Mercoledì, 02 Agosto 2017 - 14:56 Comunicato 2056

L'assessore Zeni ieri a Riva del Garda per presentare lo stato di attuazione del protocollo sottoscritto nel 2016
Ospedale di Arco: nodo strategico della rete provinciale

L'impegno era stato preso nel giugno del 2016, con la sottoscrizione di un protocollo rivolto al potenziamento dell'ospedale di Arco, giunto al termine di un approfondito confronto con i soggetti interessati, che aveva visti seduti al tavolo l'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, il presidente della Comunità Alto Garda e Ledro Mauro Malfer e il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Paolo Bordon.
Ieri nel tardo pomeriggio l'assessore Zeni era a Riva del Garda, presso la sede della Comunità di Valle, per incontrare gli amministratori della zona e dare conto dello stato di attuazione del protocollo. "L'ospedale è una risorsa per l'intero sistema ospedaliero del Trentino - è stato il commento di Zeni - e credo che lo abbiamo dimostrato in questo percorso di potenziamento della struttura, durato alcuni mesi. Possiamo dire di aver definito chiaramente il ruolo di questo ospedale, che è un ruolo di qualità all'interno della rete provinciale. Mi riferisco al Centro di Procreazione medicalmente assistita-PMA, unica realtà del nostro territorio, in queste settimane in fase di ristrutturazione e ampiamento, affiancato da alcuni mesi dal Centro di Andrologia, che si sta progressivamente organizzando per diventare punto di riferimento provinciale. Proprio la scorsa settimana abbiamo poi approvato una delibera sull'assistenza aggiuntiva che consolida la funzione strategica della diagnostica prenatale e, fra le altre cose, eleva l'età delle donne per l'accesso alle tecniche di fecondazione. Ma mi riferisco anche - ha proseguito l'assessore - all'Unità Operativa di pneumologia, che è diventata multizonale ovvero di riferimento ancora una volta per tutto il contesto provinciale, o al potenziamento dell'ortopedia e del pronto soccorso e a tanti altri tasselli che dimostrano come l'attenzione dell'amministrazione è sempre stata alta".

Nel corso dell'incontro l'assessore Zeni ha portato i dati dell'ospedale di Arco, che nel primo semestre di quest'anno ha visto 1.122 ricoveri, 1.062 dimissioni e un totale di 11.867 giornate di degenza. Fra i temi presentati dall'assessore, affiancato dal direttore generale dell'Azienda Bordon e dalla coordinatrice dell'integrazione ospedale territorio Renata Brolis, anche la partenza del percorso nascita dell'Alto Garda e Ledro, che sta riscuotendo un buon successo con una media di 6 colloqui a settimana e oltre 770 accessi dall'inizio 2017 ad oggi. 

Il confronto sviluppatosi con gli amministratori ha consentito di chiarire alcuni punti legati alla chiusura del Punto Nascita, alla riorganizzazione del servizio di Continuità Assistenziale e al rapporto con le strutture sanitarie private accreditate. Rispetto al Punto Nascita Zeni ha ribadito la correttezza del percorso seguito dalla Provincia (tutta la documentazione è disponibile sul sito Trentinosalute.net) e la completezza dei dati trasmessi al Comitato Percorso Nascita nazionale in occasione della richiesta di deroga, ricordando che la stessa Direzione Generale per la Programmazione Sanitaria del Ministero della salute si è espressa in questo senso con nota formale dello scorso 7 febbraio: “Si conferma la correttezza dei dati inviati dalla Provincia autonoma di Trento”.

In merito al servizio di Continuità Assistenziale l’assessore ha evidenziato come i dati di accesso,  confrontando il primo semestre del 2016 con l'analogo del 2017, quindi pre e post ri-organizzazione, dimostrano una sostanziale continuità (con 2.889 utenti e 3.804 interventi effettuati nel primo semestre 2017), analogamente a quelli d’accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Arco. Gli amministratori dal canto loro hanno segnalato la percezione di qualche difficoltà nello spostamento delle guardie mediche verso la Valle di Ledro. L’assessore ha  ricordato che il presidio di Continuità Assistenziale di Riva del Garda dispone di due medici in turno contemporaneamente, e ciò dovrebbe consentire una maggiore facilità nell’effettuare visite a domicilio. È stato quindi dato mandato all’APSS di verificare le modalità di erogazione del servizio.

Infine l’assessore ha avuto modo di ribadire come con la recente istituzione della Rete provinciale della Riabilitazione sia stato riconosciuta la vocazione riabilitativa delle strutture sanitarie private accreditate presenti sul territorio della comunità Alto Garda e Ledro, tant’è che con apposita deliberazione sono stati stanziati circa 1,8 milioni di euro quale budget aggiuntivo per le tre strutture private riabilitative (Casa di Cura Eremo, Casa di cura Villa Regina, Ospedale San Pancrazio), un dato questo che da solo è sufficiente a dimostrare la strumentalità di letture diverse.

Zeni ha concluso ringraziando gli amministratori per l’attenzione che riservano sempre ai bisogni di salute delle loro comunità e per la loro capacità di farsi portavoce di segnalazioni e stimoli contribuendo in questo modo a migliorare costantemente la qualità dei servizi erogati. Il presidente della  Comunità Alto Garda e Ledro Malfer ha espresso a sua volta soddisfazione nel riconoscere che gli impegni formalizzati con il protocollo siglato un anno fa, stanno trovano concretizzazione e implementazione. La migliore risposta, questa, a critiche se spesso si rivelano strumentali.

Il protocollo per l'ospedale di Arco

Il protocollo per l'ospedale di Arco accoglie e declina le richieste di salvaguardia e implementazione poste dagli amministratori locali con la necessità di adeguare l'offerta di servizi e prestazioni equi, efficaci e sostenibili dal punto di vista organizzativo, demografico ed epidemiologico. Vediamo nel concreto le azioni effettuate dalla data di sottoscrizione ad oggi: 

Ortopedia
Dal 3 luglio 2017 è stata potenziata l'attività ortopedica presso l'Ospedale di Arco, con un nuovo ambulatorio ortopedico-traumatologico dove sono presenti medici dell'U.O di Ortopedia dell'Ospedale di Rovereto. 

Centro Procreazione Medicalmente Assistita
È stata avviata la ristrutturazione del Centro di PMA tenendo conto  in termini di spazi, risorse umane e attrezzature, dei criteri e degli standard della procedura di accreditamento istituzionale del Centro Nazionale Trapianti (CNT). L’ampliamento ha interessato il laboratorio biologico di PMA e l’area della crioconservazione per realizzare adeguati ambulatori di visita e colloqui PMA. L’ampliamento tiene conto anche della prossima attività collegata alla fecondazione eterologa. 

Centro di Andrologia
È stato attivato a febbraio 2017 a supporto della PMA, centralizzando l’offerta andrologica provinciale e vede la presenza programmata di due urologi della U.O. Multizonale di Urologia. Ad oggi il Centro ha visto 371 visite andrologiche, 69 esami strumentali, 143 applicazioni di trattamenti, 14 interventi di chirurgia andrologica complessa e altri di chirurgia andrologica minore. 

Percorso nascita
È stato attivato nel mese di agosto del 2016, con sede consultoriale. 4 le ostetriche coinvolte che assicurano una presenza attiva nei giorni feriale dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 13, nonché una pronta disponibilità anche durante la notte e nei festivi. I colloqui sono passati da 105 per il periodo 1 agosto - 31 dicembre 2016 a 178 fra gennaio e agosto 2017, analogamente i controlli ostetrici da 414 a 771, mentre dieci sono stati i percorsi ad alto rischio seguiti dall'inizio del 2017. 16 le chiamate nel secondo semestre 2016, 38 quelle nel primo semestre 2017 di cui 35 concluse con colloquio telefonico. 

Pneumologia
In base alla riorganizzazione dell'Azienda sanitaria, la Pneumologia di Arco è stata individuata come Unità Operativa Multizonale con sede istituzionale presso l’ospedale di Arco e con una sede operativa presso l’Ospedale di Trento.
Nel corso del 2016 l’organico medico è stato integrato di due unità portandolo da 8 medici a 10 medici più il direttore di U.O, per un totale 11 medici. Queste le attività svolte nel reparto: riabilitazione Respiratoria unica realtà a livello provinciale; endoscopia respiratoria (oltre 600 esami/anno); servizio di fisiopatologia respiratoria, con presa in carico di pazienti ambulatoriali da tutto l’ambito provinciale (oltre 4000 esami/anno); Centro di Allergologia Respiratoria provinciale, per la diagnosi e terapia dell’adulto (oltre 3500 pazienti/anno), con anche funzione di centro di 2° - 3° livello per la diagnosi e terapia delle allergie al veleno di imenotteri e allergie da farmaci; Centro Provinciale per i Disturbi Respiratori nel Sonno, con oltre 15000 pazienti studiati e 1800 pazienti seguiti con ventilazione domiciliare (si prevede un aumento sensibile dell’attività del Centro in relazione alla recente normativa che prevede controlli specialistici per il rinnovo della patente di guida); servizio di ossigeno e ventiloterapia domiciliare a valenza provinciale (oltre 700 pazienti); sede di riferimento aziendale per il Percorso diagnostico del tumore polmonare (oltre 100 casi/anno); attività di consulenza pneumologica/endoscopica e di allergologia  e tisiologia svolta dai pneumologi di Arco presso altre strutture ospedaliere e sanitarie trentine; attività di guardia interdivisionale notturna con la U.O. di Medicina Interna (circa 15 turni notturni mensili). 

Pronto Soccorso e ambulatorio ortopedico
Per le necessità della popolazione residente e di quella turistica che nel bacino di riferimento si amplia notevolmente specie nei mesi primaverili ed estivi, la funzione del Pronto Soccorso e del connesso reparto di Medicina Interna è di fondamentale importanza nella caratterizzazione dell’attività dell’Ospedale di Arco. Pertanto l’organico medico del PS da sei medici (di cui 4 specialisti in Chirurgia Generale) è stato portato dal luglio 2016 a sette medici, permettendo la copertura della turnistica nelle 24 ore senza l’ausilio di gettonisti esterni e la presenza contemporanea di due medici nel turno pomeridiano (fino alle ore 22) in particolare nei mesi da aprile a settembre, periodi statisticamente di maggior afflusso di pazienti presso il PS di Arco per la presenza turistica.
Sul versante infermieristico è stata aggiunta una terza unità in reperibilità nel turno notturno per assicurare il trasporto protetto nei trasferimenti con ambulanza. L’attuale organico infermieristico è allineato a quello degli altri ospedali periferici, in particolare con quello di Cles la cui attività dal punto di vista quantitativo è simile al PS di Arco.
È stato realizzato un progetto di ristrutturazione degli spazi del PS per portare i posti di osservazione breve da 2 a 4 e realizzare in prossimità un ambulatorio ortopedico per visite di consulenza e preparazione di apparecchi gessati per piccoli traumatismi (dal lunedì al venerdì). L’ambulatorio ortopedico è già stato realizzato ed attivato dal 1 luglio 2017 mentre l’intervento di ampliamento della osservazione breve è previsto per marzo 2018.
Per quanto riguarda il personale anestesista, l’indicazione aziendale per gli ospedali periferici della rete ospedaliera prevede un organico di quattro anestesisti per assicurare la copertura di servizio diurna e la pronta disponibilità notturna sette giorni su sette (per le esigenze del Pronto Soccorso considerando che non viene svolta attività chirurgica in urgenza): dal 1° giugno con l’assunzione di un nuovo anestesista è stato ripristinato l’organico di quattro medici.

Riprese e immagini a cura dell'Ufficio Stampa

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