione del settore rimane molto difficile ma sul versante dell'aggiudicazione degli appalti la normativa provinciale fa sentire i suoi effetti. Ci sono insomma anche segnali positivi per le nostre imprese."
Vediamo in sintesi qualche cifra. Sui lavori di importo fra i 50.000 e i 500.000 euro abbiamo già detto; per la grandissima parte essi vanno ad imprese locali. Sulla fascia immediatamente superiore, quella compresa fra i 500.000 euro e il milione, su 25 appalti nel corso dell'anno 21 sono andati a imprese trentine. Nella fascia fra il milione e i due milioni, invece, su 25 appalti, 9 sono andati a imprese trentine e 16 a imprese non trentine. Nelle fasce superiori torna la prevalenza delle imprese trentine. Per gli appalti fra i 2 e i 5 milioni, su 11 lavori assegnati, 8 sono andati a imprese trentine. Infine, nella fascia sopra i cinque milioni, su 9 appalti 6 sono stati aggiudicati da imprese del territorio e 3 ad imprese provenienti da fuori.
Sono diversi i fattori normativi che favoriscono l'accesso agli appalti da parte delle imprese locali. Fra questi, la possibilità, prevista dalla legge 26/93 di ricorrere a procedura negoziata per appalti fino a un milione di euro, con invito diretto rivolto a 12 imprese ritenute idonee, selezionate all'interno di un apposito elenco. La stessa legge prevede la possibilità di ricorrere al cottimo fiduciario previo confronto concorrenziale fra 7 imprese ritenute idonee, per lavori fino ai 500.000 euro. Ed ancora: la legge 26 incentiva l'utilizzo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, a garanzia della serietà e della qualità dell'offerta. Il decreto provinciale dello scorso maggio ha ulteriormente incentivato la cosiddetta "filiera corta" (in particolare per quanto riguarda la compatibilità tecnica, ambientale e localizzativa dei materiali rispetto al luogo dell'esecuzione dei lavori) e ha previsto il pagamento diretto al subapaltatore da parte della commissione aggiudicatrice.

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